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Autore principale: Lucarelli, , Michele
Pubblicazione: Firenze : Provincia di Firenze, 1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
Il Crocifisso di Santa Croce di Donatello è una scultura in legno policromo (168x173 cm), attribuita al 1406-1408 circa e conservata nella Cappella Bardi di Vernio in capo al transetto sinistro Santa Croce a Firenze.
Montaccianico è un sito archeologico in provincia di Firenze, in Italia. Il sito ospita il castello principale della famiglia Ubaldini, i nobili che dominarono l'Appennino Mugellano tra il XII ed il XIV secolo, dalla valle della Sieve fino alla Romagna. L'edificio sorgeva su un promontorio settentrionale della frazione di Sant'Agata di Mugello, nel territorio del comune di Scarperia: era circondato da due cinte murarie molto spesse edificate dal cardinale Ottaviano degli Ubaldini in seguito alla distruzione della rocca da parte dei Fiorentini nel 1251. La posizione preminente permetteva ai nobili di monitorare le rotte commerciali da Firenze alla Romagna e viceversa, grazie alle strade che passavano in prossimità del castello. Il controllo mercantile fu uno dei principali motivi dell'interesse fiorentino nei confronti della rocca, tentando diverse volte di distruggerlo dalla metà del Duecento fino all'inizio del Trecento, quando riuscì ad acquistarlo nell'estate del 1306 per distruggerlo integralmente. Venne decretata la damnatio memoriae sul sito e il divieto di costruire nuovamente sullo stesso terreno, oggi costituito dal sito archeologico che riveste un'importanza notevole trattandosi di uno spaccato della vita medievale del XIV secolo. Dal 2008 l'area è oggetto di campagne di scavo, all'interno del più ampio progetto "Montaccianico Vive", che sono dirette dalla Cattedra di Archeologia Medievale dell'Università di Firenze, con la fattiva collaborazione del comune di Scarperia e San Piero e con il gruppo archeologico locale, insieme ad altri enti del territorio. I reperti provenienti dalle indagini archeologiche sono conservati presso il Laboratorio di Archeologia Medievale dell'Università di Firenze. Una selezione di reperti, provenienti da raccolte di superficie precedenti le campagne di scavo, è visibile nel Museo Archeologico di Sant'Agata di Mugello. Nel 2010 è stato pubblicato un romanzo storico sulla famiglia Ubaldini e le vicende di Montaccianico, scritto da Riccardo Bellandi ed intitolato I Signori dell'Appennino.
Il Forteto è una cooperativa agricola attiva nel comune di Vicchio, provincia di Firenze; venne fondata nel 1977 come un'associazione da Rodolfo Fiesoli, Luigi Goffredi e altri, con l'obiettivo di creare una comunità produttiva e alternativa alla famiglia tradizionale ispirata agli insegnamenti di don Milani e alle teorie di Gian Paolo Meucci. Nel 1978 i fondatori vennero indagati per atti di libidine violenti e maltrattamenti nei confronti degli adolescenti disabili che il tribunale dei minori aveva inviato presso la comunità, e definitivamente condannati nel 1985; nel 2011 vennero accusati nuovamente di maltrattamenti verso i minori ospiti della comunità e Fiesoli venne definitivamente condannato nel 2017 a oltre 15 anni per abusi su minori e maltrattamenti. Lo scandalo che ne seguì portò anche all'istituzione di una commissioni di inchiesta parlamentare e di due regionali e, nel 2018, al commissariamento della cooperativa.
Gli Alabardieri e anziani è un dipinto a tempera su tela (68x42 cm) di Vittore Carpaccio, databile al 1490-1493 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Fu acquistata dal museo fiorentino nel 1882 dalla collezione privata di Isabella Bianciardi Pini, per 11500 lire.
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