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Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1997
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Il nazionalsocialismo, chiamato anche nazismo, talvolta anche hitlerismo, è stata un'ideologia che ha avuto la propria massima diffusione in Europa, nella prima metà del XX secolo. Si caratterizza per una visione nazionalista del socialismo radicale, populista, statalista, collettivista, razzista e totalitaria. Nacque subito dopo la prima guerra mondiale in Germania. Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) sotto Adolf Hitler salì al potere nel 1933 trasformando il Reich tedesco nel periodo 1933-1945 in un totalitario "Stato Leader", la Germania nazista o Terzo Reich, ispirato completamente all'ideologia nazionalsocialista, all'antisemitismo, al nazionalismo tedesco e al pangermanismo. Con l'invasione della Polonia, nel 1939 innescò la seconda guerra mondiale. L'esperienza nazista come sistema di governo si è conclusa con la resa incondizionata dell'esercito tedesco in data 8 maggio 1945 e la vittoria militare delle contrapposte forze alleate. Il termine "nazionalsocialismo" ed il concetto di socialismo nazionale, preesistenti al 1919 da almeno un trentennio e di diverso e vario utilizzo, si videro confluire in quell'anno nel nome del DAP, Deutsche Arbeiterpartei, in realtà fondato nel 1903 in Austria, il cui nome venne riutilizzato da Hitler per poi rinominarsi nel 1920 appunto come NSDAP. Hitler ha definito i concetti di nazionalismo e socialismo in modo molto personale: il nazionalismo è citato come la devozione del singolo per la sua comunità nazionale, mentre il socialismo è descritto come una responsabilità della comunità nazionale per l'individuo. Sono state rintracciate dagli storici molte cause che avrebbero favorito l'ascesa del nazionalsocialismo; tra queste si rammenta la forte paura di una rivoluzione comunista che, data la pessima situazione economica instauratasi in Germania, era vista come imminente (in questo contesto si inserisce anche l'incendio del Reichstag). Una controrivoluzione preventiva (secondo le parole di Luigi Fabbri) era vista come una soluzione per evitare una rivoluzione comunista. Cionondimeno, la svolta autoritaria fu determinante nello scoppio della seconda guerra mondiale e generò un'impressionante quantità di morti e torture, forse superando quello che sarebbe successo con una rivoluzione comunista.
Nazifascismo è un termine politico e storiografico con il quale vengono designati il fascismo italiano e il nazionalsocialismo tedesco, accomunati per gli aspetti ideologici e di azione come tradizionalismo e nazionalismo.Il fascismo italiano nacque nel 1919 per poi diffondersi e consolidarsi al potere agli inizi degli anni venti in Italia mentre il nazionalsocialismo tedesco, noto anche come nazismo ed emulo sotto molti aspetti del primo, nacque in Germania nel 1920, ma vi si diffuse solo nel decennio successivo, giungendo al potere nel 1933. I due fondatori ideologici che hanno poi governato i rispettivi Stati furono Benito Mussolini per il fascismo e Adolf Hitler per il nazismo. A livello storico il termine indica il periodo dell'alleanza italo-tedesca (1938–1943), ma è stato ed è tuttora spesso utilizzato per definire le forze fasciste e naziste durante l'ultima fase della seconda guerra mondiale, cioè il periodo della Repubblica Sociale Italiana e dell'occupazione (1943–1945), soprattutto da parte delle forze politiche e culturali della Resistenza italiana.La sua validità come categoria storica è tuttavia contestata da una corrente storiografica risalente a Renzo De Felice, che la riteneva "un’invenzione da tempo di guerra, inventata dagli americani come strumento di propaganda e legittimata poi dai partigiani".
Il termine Lebensraum (spazio vitale) è una definizione nata in biogeografia, successivamente estesasi all'utilizzo in ambiente geopolitico. Con questo termine si indica maggiormente la teoria nazionalsocialista tedesca dello spazio vitale. Un concetto simile, lo spazio vitale, albergava nel pensiero fascista italiano, del quale riassumeva e giustificava le aspirazioni di espansione territoriale.
L'Unione Britannica dei Fascisti (in inglese British Union of Fascists, acronimo BUF) è stato un partito politico attivo nel Regno Unito, e il principale movimento fascista britannico. Fu fondato da Oswald Mosley nel 1932, in concomitanza temporale con l'ascesa del nazionalsocialismo in Germania. Il partito cambiò il suo nome nel 1936 in "British Union of Fascists and National Socialists" e, nel 1937, in "British Union". Fu infine sciolto dal governo nel 1940, a seguito dell'inizio della seconda guerra mondiale.
Trattato di Potsdam è la denominazione con cui è noto nella storiografia l'ultimo dei vertici tra le tre grandi potenze alleate tenutosi dal 17 luglio al 2 agosto 1945. La conferenza era identificata nei documenti segreti con il nome in codice “Terminal”. Nel corso dell'incontro, i massimi dirigenti (i cosiddetti Tre Grandi) delle potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale (Stati Uniti d'America, Unione Sovietica e Regno Unito, la Grande Alleanza) discussero e raggiunsero accordi sulla gestione dell'immediato dopoguerra. La conferenza ebbe luogo presso il Palazzo Cecilienhof a Potsdam. In origine la conferenza avrebbe dovuto tenersi a Berlino, ma a causa dei forti danneggiamenti subiti dalla città la sede fu spostata nell'intatto castello di Potsdam.
Per storia dell'Europa si intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano. In un'accezione più ristretta per storia dell'Europa si intende invece la storia dell'Unione europea, dalla creazione della Comunità economica europea con i trattati di Roma (1957) fino a oggi.
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