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Autore principale: Laski, Harold Joseph
Serie: Storici antichi e moderni ; 0016
Serie: Storici antichi e moderni ; 0016
Serie: Storici antichi e moderni. Nuova serie ; 16
Liberalismo è il termine principale utilizzato a partire dal XX secolo per indicare la dottrina politica, elaborata inizialmente dai filosofi illuministi tra la fine del XVII e il XVIII secolo, che attribuisce all’individuo un valore autonomo rispetto a quello dello stato, e che intende limitare l’azione di quest'ultimo sulla base di una ferma separazione tra pubblico e privato. Il liberalismo, attraversando la storia del mondo occidentale dal XVII secolo ai giorni nostri, ha assunto forme e caratteristiche diverse nei differenti contesti storici e nazionali in cui si è sviluppato, senza però mai rinunciare alla sua originale ispirazione anti-autoritaria.
In generale, il liberalismo in Europa è un'ideologia politica che sostiene ampie libertà individuali e un governo costituzionalmente limitato e democraticamente responsabile. In sintesi, ritiene che il governo dovrebbe attuare politiche per alleviare povertà e problemi sociali, ma non cambiare radicalmente la struttura della società, se non con riforme politiche piuttosto moderate. In campo economico, i liberali europei si professano a favore di un'economia mista, ma con limitati interventi dello Stato, preferendo liberismo, liberalizzazioni e privatizzazioni.
Il liberalismo sociale (o socialiberalismo) è la sinistra del liberalismo classico, dal quale si è sviluppata nel tardo Ottocento inglobando principi dell'economia mista tendenzialmente vicini alla socialdemocrazia. In Italia, i soggetti politici che attualmente dichiarano – anche contraddittoriamente – di ispirarsi a questo pensiero sono +Europa, Azione, Partito Repubblicano Italiano, e parzialmente il Partito Democratico; in passato lo erano anche l'area del Partito Liberale Italiano riconducibile alle posizioni del filosofo Benedetto Croce, nonché formazioni politiche come il Movimento Liberale Indipendente e la Rosa nel Pugno. Negli Stati Uniti d'America costituisce il principale punto di riferimento culturale e valoriale del Partito Democratico (vedi anche liberalismo moderno americano).
Il liberalismo conservatore è una corrente culturale e politica derivante da un'evoluzione su posizioni "di destra" del liberalismo classico, le cui radici risalgono alla fine dell'Ottocento. Esso ritiene innanzitutto imprescindibile la funzione di uno Stato costantemente garante dei diritti del singolo e similmente al conservatorismo, mantiene una posizione intransigente nei confronti del terrorismo, del crimine e dell'immigrazione. Attualmente predilige un efficiente modello di libero mercato, propugna la necessità del taglio delle tasse, la diminuzione della spesa pubblica, il pareggio di bilancio, privatizzazioni, l'alleggerimento dello Stato sociale per quanto concerne le spese assistenziali e improduttive, l'eliminazione di barriere protezioniste, scelte di deregolamentazione. Nel rispetto dell’uguaglianza dei diritti e dei punti di partenza, difende inoltre le differenze del merito, delle competenze, delle capacità e delle conoscenze. I partiti che si riconoscono in quest'area sono nati e si sono sviluppati in alcuni Paesi privi di un riconoscibile soggetto conservatore dal profilo apertamente laico, in quanto di matrice democristiana, dove la separazione fra Stato e Chiesa, quest'ultima considerata pauperista e terzomondista, era scontata. Prima delle guerre mondiali nella maggioranza dei Paesi europei, Italia inclusa, la classe politica dominante era formata da suoi esponenti. Citiamo a tal proposito il Partito Liberale Italiano, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) nei Paesi Bassi e il Partito Liberale Danese (Venstre). In Italia, dopo lo scioglimento del PLI, numerosi suoi appartenenti hanno trovato spazio in Forza Italia, Alleanza Nazionale prima e ne Il Popolo della Libertà dopo. Anche la Lega Nord accolse nei suoi quadri una parte della destra liberale classica, tra cui gli ex parlamentari Sergio Divina, Giancarlo Pagliarini e l'ex europarlamentare Francesco Speroni.
Marcello Pera (Lucca, 28 gennaio 1943) è un filosofo, politico e accademico italiano, senatore per Forza Italia e Popolo della Libertà dal 1996 al 2013, e Presidente del Senato nella XIV Legislatura. Il 12 novembre 2018 è stato nominato presidente del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Liberalismo è il termine principale utilizzato a partire dal XX secolo per indicare la dottrina politica, elaborata inizialmente dai filosofi illuministi tra la fine del XVII e il XVIII secolo, che attribuisce all’individuo un valore autonomo rispetto a quello dello stato, e che intende limitare l’azione di quest'ultimo sulla base di una ferma separazione tra pubblico e privato. Il liberalismo, attraversando la storia del mondo occidentale dal XVII secolo ai giorni nostri, ha assunto forme e caratteristiche diverse nei differenti contesti storici e nazionali in cui si è sviluppato, senza però mai rinunciare alla sua originale ispirazione anti-autoritaria.
Record aggiornato il: 2024-05-27T03:14:39.279Z