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Pubblicazione: Roma : Salerno.
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: , Lingua: , Paese: IT
Comprende:
Supplemento al Viaggio di Bougainville e altri scritti sulla morale e sul costume
Tra cielo e terra
Lucrezia Borgia
Autobiografia dalle lettere
Vita di Saladino
Till Eulenspiegel
Ragion di stato
Shahrazàd
Vita di Carlo Magno
Vita di Carlo Magno
Il Diavolo
Scrittori della jettatura
Il santo
Ragionamento sovra de l'asino
Gli amori pastorali di Dafni e di Cloe
Dizionario politico popolare
Il supplizio di Tommaso Campanella
Cautio Criminalis ovvero Dei processi contro le streghe
Viali oscuri
Il faggio degli ebrei
Il Piacevol ragionamento de l'Aretino
Manualetto di campagna elettorale
Donna Olimpia Pamfili
L'Alcibiade fanciullo a scola
L'acqua delle colline, Jean de Florette
[2]
Autobiografia
I racconti del "Satyricon"
Pasquinate del Cinque e Seicento
Fragoletta ossia Napoli e Parigi nel 1799
Pro e contro la Rivoluzione
Pasquino e dintorni
Lettere di cortigiane del Rinascimento
Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene
Le regole del gioco del mediatore, del tressette e dello scopone
Il libro di Kalila e Dimna
Novelle della Roma umbertina
Ghino di Tacco nella tradizione letteraria del Medioevo
La scoperta dell'America
Le veglie di Tasso
Le prose del Rugantino e del Don Chisciotte e altre prose
Il Conte, overo De l'imprese
2
1
Le storie di Giulietta e Romeo
Lettere d'affetti e di poesia
Laocoonte e altri scritti sull'arte, 1789-1805
Due racconti giovanili
Lune di giada
La leggenda di Maometto in Occidente
Lettere dall'India (1583-1588)
Ragguaglio della schiavitù
Davide perseguitato
Anima
Lettere parigine e altri scritti, 1922-1925
Édouard
Missione al Gran Mogor
Satira e antisatira
La leggenda di Saladino
Novelle e racconti
Per Letteratura italiana del Duecento si intende il periodo storico che va dal 1224, data presumibile della composizione del Cantico delle creature di san Francesco d'Assisi, al 1321, anno in cui morì Dante, si contraddistingue per i numerosi mutamenti in campo sociale e politico e per la viva attività intellettuale e religiosa.
Saladino (in arabo: صلاح الدين يوسف بن أيوب, Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, in curdo: سەلاحەدینی ئەییووبی; Tikrit, 1137 – Damasco, 4 marzo 1193) è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo (laqab) di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"). Ha fondato la dinastia degli Ayyubidi ed è annoverato tra i più grandi strateghi di tutti i tempi. Musulmano sunnita di origine curda, Saladino ha rappresentato l'opposizione musulmana alle crociate europee nel Levante. Al culmine del suo potere, il suo sultanato incluse l'Egitto e altre parti del Nordafrica, Siria, Mesopotamia, Hijaz, Yemen. Inviato presso i Fatimidi egiziani dal suo signore zengide Nūr al-Dīn Zengī nel 1163, Saladino scalò presto i ranghi del governo fatimide, diventando loro visir, anche in virtù dei suoi successi militari contro gli assalti dei crociati nel territorio egiziano e la sua intimità con l'Imam fatimide al-ʿĀḍid. Quando lo zio di Saladino Shīrkūh morì nel 1169, al-ʿĀḍid nominò Saladino visir: evento non tanto straordinario quello di nominare visir un sunnita, vista la consuetudine fatimide di nominare non occasionalmente anche cristiani o ebrei alle più alte cariche non religiose dello stato sciita ismailita. Durante il suo mandato come visir, Saladino cominciò a minare l'istituzione fatimide e dopo la morte di al-ʿĀḍid nel 1171 assunse il governo in nome del suo signore zengide, proclamando la fedeltà dei territori già fatimidi al califfato di Baghdad. Negli anni successivi, condusse incursioni contro i crociati in Palestina, ordinò la fortunata campagna di conquista dello Yemen e scongiurò ribellioni pro-fatimidi in Egitto. Non molto tempo dopo la morte di Nūr al-Dīn nel 1174, Saladino avviò la conquista della Siria, entrando pacificamente a Damasco su richiesta del sovrano buyide della città. Entro la metà del 1175, Saladino aveva conquistato Ḥamā e Homs, attirandosi l'ostilità dei vari zengidi, per nulla favorevoli all'ascesa del loro antico vassallo. Saladino sconfisse però l'esercito zengide in battaglia e fu successivamente proclamato "Sultano di Egitto e Siria" dal califfo abbaside al-Mustaḍīʾ. Portò a termine ulteriori conquiste nel nord della Siria e della Mesopotamia (Jazira), sfuggendo a due attentati alla sua vita perpetrati dagli Assassini, prima di tornare in Egitto nel 1177 per affrontare problemi interni al suo regno. Nel 1182, Saladino consolidò la conquista della Siria con la cattura di Aleppo, anche se non riuscì a conquistare la roccaforte zengide di Mosul. Sotto la guida personale di Saladino, l'esercito ayyubide sconfisse i crociati nella decisiva battaglia di Ḥattīn nel 1187, aprendo la strada alla riconquista musulmana della Palestina dai crociati, che vi si erano insediati 88 anni prima. Anche se il Regno di Gerusalemme, come regno crociato, avrebbe continuato ad esistere per un periodo prolungato, la sconfitta subita ad Ḥattīn segnò una svolta nel suo conflitto con i poteri musulmani della regione. Per questo, Saladino è diventato una figura di spicco nella cultura musulmana, araba, turca e curda. Nel 1193 morì a Damasco, dopo aver devoluto gran parte della sua ricchezza ai suoi sudditi. Saladino è sepolto in un mausoleo adiacente alla Moschea degli Omayyadi.
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