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Autore principale: Lessico intellettuale europeo
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 2011
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, MUL, Paese: IT
Il termine materia (dal latino materia o materies), che corrisponde nei suoi significati al greco hyle (letteralmente "selva" e quindi "legna", "legname" e per estensione "materiale da costruzione") è usato in filosofia da Platone e da Aristotele; quest'ultimo lo intende: come ciò che permane come sostrato nel divenire dei mutamenti; come principio di individuazione: la materia cioè come ciò che interviene attivamente facendo sì che un ente sia differente da tutti gli altri enti che pure hanno in comune con quello la stessa natura.Il materialismo è la filosofia che afferma che la materia è il costituente primario e ultimo di ogni cosa. Il termine materia è stato ripreso dalla fisica, per indicare ciò che ha massa.
In filosofia il termine forma è solitamente contrapposto a materia o contenuto. Il concetto risale alla filosofia greca antica che usa i termini μορφή (morphé, forma sensibile), σχήμα (skhēma, modo in cui una cosa si presenta), είδος (èidos, forma intelligibile).
In filosofia per sostanza, dal latino substantia, ricalcato dal greco ὑποκείμενον (hypokeimenon), letteralmente traducibile con "ciò che sta sotto", si intende ciò che è nascosto all'interno della cosa sensibile come suo fondamento ontologico. La sostanza è quindi ciò che di un ente non muta mai, ciò che propriamente e primariamente è inteso come elemento ineliminabile, costitutivo di ogni cosa per cui lo si distingue da ciò che è accessorio, contingente, e che Aristotele chiama accidente. Per sostanza, in altre parole, si intende ciò che è causa sui, ovvero ha la causa di sé in se stessa e non in altro. Il termine "sostanza" e l'aggettivo "sostanziale" vengono spesso utilizzati, nel linguaggio comune, come sinonimi di essenza ed "essenziale": ciò che è fondamentale alla costituzione di ciò a cui ci si riferisce. In effetti l'origine etimologica e il significato filosofico dei due termini, apparentemente simili, sono diversi: al termine "sostanza" (dal greco ὑποκείμενον), introdotto da Aristotele, corrisponde la definizione sopra citata. il termine "essenza" (dal greco οὐσία), già presente in Platone, vuol dire ciò che realmente è, ciò per cui una cosa è quel che è anziché un'altra cosa.In senso più specifico: «alla sostanza, che è la realtà individuale nella sua autonoma esistenza e sussistenza, l'essenza si contrappone come la forma generale», «l'universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.»
In filosofia genericamente per spirito s'intende un «sinonimo di vita, forza vitale distinta dalla materia e che tuttavia interagisce con essa»; una «forma dell'essere radicalmente diversa dalla materia», o anche una totalità assoluta che comprende ogni tipo di manifestazione della realtà, come nell'idealismo tedesco. Nel significato più antico lo spirito (πνεῦμα - pneuma) si presentava come qualcosa che vitalizza il corpo, «il soffio vitale come sottile principio materiale di vita» analogamente al significato di anima, anche indipendentemente da un contesto religioso o metafisico.
Il termine essenza (in greco: τί ἦν εἶναι, ti en einai, lat. essentia), secondo la concezione aristotelica, significa «ciò per cui una certa cosa è quello che è, e non un'altra cosa».. L'essenza quindi sta ad indicare quelle determinazioni di una cosa, specificate nella sua "definizione", che ne costituiscono la natura (o "specie" in termini aristotelici); che psicologicamente parlando (vedi moderna epistemologia evoluzionistica) corrisponde alla particolare visione della realtà determinata dalle nostre categorie mentali: gli «apparati immagine del mondo».
Il termine materia (dal latino materia o materies), che corrisponde nei suoi significati al greco hyle (letteralmente "selva" e quindi "legna", "legname" e per estensione "materiale da costruzione") è usato in filosofia da Platone e da Aristotele; quest'ultimo lo intende: come ciò che permane come sostrato nel divenire dei mutamenti; come principio di individuazione: la materia cioè come ciò che interviene attivamente facendo sì che un ente sia differente da tutti gli altri enti che pure hanno in comune con quello la stessa natura.Il materialismo è la filosofia che afferma che la materia è il costituente primario e ultimo di ogni cosa. Il termine materia è stato ripreso dalla fisica, per indicare ciò che ha massa.
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