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Titolo uniforme: KAMMERLANDER, Hans. Bergsüchtig.
Autore principale: KAMMERLANDER, Hans
Edizione: 6. ed
Pubblicazione: Milano : Corbaccio, 2020
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
In geomorfologia e orografia una montagna è un rilievo della superficie terrestre che si estende/eleva sopra il terreno circostante con una certa altezza, prominenza ed isolamento topografico (analogamente si parla di montagna anche riferendosi ai rilievi che si incontrano sugli altri pianeti o sui loro satelliti). Esistono varie convenzioni per ciò che riguarda l'altezza di una montagna discriminando così il concetto da quello di collina: d'ordinario come tale si definisce un rilievo che supera i 400 - 500 o, secondo altre convenzioni, i 600 -700 metri sul livello del mare (s.l.m.), ma solo quando il suo aspetto è, almeno parzialmente, impervio. Si deve però tener presente che la toponomastica non sempre segue le definizioni convenzionali sopra citate: seguendo l'etimo latino mons, la parola "monte" è usata, indipendentemente dalla sua altezza assoluta, quando un rilievo presenta un dislivello notevole dal terreno circostante (prominenza topografica), quando la sua forma evoca la vicinanza al cielo, quando alcuni versanti risultano inaccessibili per la presenza di alte rupi. La legislazione italiana, dopo l'abrogazione della legge del 1952 e di quella del 1971, non definisce l'altezza che distingue colline e montagne; così pure a livello di Unione europea non esiste una definizione convenzionale legale.
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Record aggiornato il: 2025-04-11T03:35:08.407Z