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Autore principale: Alfieri, Vittorio <1749-1803>
Fa parte di: Opere / Vittorio Alfieri ; introduzione di Mario Fubini ; testo e commento a cura di Arnaldi Di Benedetto
Fa parte di: Il teatro tragico italiano : storia e testi del teatro tragico in Italia / a cura di Federico Doglio
Serie: Biblioteca dei Classici Italiani
Serie: Biblioteca di classici italiani
Serie: Biblioteca di classici italiani
Serie: Scrittori italiani [La nuova Italia]
Serie: Biblioteca di classici italiani <Mursia>
Serie: Scrittori italiani
Serie: Classici italiani commentati per le scuole [D'Anna]
Serie: Classici italiani commentati per le scuole
Fa parte di: Opere. Tomo 1 / Vittorio Alfieri ; introduzione e scelta di Mario Fubini ; testo e commento a cura di Arnaldo Di Benedetto
Fa parte di: Agamennone : Mirra / Alfieri Vittorio introduzione e note di Vittore Branca
Serie: Collezione di teatro Einaudi ; 298
Serie: Classici latini e greci per le scuole
Il pensiero e la poetica di Giacomo Leopardi sono caratterizzati dal pessimismo, l'aspetto filosofico che caratterizza tutto l'evolversi delle idee e degli ideali del poeta e filosofo italiano, assumendo nel tempo connotazioni diverse. Esse possono essere seguite attraverso le pagine dello Zibaldone e si manifestano con evidenza nei testi letterari, come i Canti e le Operette morali. Partendo da una posizione di estremo pessimismo personale, causato dalla perdita della gioventù, egli approda a un pessimismo cosmico, consapevole dell'«infinita vanità del tutto», comprendente l'umanità e l'intero universo. Leopardi colloca l'unica felicità possibile della vita umana nell'adolescenza, carica di aspettative e illusioni riguardo l'età adulta da cui resteranno tuttavia disingannate, per concludere che il piacere non è uno stato duraturo, ma solo un passaggio transitorio dal dolore alla noia, come sostenuto nel Sabato del villaggio dove l'attesa della festa è destinata a spegnersi nella deludente domenica, o nella Quiete dopo la tempesta per il quale esso è «figlio d'affanno». Pur ritenendo la morte migliore della vita, egli non rinuncia tuttavia alla speranza e alla solidarietà, anche per la tematica tipicamente romantica della morte eroica contro il fato e la natura «matrigna», e quindi in un certo senso, paradossalmente, all'amore per la vita e per le illusioni dell'arte e della poesia.Il pessimismo filosofico di Leopardi ha le sue origini nel materialismo e nel sensismo del Settecento (d'Holbach, Condillac) derivato diretto dal razionalismo propugnato dall'illuminismo, dall'atomismo greco e dal pessimismo mostrato da alcuni autori antichi, come Omero e Lucrezio, con qualche influsso del romanticismo. Esso presenta alcune analogie con il contemporaneo pensiero di Schopenhauer e con l'esistenzialismo successivo, a partire da Nietzsche, anche per la ricerca di un senso nascosto dell'esistenza, che pure è pensato razionalmente come inesistente, la sfida titanico-romantica al «brutto poter che ascoso a comun danno impera» in nome della propria nobiltà intellettuale e d'animo, e la sensibilità acuta per la precarietà e la fragilità dell'essere umano, dei viventi preda di una feroce selezione naturale, e in generale di ogni cosa esistente.
L'opera di Leopardi è tra le più studiate al mondo in tema di letteratura italiana. Si danno quindi solo le principali opere.
Record aggiornato il: 2024-05-28T02:15:31.624Z