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Titolo uniforme: L'interpretazione rimossa
Autore principale: Ricci, Giovanni R.
Serie: I quaderni di Gazebo ; 0003
Rosa fresca aulentissima è un componimento poetico di Cielo d'Alcamo, uno degli esponenti più rappresentativi della poesia popolare giullaresca della scuola siciliana, scritto nella prima metà del XIII secolo. Cielo d'Alcamo scrisse il Contrasto, unica opera pervenutaci, in volgare a base siciliana ma con evidenti influenze continentali, a partire dal titolo Rosa fresca aulentissima, vero esempio di mimo giullaresco, destinato alla rappresentazione scenica.
L'emistichio (lat. tardo hemistichium, gr. ἡμιστίχιον, hemistíkion, mezzo verso, comp. di ἡμι- "mezzo" e στίχος "verso") è ciascuna delle due parti in cui un verso, suscettibile di ripartizione, può essere diviso da una cesura. Già nel Contrasto di Cielo d'Alcamo fu rilevato, dalla Scuola storica, che non si trattava di una sequenza di versi settenari, ma di strofe composte da tre alessandrini a una sola rima con due emistichi, di cui quello dispari sdrucciolo e quello pari piano che terminavano con due endecasillabi a rima baciata. Nella zona siculo-toscana era frequente la scansione in emistichi, mentre nel Dolce stil novo se ne fece poco uso. La lirica novecentesca accoglie la struttura antica ma la rielabora, come in L'amica di Nonna Speranza di Guido Gozzano, dove, al quinto distico, l'autore pone la cesura dopo la prima sillaba della parola D'Azeglio:Pascoli utilizza l'emistichio, ma spesso lo isola con la punteggiatura interna al verso e l'enjambement, mentre D'Annunzio rima il primo emistichio dell'esametro con l'uscita del pentametro e l'uscita dell'esametro con il primo emistichio del pentametro.
Record aggiornato il: 2025-11-09T02:47:14.767Z