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Autore principale: Shakespeare, William
Serie: Biblioteca nazionale [Le Monnier]
Serie: The plays of William Shakespeare in 37 parts ; 28
Serie: Nouvelle bibliotheque populaire ; 58
Serie: Biblioteca sansoniana straniera / diretta da Guido Manacorda
Serie: Teatro di Guglielmo Shakespeare / nuova traduzione di Diego Angeli ; 3
Serie: Teatro di Guglielmo Shakespeare ; 3
Serie: Biblioteca sansoniana straniera
Serie: Biblioteca sansoniana straniera ; 12
Serie: Capolavori stranieri tradotti ed annotati ad uso delle scuole
Serie: Collezione di classici stranieri ; 25
Serie: I grandi autori stranieri tradotti e annotati
Serie: Capolavori stranieri / tradotti e annotati ad uso delle scuole
Serie: The new temple Shakespeare
Serie: The Pitt press Shakespeare for schools
Serie: Piccola biblioteca scientifico-letteraria ; 35
Serie: Biblioteca universale Rizzoli ; 351
Serie: Collezione di teatro / Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri ; 2
Serie: Piccola biblioteca scientifico letteraria ; 35
Serie: Piccola biblioteca scientifico-letteraria ; 35
Serie: The Arden edition of the works of William Shakespeare
Serie: The Arden edition of the works of William Shakespeare
Serie: Biblioteca di classici stranieri ; 0016
Fa parte di: Drammi di Shakespeare / tradotti da Salvatore Quasimodo
Serie: Lo specchio. I poeti del nostro tempo
Serie: Maestri : i grandi scrittori di tutti i tempi e di tutte le letterature ; 6
Serie: Scrittori inglesi e americani
Serie: New Pinguin Shakespeare
Serie: University paperbacks ; 293
Serie: Collezione di Teatro / diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri ; 109
Serie: Collezione di Teatro / diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri ; 109
Serie: Lo Shakespeare della BUR ; 37
Fa parte di: 4: Le tragedie [testo originale a fronte] / William Shakespeare ; a cura di Giorgio Melchiori
Serie: The Arden Shakespeare. University paperbacks ; 293
Serie: Lo Shakespeare della BUR. Tragedie ; 37
Serie: Lo Shakespeare della Bur ; 0037
Serie: Lo Shakespeare della Biblioteca universale Rizzoli. Tragedie ; 37
Serie: Grande universale Mursia. Nuova serie ; 40
Macbeth (titolo completo The Tragedy of Macbeth) è una fra le più note e citate tragedie shakespeariane. Essa drammatizza i catastrofici effetti fisici e psicologici dell'ambizione politica per coloro che cercano il potere per il proprio interesse personale: l'esito di tale condotta è un gorgo inesorabile di errori ed orrori. Fu pubblicato nel Folio del 1623, probabilmente da un copione teatrale. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, Macbeth è divenuta l'archetipo per eccellenza della brama di potere sfrenata e dei suoi pericoli, definizione che è stata tuttavia spesso giudicata estremamente restrittiva, date le ampie ripercussioni di natura filosofica sui temi del potere, dell'azione e della volontà, e le molte ombre e misteri che ancora aleggiano attorno alla vicenda della coppia Macbeth/Lady Macbeth, la cui vicenda personale è arricchita da un ricco non-detto, ad esempio, sull'assenza di eredi per i due, sulla possibilità di un figlio morto ancora in fasce, e più in generale sul rapporto di completa osmosi fra i due personaggi, che li rende due fra le più riuscite caratterizzazione shakespeariane. Costituita da solo cinque atti, è la più breve tragedia di Shakespeare, ed è spesso stata indicata dalla critica come il suo lavoro più complesso e sfaccettato. Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico sul re Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello del filosofo scozzese Ettore Boezio. Molto popolare è anche la versione operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.
Giovanna Di Rauso (Capua, 29 dicembre 1981) è un'attrice italiana.
Francesco Acquaroli (Roma, 27 marzo 1962) è un attore italiano.
Riccardo Forte (Cuneo, 26 dicembre 1958) è un attore e conduttore radiofonico italiano di cinema, teatro e televisione. Dal 2004 al 2015 interpreta Vermio Malgozzo nella Melevisione, programma per bambini di Raitre passato nel 2010 su Rai YoYo.
Intercultura è un neologismo di origine inglese e spagnola. In Italia viene impiegato in ambito scientifico già negli anni sessanta. Dal 1975 il sostantivo viene usato dall'omonima associazione di scambi giovanili ("Intercultura onlus") che lo ha registrato come marchio. Il termine si afferma inizialmente come aggettivo in ambito pedagogico e scolastico, nella forma educazione interculturale. Tuttavia l'intercultura o l'interculturalità hanno trovato un impiego in parte autonomo nell'ambito del dibattito filosofico e teologico, oltre che più di recente nelle scienze sociali. Se in inglese si usa parlare di interculturality (a cui corrisponde l'italiano interculturalità) o di intercultural (aggettivo, ad esempio nel concetto di intercultural competence), non trova impiego il termine interculture. In concorrenza con intercultura in inglese viene preferito in molti casi l'aggettivo cross-culture, proveniente dagli studi postcoloniali. Molto difficile e sottile è invece la distinzione tra interculturalismo (dall'inglese interculturalism) e intercultura/interculturalità: si potrebbe dire che, se l'interculturalismo è, sulla falsariga del multiculturalismo e come evidenzia il suffisso -ismo, il pensiero o la dottrina che studia e propugna la rilevanza degli scambi culturali, l'interculturalità allude a una dimensione di pratiche e di esperienze, anche ma non solamente di ordine intellettuale.
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