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Autore principale: Sokurov, Aleksandr
Pubblicazione: Prato : General Video recording, c2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, rus, Paese: IT
Moloch è un film del 1999 diretto dal regista russo Aleksandr Nikolayevič Sokurov, vincitore del premio per la miglior sceneggiatura al 52º Festival di Cannes.Ispirandosi ai filmini amatoriali girati sulla terrazza del Berghof dalla stessa Eva Braun, che presentavano Adolf Hitler nell'intimità e nel privato, Sokurov firma la prima opera della sua tetralogia sul potere, proseguita con Toro (2001), Il Sole (2005) e Faust.
Cabiria, sottotitolato Visione storica del terzo secolo a.C., è un film muto del 1914 diretto da Giovanni Pastrone. È considerato il più grande kolossal e il più famoso film italiano del cinema muto. È anche stato il primo film della storia ad essere proiettato alla Casa Bianca.
Metropolis è un film muto del 1927 diretto da Fritz Lang, considerato il suo capolavoro. Lang ambienta il film in un futuro distopico (nel 2026, esattamente a 100 anni di distanza da quello di produzione del film, presentato in prima assoluta il 10 gennaio 1927) in cui le divisioni classiste sembrano accentuarsi. Il film è tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Guerre stellari.
Faust è un film del 2011 scritto e diretto da Aleksandr Sokurov. Il film - ultimo capitolo di una tetralogia sul potere iniziata con Moloch (1999) e proseguita con Toro (2000) ed Il Sole (2005) - rilegge l'opera del Faust prendendo ispirazione dall'opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe.
Watchmen è un film del 2009 diretto da Zack Snyder, trasposizione cinematografica dell'omonima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, vincitrice di un premio Hugo. Il film è uscito in anteprima il 5 marzo 2009 in Nuova Zelanda, mentre negli Stati Uniti ed altri paesi del mondo il 6 marzo 2009.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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