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Autore principale: Mariangelo: da#Cerqueto
Pubblicazione: Perugia : EFI, 1984
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Odino, il dio principale e forse il più conosciuto della Mitologia norrena, possedeva molti nomi. Gli si attribuiscono non meno di 200 nomi, a motivo del suo essere un dio multiforme. Durante le sue lunghe peregrinazioni in mezzo agli uomini e ad altre creature, come ad esempio i giganti, Odino adottava nomi sempre diversi, ciascuno con un significato ben preciso e spesso legato al mito di riferimento. La molteplicità di nomi serviva inoltre a nascondere la sua identità. La Gylfaginning, la prima parte dell'Edda di Snorri, ricorda che Odino aveva un aspetto triplice (þriggi). A lui poi sono dedicati numerosi toponimi sparsi per tutta la Scandinavia, con una maggiore concentrazione in Danimarca e Svezia e un'assenza totale in Norvegia e Islanda, dove più comune era il culto di Thor (per via del suo carattere conservatore). Odino era inoltre il dio della magia, conoscitore delle rune, e creatore del sacrificio. Il nome nella cultura nordica era un elemento essenziale. Era ciò che determinava l'indivindualità di una persona e di un oggetto: dando un'occhiata a qualunque mito, si ci rende conto che anche gli oggetti all'apparenza più insignificanti sono dotati di un nome. Il nome era ciò che dava vita, cioè anima, a qualunque cosa.
L'urna dei Santi Patroni è un reliquiario in bronzo dorato, argento e pietre semipreziose (74x90x56 cm) di Ludovico Gavazzi, datato 1925 e conservato nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita di Brescia, nella cappella del Crocifisso.
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