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Autore principale: Bianchi, Ester
Pubblicazione: Firenze : Leo S. Olschki, 2001
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Con l'espressione buddhismo tibetano si indica, negli studi di buddhologia e nella storia delle religioni, quella peculiare forma di buddhismo Mahāyāna/Vajrayāna presente nell'area tibetana. Il termine con cui i buddhisti tibetani si riferiscono al proprio credo religioso e alla propria pratica cultuale è Chos (ཆོས, pronuncia: ciö) che poi è la resa in lingua tibetana del termine sanscrito Dharma., oppure, più completamente, con l'espressione Sangs rgyas kyi bstan pa (སངས་རྒྱས་ཀྱི་བསྟན་པ) che poi è la resa in tibetano del sanscrito buddha-śāsana ("Insegnamento del Buddha").་ Per indicare sé stessi in qualità di seguaci della propria religione buddhista, i tibetani utilizzano il termine nang pa (ནང་པ, lett. "interni"), indicando i seguaci delle altre religioni con il termine collettivo di phyi pa (ཕྱི་པ, pronuncia: cipa; lett. "esterni").
I tibetani (བོད་པ་, 藏族) sono un popolo che vive nel Tibet e nelle aree circostanti. Rappresentano uno dei più grandi gruppi etnici che fanno parte delle 56 etnie riconosciute dalla Repubblica Popolare Cinese, sebbene il termine "tibetano" possa riguardare un insieme di più gruppi etnici. Secondo un censimento del 1959, il numero di tibetani in Cina si attestava sulle 6.330.567 unità. Ethnologue, inoltre, riconosce altre 125.000 persone di origine tibetana in India, 60.000 in Nepal e 4.000 in Bhutan.
Il tempio buddhista è un luogo sacro solitamente composto da uno o più edifici, ed è formato dai seguenti elementi: la sala principale di culto, che nelle antiche lingue pali e sanscrito viene chiamata vihara (विहार), ma che nei vari paesi in cui si è diffuso il buddhismo ha assunto anche altri nomi l'albero della Bodhi, un ficus religiosa, che secondo la tradizione buddhista è la pianta sotto la quale Buddha praticò la forma di meditazione chiamata "anapana sathi bhavana" e raggiunse il nirvana. l'altare con la statua di Buddha, che spesso è situato all'interno del vihara, su cui vengono posti fiori, incensi e altri doni. l'edificio adibito a reliquiario chiamato in sanscrito stūpa (स्तूप) e in pali "thūpa थुप", che contiene resti od oggetti legati a Buddha. È presente nei templi maggiori e anch'esso cambia il nome a seconda del paese in cui si trova. gli alloggi e i refettori dei monaci.
Il Tibet (/ˈtibet/; in tibetano: བོད་, bod, /pø/; in cinese: 西藏, Xīzàng), in passato riportato anche come Thibet, è una regione storico-geografica dell'Asia orientale, localizzata sull'omonimo altopiano, attualmente annessa dalla Cina, sebbene rivendichi una sua autonomia e indipendenza politica. Con una popolazione di circa 3 180 000 abitanti, la città principale è Lhasa e, a causa dell'altitudine media di 4 900 m s.l.m. è chiamato anche Paese delle Nevi e Tetto del Mondo. La storia propriamente conosciuta e documentabile del Tibet inizia nel 617 d.C; dopo secoli di autonomia arrivò a espandersi comprendendo parti dell'attuale Cina; dal XIII secolo divenne uno stato vassallo dell'Impero mongolo (che comprendeva anche la Cina), poi - dal 1368 al 1644 - della dinastia cinese Ming e, per ultima, della dinastia cinese Qing dal 1644 al 1911 quando, con la fine dell'Impero Cinese e la nascita della Repubblica di Cina, si autoproclamò indipendente. Nel 1949, al termine della guerra civile - in seguito alla quale il governo della Repubblica di Cina dovette ritirarsi nell'isola di Taiwan insieme a milioni di profughi - venne proclamata la Repubblica Popolare Cinese che procedette alla rioccupazione del Tibet nel 1949-1950. La quasi totalità del territorio tibetano è ora parte della Repubblica Popolare Cinese mentre una piccola parte sud-occidentale, il Ladakh, è una regione indiana.
Il monastero di Labrang (in lingua tibetana བླ་བྲང་བཀྲ་ཤིས་འཁྱིལ་ Traslitterazione Wylie bla-brang bkra-shis-'khyil) è uno dei sei più grandi monasteri della scuola di Gelug del buddhismo tibetano. Il suo antico nome era Genden Shédrup Dargyé Trashi Gyésu khyilwé Ling (tibetano དགེ་ལྡན་བཤད་སྒྲུབ་དར་རྒྱས་བཀྲ་ཤིས་གྱས་སུ་འཁྱིལ་བའི་གླིང༌། traslitterato dge ldan bshad sgrub dar rgyas bkra shis gyas su 'khyil ba'i gling).Il monastero si trova a Labrang, nella contea di Xiahe, Prefettura autonoma tibetana di Gannan nella provincia del Gansu, nell'area tradizionale tibetana di Amdo. Il monastero ospita il più grande numero di monaci buddhisti al di fuori della regione Autonoma del Tibet. Xiahe si trova a circa quattro ore di macchina dalla capitale della provincia Lanzhou. Nella prima parte del XX secolo, Labrang era di gran lunga il monastero più grande e influente di Amdo. Si trova sul fiume Daxia, un affluente del fiume Giallo.
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