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Autore principale: Utton, Peter
I bambini ci guardano è un film del 1943 diretto da Vittorio De Sica, tratto dal romanzo Pricò di Cesare Giulio Viola. Realizzato a cavallo tra il 1942 e 1943, conobbe difficoltà distributive causate dalle contingenti vicende belliche. È considerato dagli storici del cinema, assieme al coevo Ossessione di Visconti e 4 passi fra le nuvole di Blasetti, un momento di svolta per il cinema italiano, che segna l'abbandono dei temi disimpegnati della commedia e dei feuilleton sentimentali, per descrivere i drammi della gente, anticipando così la tendenza che porterà pochi anni dopo al neorealismo. Basato sull'intensa interpretazione del bambino torinese Luciano De Ambrosis (divenuto da adulto un noto doppiatore), costituisce per De Sica l'inizio di una serie di film dedicati alla condizione dell'infanzia come Sciuscià o il bambino di Ladri di biciclette. È altresì il primo film in cui si ufficializza quella collaborazione con Zavattini che costituirà uno degli assi portanti della cinematografia italiana degli anni quaranta e cinquanta.
L'ora delle streghe (titolo originale The Witching Hour), pubblicato nel 1990 è il primo libro della saga delle Streghe Mayfair di Anne Rice.
La paura è un'emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale. Il Galimberti così la definisce:“Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l'organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, anche se in modo non specifico, all'apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga”.Nelle paure c'è quindi la sensazione che qualcosa minacci la nostra esistenza o la nostra integrità biologica ma anche quella delle persone a noi più vicine o alle cose a noi care. L'emozione della paura può proiettarsi nel futuro: qualcosa di brutto accadrà a noi o agli altri, pertanto spinge il soggetto ad aggredire per eliminare o allontanare l'oggetto della paura (condotte aggressive) o al contrario fuggire da questo per evitare il danno che potrebbe procurarci (condotte di evitamento dall'oggetto fobico).
Genitori elicottero (in inglese Helicopter parents) è un'espressione inglese piuttosto colloquiale, che si è diffusa nel mondo anglofono per indicare quei genitori che sono molto vicini ai loro figli e che li aiutano a superare tutti gli ostacoli che incontrano, soprattutto in ambito scolastico. Il termine è stato coniato da Foster W. Cline e Jim Fay nel loro libro, pubblicato nel 1990 Parenting with Love and Logic: Teaching Children Responsibility, ed è entrato ufficialmente, nel 2011, nei dizionari inglesi. I genitori elicottero, come gli elicotteri, sono sempre sopra i propri figli e cercano di provvedere ai loro bisogni, indipendentemente dall'effettivo bisogno dei figli di vedersi risolti tutti i problemi, spesso ancor prima che si presentino. Questo atteggiamento nasce dalla paura del genitore che il figlio possa andare incontro a sconfitte e fallimenti e dall’ansia dell’insuccesso. Il genitore controlla e coordina ogni aspetto della vita del figlio e vive con la paura che quest’ultimo, non sia all’altezza delle situazioni e delle proprie aspettative. Le conseguenze che questo atteggiamento può causare sul bambino sono danni all’autostima, all’autonomia, difficoltà nella gestione di emozioni e situazioni e problemi nel rendimento scolastico,poiché nel bambino viene meno la possibilità di apprendere mediante gli errori, affrontando così le situazioni con timore e paura.
Record aggiornato il: 2025-11-15T01:04:07.261Z