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Autore principale: Toscana, Granducato
Gli Usimbardi sono stati una famiglia notabile di Colle Val d'Elsa e Firenze. Al pari di altre famiglie del ceto dirigente colligiano, anche i membri di questo casato andarono legando il proprio destino a quello della corte granducale sino a distinguersi in maniera peculiare per alcuni importanti incarichi nella burocrazia governativa, in ambito ecclesiastico e giuridico. Così, a cavallo tra XVI e XVII secolo, Pietro e il fratello Usimbardo furono dapprima segretari del cardinale de’ Medici in Roma, entrambi divennero poi segretari di Stato, finché non furono elevati rispettivamente alla cattedra vescovile di Arezzo e a quella della neoeretta diocesi di Colle di Val d'Elsa. Lorenzo Usimbardi assunse, a sua volta, il ruolo di segretario granducale e ricoprì contemporaneamente numerosi uffici pubblici insieme agli altri due fratelli, Claudio e Fulvio.
Pietro Usimbardi (Colle Val d'Elsa, 1539 – Arezzo, 28 maggio 1611) è stato un vescovo cattolico italiano.
L'architettura neoclassica in Toscana si affermò tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell'Ottocento all'interno di un quadro storico-politico sostanzialmente allineato a quello che interessò il resto della penisola italiana, sviluppando tuttavia caratteri originali. Infatti, a differenza di altre regioni, dove negli anni del rinnovamento giunsero spesso architetti da fuori, l'Accademia di belle arti di Firenze formò direttamente i protagonisti di una stagione particolarmente vivace, soprattutto nell'ambito del Granducato di Toscana.
Bosa (IPA: [ˈbɔːza], Bosa in sardo o, contratto, 'Osa, pronuncia [ˈɔːza]) è un comune italiano di 7 798 abitanti della provincia di Oristano, nella costa occidentale del centro-nord della Sardegna. Fa parte dell'Unione di comuni della Planargia e del Montiferru Occidentale. È il principale centro abitato della subregione della Planargia e si inserisce, storicamente, nel più vasto territorio del Logudoro, condividendo con quest'ultimo l'utilizzo della variante linguistica del sardo logudorese. Durante il dominio aragonese, ottenne il rango di città regia del quale attualmente permane, con l'abolizione dei privilegi feudali, il titolo onorifico di città. Insieme ad Alghero è sede vescovile della diocesi di Alghero-Bosa.
La storia di Livorno, se confrontata con quelle delle altre città toscane, è sicuramente tra le più originali nel panorama regionale, in quanto slegata da uno sviluppo medievale che è comune alla maggior parte degli altri centri.Le origini dell'insediamento dal quale si è poi sviluppata la città sono comunque antiche e legate alla vicinanza con il principale scalo marittimo della Repubblica pisana. Tramontato il dominio di Pisa, i Medici decretarono l'ampliamento di Livorno, trasformando un piccolo villaggio nella più importante città italiana progettata e costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.Principale porto del Granducato di Toscana e tra i più trafficati scali di tutto il bacino del Mediterraneo, Livorno divenne un rilevante centro economico animato da mercanti provenienti da qualsivoglia Nazione, come specificato dalle Leggi Livornine, che le conferirono i caratteri di città cosmopolita per eccellenza, anche durante il successivo dominio lorenese.Dopo l'unificazione e la crisi economica conseguente all'abolizione del porto franco, la città accolse numerose fabbriche di rilevanza nazionale, divenendo il maggiore centro industrializzato della Toscana.Fu duramente colpita dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, che, assieme alla ricostruzione, cancellarono parte delle sue principali vestigia, conferendole un aspetto moderno.
Record aggiornato il: 2024-05-24T07:00:30.084Z