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Autore principale: Mancini, Andrea
Certaldo (pronuncia: /ʧerˈtaldo/, Čettàrdo nel vernacolo locale) è un comune italiano di 15 868 abitanti della città metropolitana di Firenze, celebre per essere stato il luogo di nascita e di morte del poeta e scrittore Giovanni Boccaccio. Situato al centro della Val d'Elsa, ospita numerosi edifici di interesse storico, culturale e artistico.
Paolo da Certaldo (Certaldo?, 1320 circa – 1370 circa) è stato un mercante e scrittore italiano. Paolo o Pagolo da Certaldo, figlio di Messer Pace da Certaldo, un giudice fiorentino, è un mercante fiorentino vissuto nel 1300, contemporaneo di Giovanni Boccaccio. Nel 1360 Giovanni Boccaccio acquistò da lui un podere a Certaldo. La sua fama non è dovuta alla sua attività di mercante, ma ad una sua opera, il Libro di buoni costumi, in volgare, che rappresenta una importantissima testimonianza storica della mentalità e dei costumi della società dei comuni italiani medievali. Il testo è una specie di manuale didascalico di consuetudini, consigli pratici e talvolta spiccioli, e luoghi comuni su come ci si deve comportare non soltanto nelle attività legate al mestiere del mercante, ma nella morale e nella vita di tutti i giorni. L'autore si fa interprete di una mentalità tipica della borghesia in ascesa di quei tempi. Una mentalità sicuramente già presente nel Duecento e che rappresenta una rottura ideologica con la consuetudine altomedioevale, la sua visione del mondo e dello stesso tempo scanditi dalla natura. Paolo da Certaldo può essere considerato un precursore della mentalità capitalistica successiva: nella sua opera infatti esorta ad accumulare ricchezze, ad amministrare il proprio denaro con prudenza e senza sosta: se tu hai denari, non ti stare e nolgli tenere nella casa morti che melglio è indarno fare che indarno stare; ché faciendo, s'altro non guadagnassi, non ti svierà tu da la merchantantia. I capisaldi del suo pensiero, e quindi della mentalità della classe borghese dell'epoca, sono principalmente prudenza, profitto, misura ed una generale diffidenza verso il prossimo. Egli esprime senso acuto e cinismo, e le sue esortazioni e divieti risultano spesso pervasi da un senso del pericolo e dell'incertezza del domani, oltre che da un esasperato interesse individuale, profondamente caratteristici della classe mercantile del Basso Medioevo. Il suo culto del profitto si riversa anche nella morale, pervasa comunque dalla morale cristiana e cattolica dominante e dalla preoccupazione della salvezza dell'anima: se vuoi salvare l'anima tua, fa che 'l ben fare avanzi, dimostrando di applicare una logica schiettamente e sinceramente mercantile anche nelle questioni etiche e morali.
Giovanni Boccaccio (Certaldo o forse Firenze, giugno o luglio 1313 – Certaldo, 21 dicembre 1375) è stato uno scrittore e poeta italiano. Conosciuto anche per antonomasia come il Certaldese, fu una delle figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo. Alcuni studiosi (tra i quali Vittore Branca) lo definiscono come il maggior prosatore europeo del suo tempo, uno scrittore versatile che amalgamò tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attività creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo. La sua opera più celebre è il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana, soprattutto dopo che nel XVI secolo Pietro Bembo elevò lo stile boccacciano a modello della prosa italiana. L'influenza delle opere di Boccaccio non si limitò al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell'Europa, esercitando influsso su autori come Geoffrey Chaucer, figura chiave della letteratura inglese, o più tardi su Miguel de Cervantes, Lope de Vega e il teatro classico spagnolo. Boccaccio, insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fa parte delle cosiddette «Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell'umanesimo, del quale contribuì a gettare le basi presso la città di Firenze, in concomitanza con l'attività del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedicò a ricopiare codici della Divina Commedia e fu anche un promotore dell'opera e della figura di Dante. Nel Novecento Boccaccio fu oggetto di studi critico-filologici da parte di Vittore Branca e Giuseppe Billanovich, e il suo Decameron fu anche trasposto sul grande schermo dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini.
La chiesa dei Santi Tommaso e Prospero si trova nella parte medievale dell'abitato di Certaldo, in provincia di Firenze, diocesi della medesima città. Attualmente non viene più officiata ed è di proprietà comunale e fa parte del complesso museale del Palazzo Pretorio. L'opera più importante ospitata al suo interno sono gli affreschi staccati del grande tabernacolo dei Giustiziati dipinto da Benozzo Gozzoli nel XV secolo.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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