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Autore principale: Borgogni, Massimo
Pubblicazione: Siena : Nuova immagine, stampa 2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La guerra di secessione americana, nota anche come guerra civile americana, fu combattuta dal 12 aprile 1861 al 23 giugno 1865 (l'ultima battaglia terminò il 13 maggio 1865) fra gli Stati Uniti d'America e gli Stati Confederati d'America, entità politica sorta dalla riunione confederale di Stati secessionisti dall'Unione. Nelle elezioni presidenziali del 1860 i repubblicani guidati da Abraham Lincoln sostennero la proibizione della schiavitù in tutti i territori degli Stati Uniti, una proposta che gli Stati del sud accolsero come una violazione dei loro diritti costituzionali. Il Partito Repubblicano, che era dominante nel nord, si assicurò la maggioranza dei voti elettorali e Lincoln divenne il primo presidente degli Stati Uniti repubblicano. Prima del suo insediamento sette Stati del sud, la cui economia si basava sulle piantagioni di cotone e sulla mano d'opera a bassissimo costo costituita dagli schiavi che vi lavoravano, nel febbraio 1861 formarono la cosiddetta Confederazione, separandosi dall'Unione. Nei sei mesi antecedenti alla secessione la popolazione di questi Stati aveva la più alta percentuale di schiavi per un totale del 48,8%.Il 4 marzo 1861 Lincoln dichiarò nel suo discorso iniziale che la sua amministrazione non avrebbe iniziato una guerra civile. Parlando direttamente agli Stati del sud ribadì: «Io non ho intenzione, direttamente o indirettamente, di interferire con l'istituzione della schiavitù negli Stati Uniti, dove esiste. Credo di avere il diritto legale di farlo e non ho volontà di farlo». Le forze confederate presero numerosi forti federali all'interno dei territori da loro reclamati. Gli sforzi per trovare un compromesso fallirono ed entrambe le parti si prepararono alla guerra. I confederati presumevano che i Paesi europei fossero così dipendenti dal cotone da loro esportato che sarebbero intervenuti, ma nessuno lo fece e nessuno riconobbe i nuovi Stati Confederati d'America. Le ostilità iniziarono il 12 aprile 1861, quando le forze confederate attaccarono Fort Sumter. Mentre nel teatro occidentale l'Unione faceva importanti conquiste permanenti, nel teatro orientale le battaglie dei primi anni si dimostrarono inconcludenti. Le campagne confederate dell'autunno 1862 nel Maryland e nel Kentucky fallirono. Lincoln promosse il Proclama di emancipazione, che fece divenire l'abolizione della schiavitù un obiettivo della guerra. A ovest, nell'estate del 1862, l'Unione distrusse la marina fluviale della Confederazione, bloccando quindi gran parte dei loro eserciti occidentali e conquistando New Orleans. Nello stesso anno l'assedio di Vicksburg divise i confederati in due parti separate dal fiume Mississippi e un'incursione del generale confederato Robert Edward Lee a nord si concluse con una disfatta nella battaglia di Gettysburg. I successi occidentali portarono nel 1864 Ulysses Grant al comando di tutti gli eserciti dell'Unione. Le ultime battaglie significative della guerra vennero combattute nel contesto dell'assedio di Petersburg. Il tentativo di fuga di Lee si concluse con la sua resa ad Appomattox il 9 aprile 1865. Mentre le azioni militari volgevano al termine, iniziò l'era della ricostruzione in cui si tentò di recuperare l'integrazione nazionale. La guerra civile americana è stata una delle prime guerre industriali. Le ferrovie, il telegrafo, le navi a vapore e le armi prodotte in serie furono elementi ampiamente impiegati. La mobilitazione delle fabbriche civili, delle miniere, dei cantieri navali, delle banche, dei trasporti e dei fornitori di alimenti dimostrò l'impatto dell'industrializzazione nella guerra, tutti elementi che si sarebbero poi riscontrati anche nella prima guerra mondiale. Tradizionalmente si stima che tra il 1861 e il 1865 vi furono almeno 620.000 morti, ma studi recenti sostengono che 750.000 soldati siano caduti, con un numero imprecisato di civili. Secondo una stima la guerra causò la morte del 10% di tutti i maschi degli Stati del nord tra i venti e i quarantacinque anni e il 30% di tutti i maschi del sud tra i diciotto e i quarant'anni.
Ulysses Simpson Grant, all'anagrafe Hiram Ulysses Grant (Point Pleasant, 27 aprile 1822 – Wilton, 23 luglio 1885), è stato un generale e politico statunitense. Fu generale dell'Unione nel corso della Guerra di secessione americana, comandante generale dell'esercito statunitense alla sua conclusione e vincitore alle elezioni presidenziali del 1868, tramite le quali diventerà il 18º Presidente degli Stati Uniti d'America servendo dal 1869 al 1877. Ufficiale di successo, eroe di guerra nell'Union Army e tra i principali artefici della vittoria Nordista nella guerra civile, lavorerà a stretto contatto con la presidenza di Abramo Lincoln. Dopo l'assassinio di Lincoln, avvenuto il 14-15 aprile del 1865, l'incarico datogli di implementare l'Era della ricostruzione lo metterà spesso in contrasto con la presidenza di Andrew Johnson, il quale succedette a Lincoln. Riconfermato alla carica presidenziale nelle elezioni presidenziali del 1872, guiderà il Partito Repubblicano nel tentativo di rimuovere le vestigia del nazionalismo e dello schiavismo negli ex Stati Confederati d'America, proteggere il diritto alla cittadinanza per gli afroamericani e i relativi diritti civili, attuare la Ricostruzione del Sud e sostenere la prosperità economica. Militare di carriera, diplomatosi a 21 anni nella celebre United States Military Academy di West Point, si distinse nella Guerra Messico-Stati Uniti. Al termine del conflitto sposò Julia Dent e insieme ebbero 4 figli. Ritiratosi in un primo momento dallo United States Army nel 1854, s'impegnò in alterne operazioni commerciali le quali non gli permisero però mai di fare fortuna. All'avvio della secessione nel 1861 rientrò in campo e rapidamente salì tutti i gradi; l'anno seguente prese il controllo del Kentucky e della maggior parte del Tennessee e portò le forze unioniste alla vittoria nella battaglia di Shiloh, guadagnandosi la reputazione di comandante intraprendente. Nel luglio del 1863, dopo una serie coordinata di scontri, guidò le truppe federali in una fondamentale serie di successi nel Teatro Occidentale, culminati con l'assedio di Vicksburg, che concludeva vittoriosamente l'omonima campagna. Assicurato all'Unione il pieno controllo del fiume Mississippi e tagliata in due la Confederazione, Grant si spostò sul Teatro Orientale e dopo le vittorie ottenute nella campagna di Chattanooga alla fine di quello stesso anno il Presidente Abramo Lincoln lo nominò luogotenente generale e comandante di tutti gli eserciti dell'Unione nel marzo seguente. Fronteggiò e sconfisse il temuto Generale Lee dopo una serie di sanguinose battaglie terminate con l'Assedio di Petersburg e intrappolando l'Armata di Lee costringendola ad arroccarsi alla difesa di Richmond. Nell'aprile del 1865 a seguito della Battaglia di Appomattox Lee si arrese ponendo così fine a una guerra fratricida tra le più sanguinose della storia americana e durata esattamente 4 anni. La maggior parte degli storici è concorde nel riconoscere la grandezza del genio militare di Grant, sebbene una minoranza affermi che ottenne successo con la forza bruta piuttosto che attraverso una strategia superiore. Guidò quindi la supervisione militare per la Ricostruzione del Sud. Come presidente fece imporre il rispetto della Civil Rights Act (1866) e successivamente, dopo le ripetute aggressioni che gli afroamericani subivano da parte dei bianchi americani, della Civil Rights Act (1871) e della Civil Rights Act (1875); lottando contro la violenza promossa dal Ku Klux Klan da lui fatto sciogliere con la forza nel 1871. Nel 1870 fece ratificare il XV emendamento, concedendo la protezione costituzionale necessaria per poter realizzare il diritto di voto degli afroamericani. Utilizzò per un breve periodo di tempo anche la forza militare per far rispettare le leggi sul suffragio universale maschile nel Sud e creò il Dipartimento di Giustizia. Appoggiò i Repubblicani Radicali meridionali sulla base di elettori neri, di immigrati discesi dal Nord (i Carpetbagger) e simpatizzanti bianchi del Sud (Scalawag). Entro 8 anni 14 deputati e 2 senatori neri entrarono a far parte del Congresso. Al termine della Presidenza i conservatori Sudisti ripresero però il controllo di tutti gli Stati Uniti meridionali e ciò causò il totale fallimento delle politiche a favore del movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896). Nel 1871 creò l'United States Civil Service Commission per placare i riformatori. Democratici e Liberal si unirono provvisoriamente contro di lui in occasione dell'appuntamento elettorale del 1872, ma Grant fu rieletto con un forte margine di scarto; durante il suo secondo mandato le coalizioni Repubblicane si spezzarono e vennero pertanto sconfitte, mentre la fazione dei Redeemers meridionali bianchi riguadagnò il controllo dei governi del Sud utilizzando violenza diffusa, frode elettorale e appelli inneggianti al razzismo. In politica estera Grant cercò di aumentare il peso commerciale e l'influenza della nazione rimanendo in pace con il resto del mondo; grazie all'aiuto determinante offertogli dal Segretario di Stato Hamilton Fish si distinse per aver risolto con piena soddisfazione di entrambe le parti l'arbitrato internazionale relativo alle Rivendicazioni dell'Alabama con le quali gli Stati Uniti riuscirono a ottenere dall'impero britannico un risarcimento per gli aiuti forniti alla Confederazione durante la guerra civile. Negoziò inoltre una soluzione pacifica riuscendo a evitare lo scontro aperto con l'impero spagnolo dopo l'Affare Virginius, un contenzioso internazionale in cui gli Stati Uniti vennero accusati di favoreggiamento nel tentativo indipendentista cubano durante la Guerra dei dieci anni. Fallì invece il tentativo di Grant di annessione della Repubblica Dominicana il cui progetto creò una forte frattura tra i Repubblicani. Sul piano economico Grant implementò un rigoroso sistema aureo e cercò di rafforzare il dollaro. La risposta immediata all'esplosione del "panico del 1873" non riuscì a fermare una grande depressione economico-industriale, che produsse alti tassi di disoccupazione, deflazione e bancarotta; la conseguenza fu il dilagare della corruzione su larga scala nel settore pubblico. Nel 1875 scoppiò lo scandalo del Whiskey Ring, nel quale oltre 3 milioni di dollari di tasse furono sottratti al governo federale, il che danneggiò ulteriormente la sua reputazione. Quando lasciò l'incarico nel 1877, si imbarcò in un tour mondiale di due anni e mezzo che catturò l'attenzione globale e la simpatia rivolta sia a lui sia agli Stati Uniti. Nelle elezioni presidenziali del 1880 tentò, senza successo, la corsa per un terzo mandato presidenziale. Affrontando cospicue perdite di investimenti e morendo di cancro alla gola per la sua abitudine inveterata al sigaro, scrisse le sue memorie, che si sono rivelate un importante successo critico e finanziario.
La presidenza di Ulysses S. Grant ebbe inizio il 4 marzo del 1869 con la cerimonia d'inaugurazione e relativo discorso d'insediamento come 18º Presidente degli Stati Uniti d'America, per poi concludersi il 4 marzo del 1877. Grant entrò in carica poco dopo il termine della guerra di secessione americana e presiedette gran parte dell'Era della Ricostruzione; sconfisse l'esponente del Partito Democratico Horatio Seymour nelle elezioni presidenziali del 1868. Conquisterà un 2º mandato nelle elezioni presidenziali del 1872 con un ampio scarto, riuscendo a superare brillantemente una divisione interna al Partito Repubblicano la quale portò alla formazione del "Liberal Republican Party"; questo candidò Horace Greeley per opporsigli. Gli succederà il repubblicano Rutherford Hayes a seguito delle ampiamente contestate elezioni presidenziali del 1876. Le fasi della Ricostruzione a seguito della guerra civile ebbero la precedenza assoluta nel corso del primo mandato di Grant. Entro il 1870 tutti gli ex Stati Confederati d'America furono riammessi negli Stati Uniti d'America e vennero rappresentati al Congresso degli Stati Uniti d'America, ma il governo federale rimase attivo in tutto il Profondo Sud per proteggere i diritti civili degli ex schiavi afroamericani. Il Congresso elaborò 3 severi Enforcement Acts e istituì il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America e l'Ufficio dell'avvocatura generale. Queste azioni rafforzarono le capacità dell'amministrazione Grant nell'attuare e far applicare le legislazioni federali, in particolare quelle emanate a protezione dei diritti politico-civili dei liberti. Il neonato "Dipartimento di Giustizia" perseguì migliaia di membri del Ku Klux Klan sottoponendoli alle nuove rigide normative; Grant firmò la Civil Rights Act (1871) che resero il KKK un'organizzazione illegale dedita al terrorismo. Sostenne anche il passaggio del XV emendamento, fatto ratificare il 3 febbraio del 1870 (3º e ultimo degli emendamenti della Ricostruzione); esso proibì ai governi federali e Statali di negare ad un cittadino il diritto di voto sulla base della "razza, del colore della pelle o della precedente condizione di schiavitù". Invece di sviluppare un gruppo di consiglieri politici affidabili Grant rimase autosufficiente nella scelta dei membri del proprio governo, mentre per contro fece un gran affidamento negli ex colleghi dell'Union Army i quali mantennero sempre un'assai bassa sottigliezza politica e un senso molto debole dell'etica civile. Nel corso del suo mandato si verificarono vari scandali, tra cui accuse di corruzione dilagante, frode e "ambiguismo". Nel 1872 ratificò la legge congressuale che istituì il Parco nazionale di Yellowstone, il 1° dei Parchi nazionali degli Stati Uniti d'America. All'inizio del 2º mandato di Grant la nazione risultava essere prospera, le spese e il debito pubblico, le tariffe doganali e la forza-lavoro federale vennero ampiamente ridotte; vi fu un netto aumento delle entrate fiscali. Il Congresso stabilì il sistema aureo, che portò ad una deflazione "de facto" la quale ridusse la quantità di "Greenbacks" (obbligazioni di guerra non convertibili) nell'economia degli Stati Uniti d'America; tuttavia il "Panico del 1873" scosse il paese fino alle radici e distrusse una gran parte dei progressi economici prodotti nel primo periodo dell'amministrazione. La crisi provocò una grave depressione economica a livello nazionale che portò l'opinione pubblica a criticare pesantemente l'operato presidenziale. Come immediata conseguenza i democratici riassunsero il pieno controllo della Camera dei rappresentanti nelle elezioni di medio termine del 1874. Gli scandali correlati a comportamenti corrotti si accrebbero, anche se i riformatori nominati da Grant furono in larga parte in grado di ripulire alcuni servizi federali. In particolare il Segretario al Tesoro Benjamin Helm Bristow colpì la "catena del Whisky" e portando all'accusa del segretario particolare di Grant, Orville Elias Babcock. Il Segretario alla Guerra William Worth Belknap si dovette dimettere oramai del tutto screditato nel febbraio del 1876 dopo essere stato imputato dalla Camera per aver intascato delle tangenti. Il presidente continuò a sostenere la Ricostruzione e controfirmò la Civil Rights Act (1875) la quale proibì la discriminazione nell'assegnazione degli alloggi pubblici. Tuttavia giunta al termine la sua presidenza la coalizione dei bianchi democratici del Sud (i "Redeemers") erano riusciti a riprendere il controllo dei governi statali meridionali, spesso attraverso atti di violenza, forti intimidazioni e la soppressione dell'elettorato nero. Nel corso degli 8 anni di Grant gli USA rimasero in pace col mondo sebbene la sua gestione della politica estera fu alquanto irregolare e le tensioni con i nativi americani degli Stati Uniti d'America continuarono. Soprattutto grazie al talento del Segretario di Stato Hamilton Fish il Trattato di Washington (1871) ripristinò i rapporti con l'impero britannico e risolse le controversie inerenti ai Reclami dell'Alabama, mentre l'"Affare Virginius" in cui l'amministrazione si trovò in contrasto con l'impero spagnolo sarà appianato del tutto pacificamente. Grant tentò anche l'annessione della Repubblica Dominicana, ma la proposta verrà bloccata dal Senato. Con il completamento della First Transcontinental Railroad nel 1869 il West si aprì definitivamente alla colonizzazione; una tale espansione venne sfidata apertamente dall'ostilità dei nativi. Grant cercò per quanto possibile perseguire una "politica di pace" con le tribù, ma il continuo afflusso di migranti e pionieri verso Occidente rese sempre più difficoltoso evitare il conflitto aperto. Esplose così la Grande guerra Sioux del 1876 assieme ad altri episodici scontri con altri gruppi. La presidenza Grant è stata lungamente denunciata dagli storici successivi come quella funestata dalla più ampia corruzione dell'intera Storia degli Stati Uniti d'America; la sua reputazione nella classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America è cresciuta gradualmente solo negli ultimi decenni, tenendo conto delle nette prese di posizione e degli atti intrapresi a favore del movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896) e delle riforme della funzione pubblica.
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