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Pubblicazione: Prato : Rossetti, 1853
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La cattedrale di Santo Stefano è il principale luogo di culto cattolico della città di Prato, situato in Piazza del Duomo. Nel luglio 1996 papa Giovanni Paolo II l'ha elevata alla dignità di basilica minore. All'interno si trova il più importante ciclo di affreschi di Filippo Lippi, all'esterno il pulpito esterno costruito da Michelozzo e decorato da Donatello,
Prato è un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È la seconda città della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, è stato il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo. La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.
La Sacra Cintola, chiamata anche Sacro Cingolo, è considerata la cintura della Madonna ed è la reliquia più preziosa di Prato, fulcro della religiosità cittadina. È custodita nell'omonima cappella del Duomo e l'8 settembre, Natività di Maria, viene esposta con particolare solennità durante il Corteggio Storico. La Sacra Cintola è una sottile striscia (lunga 87 centimetri) di lana finissima di capra, di color verdolino, broccata in filo d'oro, gli estremi sono nascosti da una nappa su un lato e da una piegatura sul lato opposto (tenute da un nastrino in taffetà verde smeraldo), che la tradizione vuole che appartenesse alla Vergine Maria, che la diede a San Tommaso come prova della sua Assunzione in cielo. La cintola è un bene di tutta la città di Prato da quando nel 1348, si è stabilito che fosse di proprietà per 2/3 del Comune e per 1/3 della Diocesi, tre infatti sono le chiavi per aprire la custodia sotto l'altare: due detenute dal Comune ed una dalla Diocesi. La reliquia è ancora oggi conservata nella Cappella del Sacro Cingolo, affrescata interamente da Agnolo Gaddi con le Storia di Maria Vergine e della Cintola stessa. Sopra l'altare settecentesco dove viene conservata la reliquia è collocata la piccola ed elegante statua della Madonna col Bambino, opera di Giovanni Pisano (1301).
Michele Dagomari (Prato, ... – Prato, 1171) è stato un mercante italiano pellegrino al seguito della Prima Crociata. Figlio di Stefano Dagomari, crociato inviato in Terra Santa da Papa Urbano II. A Gerusalemme si sposa con Maria, figlia di un sacerdote di rito orientale, ricevendo in dote la Sacra Cintola. Tornato a Prato nel 1141, la reliquia rimase nascosta presso di lui finché in punto di morte, nel 1171, la donò al preposto della Pieve di Santo Stefano, un certo Umberto. Abitava di fronte al Duomo, la sua casa fu abbattuta nel 1293 quando tutti gli edifici della zona furono demoliti per allargare la piazza. Nel 1410 nel luogo della sua dimora fu eretta una colonna di marmo scuro chiamata per questo volgarmente "la morella".
Le Storie della Sacra Cintola sono una serie di dipinti a tempera e oro su tavola (in totale 27,5x222 cm) di Bernardo Daddi, databili al 1337-1338 e conservati nel Museo civico a Prato. Si tratta della predella di un polittico perduto, proveniente dal Duomo di Prato.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T01:13:14.561Z