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Autore principale: Hugo, Victor, 1802-1885
Serie: Biblioteca popolare dei grandi autori ; 0021
Serie: Biblioteca popolare grandi autori ; 21
Serie: Collezione di autori italiani e stranieri scelti e annotati per uso delle scuole medie
Serie: Biblioteca di classici stranieri
Luigi IX di Francia, conosciuto come il Luigi il Santo (Poissy, 25 aprile 1214 – Tunisi, 25 agosto 1270), è stato il quarantaquattresimo re di Francia, nono della dinastia capetingia, dal 1226 fino alla sua morte. Figlio del re Luigi VIII di Francia e della regina Bianca di Castiglia, ricevette durante l'infanzia un'educazione molto severa e religiosa. Ereditò il regno all'età di dodici anni, quando il padre morì; l'incoronazione avvenne il 29 novembre 1226 nella cattedrale di Reims ma fino alla maggiore età fu la regina madre, secondo la volontà del defunto re, a esercitare la reggenza. Una volta adulto, Luigi IX mise fine al conflitto tra Capetingi e Plantageneti, estese il dominio reale annettendo il siniscalcato di Beaucaire e Carcassonne, consolidò la sua sovranità su altri territori e conseguì la vittoria definitiva nella crociata contro gli albigesi, iniziata vent'anni prima. Condusse un regno ispirato ai valori del cristianesimo, fondato sull'idea che i poteri spirituali e politici potessero essere incarnati da un solo uomo. Mitigò gli eccessi del feudalesimo a favore del concetto di bene comune e sviluppò la giustizia in modo che il sovrano apparisse come "il supremo vigilante". In questo modo, proseguendo sulla scia dell'attività del nonno Filippo Augusto, portò gradualmente la Francia da una monarchia feudale a un moderno assolutismo ispirato al diritto imperiale romano, non più basato esclusivamente sui rapporti personali del re con i suoi vassalli. Luigi IX fu un re riformatore che volle lasciare un regno in cui i sudditi fossero soggetti a un potere giusto: introdusse la presunzione di innocenza, ridusse il ricorso alla tortura, proibì l'ordalia e la vendetta privata. La sua reputazione andò oltre i confini del regno, il suo arbitrato venne infatti richiesto da diverse monarchie d'Europa. Stabilì, inoltre, una moneta unica per tutto il regno e fondò alcune delle istituzioni destinate a diventare il Parlamento e la Corte dei conti. Molto religioso, fece costruire chiese, abbazie e ospizi, venne in aiuto dei deboli, lavorò alla conversione dei principi mongoli, sostenne la fondazione del collegio della Sorbona e acquisì alcune delle più importanti reliquie della Passione di Gesù, per contenere le quali fece erigere nel 1242 la Sainte-Chapelle. In accordo con il voto pronunciato durante una grave malattia, poi confermato dopo una guarigione considerata miracolosa, partì per l'Egitto per combattere la settima crociata. Al suo ritorno, convinto che il fallimento della spedizione fosse dovuto alla corruzione dei costumi del regno, lavorò per rafforzare la sua autorità e ripristinare la morale cristiana. Decise, quindi, di punire blasfemia, gioco d'azzardo, usura e prostituzione; cercò anche di convertire gli ebrei francesi, con il convincimento o con la forza. Nel 1270 tornò in Tunisia per guidare l'ottava crociata, durante la quale morì di una malattia che si è ipotizzato essere peste, dissenteria o febbre tifoide; studi effettuati nel 2019 hanno suggerito che fosse gravemente malato di scorbuto e, forse, di schistosomiasi. Fu canonizzato l'11 agosto 1297 con il nome di San Luigi di Francia da papa Bonifacio VIII durante il regno del nipote Filippo IV il Bello. La sua festa liturgica venne fissata per l'anniversario della morte, il 25 agosto. Oggi è considerato un monarca che ha portato alla Francia un risveglio economico, intellettuale e artistico; è considerato uno dei tre grandi Capetingi del ramo diretto, insieme al nonno Filippo Augusto e al nipote Filippo il Bello.
Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o Luigi il Grande (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre 1638 – Versailles, 1º settembre 1715), è stato un membro della casata dei Borbone nonché il sessantaquattresimo re di Francia e quarantaquattresimo di Navarra. Regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel 1715. Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al primo posto nella classifica dei regni più lunghi della storia. Fu il primogenito di Luigi XIII e di Anna d'Austria. Il 10 marzo 1661, alla morte del cardinale Mazzarino, prese personalmente il potere senza nominare alcun primo ministro: la sua presa di potere segnò la fine delle grandi rivolte nobiliari, parlamentari, protestanti e contadine che avevano segnato i decenni precedenti. Luigi impose l'obbedienza a tutti gli ordini della popolazione e il controllo anche sulla religione, condannando il giansenismo nel 1660 e il protestantesimo, revocando l'Editto di Nantes nel 1685. Durante il suo regno rafforzò l'influenza della Francia in Europa e nel mondo, combattendo tre grandi conflitti; ma oltre che militarmente la cultura francese fu sovrana in Europa durante il suo lungo regno. Fino alla morte convinto assertore di una monarchia di tipo assolutistico e della legittimità dei diritti divini del monarca. Continuò inoltre l'opera dei suoi predecessori nel tentativo di creare uno Stato sempre più centralizzato governato direttamente dalla capitale: Parigi. Cercò di eliminare gli ultimi resti dell'antico feudalesimo medievale persistente in alcune parti della Francia con il trasferimento dal 1682 della corte intera alla reggia di Versailles, il grande palazzo da lui fatto realizzare in aperta campagna con il preciso scopo di controllare direttamente l'aristocrazia francese e costringerla a vivere lontana dalla vera politica che si dibatteva nella capitale. Con questi mezzi consolidò il sistema della monarchia assoluta in Francia, la cui supremazia, che non teneva in nessun conto l'opinione dei sudditi, perdurò sino alla rivoluzione francese. Alla sua morte gli succedette il bisnipote di appena cinque anni, che assunse il nome di Luigi XV, dal momento che tutti gli eredi intermedi gli erano premorti: suo figlio Luigi, il Gran Delfino, il primogenito del delfino Luigi, duca di Borgogna e anche il figlio di questi, Luigi, duca di Bretagna (fratello maggiore di Luigi XV).
Luigi XVI di Borbone (Versailles, 23 agosto 1754 – Parigi, 21 gennaio 1793) è stato re di Francia dal 1774 al 1792; dal 1º ottobre 1791 regnò con il titolo di "re dei Francesi" fino al 10 agosto 1792, giorno della sua deposizione, e di fatto ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino. Inizialmente amato dal popolo, sostenne la guerra d'indipendenza americana, ma non fu in grado di comprendere appieno gli eventi successivi in patria. Durante la Rivoluzione venne chiamato Luigi Capeto, in quanto discendente di Ugo Capeto, fondatore della dinastia, nell'intenzione di dissacrarne lo status di re, e soprannominato derisoriamente Louis le Dernier (Luigi Ultimo; in realtà non sarà l'ultimo re di Francia, onore che spetterà a Luigi Filippo, figlio di suo cugino Luigi Filippo II di Borbone-Orléans). Dopo la deposizione, l'arresto e l'instaurazione della Repubblica, fu giudicato colpevole di alto tradimento dalla Convenzione nazionale, venendo condannato a morte e ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Luigi XVI fu riabilitato da suo fratello Luigi XVIII con la Restaurazione (1815). La Chiesa cattolica, già dal 1793, ricorda il martirio della famiglia reale, celebrando messe di suffragio, principalmente in Francia.
Scelta Civica (SC) è stato un partito politico italiano fondato il 4 gennaio 2013 dal senatore a vita e presidente del Consiglio uscente Mario Monti.
Don Luigi Sturzo (; Caltagirone, 26 novembre 1871 – Roma, 8 agosto 1959) è stato un presbitero e politico italiano.
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