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Fa parte di: Italia Lombardia Milano 2000
Arturo Martini (Treviso, 11 agosto 1889 – Milano, 22 marzo 1947) è stato uno scultore, pittore, incisore e docente italiano.
Il Novecento è stato un movimento artistico italiano nato a Milano alla fine del 1922. Il movimento venne iniziato da un gruppo di sette artisti: Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Questi artisti, sostenuti dalla Galleria Pesaro di Milano, si unirono nel nuovo movimento battezzato Artisti del Novecento dal Bucci impegnandosi reciprocamente ad esporre le loro opere solo nell'ambito del gruppo. Questi artisti, che si sentivano traduttori dello spirito del Novecento, provenivano da esperienze e correnti artistiche differenti, ma legate da un senso comune di "ritorno all'ordine" nell'arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche del primo novecento (futurismo, cubismo): il Novecento torna quindi ad avere come supremo riferimento l'antichità classica, la purezza delle forme e l'armonia nella composizione. In tale senso ricevette anche la denominazione di Neoclassicismo semplificato. Oltre alle arti figurative, il movimento Novecento si manifestò anche in letteratura con Massimo Bontempelli e soprattutto in architettura con i celebri architetti Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte e altri.
Il palazzo di Giustizia di Milano, sede del tribunale, della Corte d'Appello, della Procura della Repubblica presso il Tribunale e della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello, è un edificio civile sito in via Freguglia 1.
La Prima Quadriennale d'Arte Nazionale viene organizzata a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni nel 1931. Si inaugura il 5 gennaio e si chiude il 15 agosto. La sede è il Palazzo delle Esposizioni. Gli allestitori sono: Pietro Aschieri ed Enrico Del Debbio. Gli espositori sono circa 500 e l'organizzazione è affidata a Cipriano Efisio Oppo. Oppo è una figura poliedrica. Oltre ad essere pittore e critico d'arte riveste incarichi pubblici di notevole spicco; in Parlamento è deputato. Sotto la sua guda si organizzeranno le prime quattro edizioni: dal '31 al 43. Il regolamento prevedeva una commissione per selezionare gli artisti e per assegnare delle sale per delle esposizioni personali: per la prima edizione questa è formata da Oppo, Carlo Carrà, Arturo Dazzi, Margherita Sarfatti, Ardengo Soffici, oltre che dal presidente Enrico San Martino Valperga, ed è incaricata della selezione degli artisti e dell’assegnazione delle sale personali. Dieci sale sono dedicate ad artisti viventi: Amerigo Bartoli, Felice Carena, Carlo Carrà, Felice Casorati, Ferruccio Ferrazzi, Romano Romanelli, Mario Sironi, Carlo Socrate, Ardengo Soffici, Arturo Tosi. Due ad Armando Spadini e Medardo Rosso, scomparsi rispettivamente nel 1925 e nel 1928. Agli accademici d’Italia Giulio Aristide Sartorio, Adolfo Wildt, Antonio Mancini e Pietro Canonica sono assegnate due grandi sale. 1562 opere di pittura, 306 di scultura, 121 di bianco e nero. Ne sarà accettato solo il 21%. Polemiche suscita l’esclusione di de Chirico. Sono esclusi i gruppi di artisti. Viene fatta un'unica eccezione per il movimento dei futuristi. Rivolgendosi direttamente a Mussolini, Filippo Tommaso Marinetti riesce a ottenere una deroga. Così ai futuristi viene dedicata una sala con le opere di Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Munari, Prampolini, Tato, Thayaht. Ci sono gli schieramenti locali: i toscani Viani, Marini, De Grada, Colacicchi, Conti. I bolognesi: Morandi, Bertocchi. I torinesi: Menzio, Galante, Levi, Paulucci. E gli italiani di Parigi: Magnelli, Tozzi, Gino Severini, Giovanni De Martino, Filippo de Pisis, Massimo Campigli.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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