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Autore principale: Gruppo Italiaidea
Pubblicazione: Firenze : Alma, 2014
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: eng, ita, Paese: IT
Il giapponese (日本語 Nihongo?) è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese. Insieme alle lingue ryūkyūane forma la famiglia linguistica delle lingue nipponiche. Poco si conosce della preistoria della lingua, o di quando essa apparve per la prima volta in Giappone. I documenti cinesi del III secolo registravano alcune parole giapponesi, ma testi sostanziali non apparvero prima dell'VIII secolo. Durante il periodo Heian (794-1185), il cinese ebbe considerevole influenza sul vocabolario e sulla fonologia del giapponese antico. Il giapponese tardomedio/tardo giapponese medio (1185–1600) vide cambiamenti nelle caratteristiche che lo portarono più vicino alla lingua moderna, nonché la prima apparizione di prestiti linguistici europei. Il dialetto standard si spostò dalla regione di Kansai alla regione di Edo (la moderna Tokyo) nel periodo del Primo giapponese medio (inizio del XVII secolo-metà del XIX secolo). In seguito alla fine nel 1853 dell'isolamento autoimposto del Giappone, il flusso dei prestiti linguistici dalle lingue europee aumentò significativamente. I prestiti linguistici inglesi in particolare sono diventati frequenti e le parole giapponesi con radici inglesi sono proliferate. Dal punto di vista filogenetico il giapponese si considera solitamente una lingua isolata, per l'impossibilità di ricostruire con sicurezza la sua origine. Alcune delle teorie proposte ipotizzano che il giapponese possa avere origini comuni con la lingua ainu (parlata dalla popolazione indigena Ainu tuttora presente nell'isola di Hokkaidō), con le lingue austronesiane oppure con le lingue altaiche. Le ultime due ipotesi sono attualmente le più accreditate: molti linguisti concordano nel ritenere che il giapponese sarebbe costituito da un substrato austronesiano a cui si è sovrapposto un apporto di origine altaica. Evidenti sono le somiglianze sintattiche e morfologiche con il coreano, trattandosi di lingue agglutinanti (che formerebbe con il giapponese il gruppo macro-tunguso), da cui differisce sul piano lessicale. Vari studiosi utilizzano il termine protogiapponese per indicare la protolingua di tutte le varietà delle lingue moderne del Giappone, ovvero la lingua moderna giapponese, i dialetti del Giappone e tutte le forme di lingua parlata nelle isole Ryukyu. Dal punto di vista tipologico il giapponese presenta molti caratteri propri delle lingue agglutinanti del tipo SOV, con una struttura "tema-commento" (simile a quella del coreano). La presenza di alcuni elementi tipici delle lingue flessive ha spinto tuttavia alcuni linguisti a definire il giapponese una lingua "semi-agglutinante".
L’inglese canadese è la varietà della lingua inglese parlata in Canada. Secondo il censimento del 2011, l’inglese è la lingua madre di circa 19 milioni di Canadesi, corrispondenti al 57,8% della popolazione; il 21,7%, invece, è di madrelingua francese, mentre il restante 20,6% parla altre lingue, sia lingue di immigrazione, sia lingue aborigene. Un numero più elevato di persone, il 66,3% dei Canadesi, sostiene di utilizzare l’inglese nella vita di tutti i giorni. In Québec, questa percentuale scende al 10,7%: la maggior parte degli abitanti di questa provincia, infatti, è di madrelingua francese (78,9%). L’inglese canadese possiede caratteristiche dell’inglese britannico e dell’inglese americano, così come molti canadianisms, ossia elementi distintivi propri della lingua inglese parlata in Canada. Anche se l’inglese parlato in Canada si avvicina per lo più alla varietà univocamente conosciuta come General American, la precisa influenza esercitata dall’inglese americano, dall’inglese britannico e da altre fonti sull’inglese canadese è oggetto di studi sistematici sin dagli anni Cinquanta del Novecento. Dal punto di vista fonologico, l’inglese canadese e l’inglese americano si classificano insieme come North American English (inglese nordamericano); la maggior parte di coloro che non provengono da queste aree, e persino altri madrelingua inglesi, infatti, non riescono a distinguere gli accenti tipici dell’inglese canadese da quelli dell’inglese americano.
Il friulano (furlan , lenghe furlane; marilenghe, "lingua madre") è una lingua romanza, facente parte del gruppo retoromanzo e da alcuni studiosi definito con l'ormai desueto termine "ladino". Si è sviluppata a partire dal latino rustico aquileiese, mescolato a elementi celtici, a cui si sono poi aggiunti numerosi elementi slavi e germanici, in quanto i vari popoli di stirpe germanica (longobardi, goti, franchi, tedeschi) hanno dominato il Friuli per oltre 900 anni. Già nel 1600 ” (…) Era del resto opinione comune dei viaggiatori del tempo che il friulano fosse una sorta di francese oppure di spagnolo. Ma soltanto nel 1873, Ascoli dà forma compiutamente scientifica a queste opinioni diffuse.”Lo Stato italiano ha riconosciuto la "minoranza linguistica storica friulana", e la sua lingua e cultura, nel 1999 con la legge 482/1999, articolo 2.
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