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Autore principale: Piccardi, Adriano
Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 100
John Boorman (Shepperton, 18 gennaio 1933) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico inglese.
Un tranquillo weekend di paura (Deliverance) è un film del 1972 diretto da John Boorman. Con Jon Voight e Burt Reynolds, il film è tratto dal romanzo Dove Porta il fiume di James Dickey. Venne candidato a tre premi Oscar tra cui "miglior film" del 1973 e a vari Golden Globe. Il fiume Cahulawassee, lungo il cui corso si svolge gran parte dell'azione, è immaginario; le riprese sono state fatte sul fiume Chattooga, in Georgia.
Excalibur è un film del 1981 diretto da John Boorman. Presentato in concorso al 34º Festival di Cannes, ha valso al regista un premio per il contributo artistico.
Jonathan Vincent Voight (Yonkers, 29 dicembre 1938) è un attore statunitense. Nel corso della sua carriera ha vinto un Premio Oscar al migliore attore (a fronte di 4 candidature) per Tornando a casa, quattro Golden Globe e un Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes.
Il cinema (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere. La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921, quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2025-11-09T02:18:44.463Z