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Autore principale: Di Girolamo, Lucia
Pubblicazione: Pisa : ETS, 2015
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Il cinema spagnolo al momento non occupa una posizione molto rilevante a livello mondiale, e si ricorda storicamente solo per la grande figura di Luis Buñuel, che tuttavia lavorò pochissimo in Spagna, e i saltuari successi internazionali dei registi Segundo de Chomón, Florián Rey, Luis García Berlanga, Carlos Saura, Pedro Almodóvar, Fernando Trueba e Alejandro Amenábar. Altri successi hanno avuto ancora meno risonanze internazionali. Solo il direttore della fotografia Néstor Almendros (che fece carriera solo fuori dalla Spagna) o gli attori Fernando Rey e Fernando Fernán Gómez (quest'ultimo attivo anche come regista) hanno ottenuto una certa fama, anche se generalmente per i loro lavori all'estero. La percentuale degli incassi del cinema spagnolo in Patria è tra il 10 e il 20%, e questo dimostra la crisi che sta peggiorando negli ultimi anni, nonostante una generazione di attori di tutto rispetto: Penélope Cruz, Javier Bardem, Antonio Banderas, fra i tanti.
Carmen García Maura (Madrid, 15 settembre 1945) è un'attrice spagnola, considerata una delle muse del regista Pedro Almodóvar insieme a Penélope Cruz, Marisa Paredes, Cecilia Roth, Rossy de Palma e Victoria Abril.
Che ho fatto io per meritare questo? (¿Qué he hecho yo para merecer esto?) è un film del 1984 scritto e diretto da Pedro Almodóvar che riprende parzialmente il breve racconto di Roald Dahl Cosciotto d'agnello ("Lamb to the Slaughter") del 1953.
Un film erotico è un genere di film softcore che mescola scene più o meno esplicite di rapporti sessuali con una storia d'amore; principalmente per questo motivo si distingue dal film pornografico. Sono considerate parte di questa categoria anche le commedie sexy all'italiana e i successivi thriller erotici.
EuropaCinema è un festival cinematografico internazionale, in assoluto il primo dedicato esclusivamente al cinema europeo. È stato fondato nel 1984 a Rimini dall'attuale presidente del Centro sperimentale di cinematografia, il critico cinematografico Felice Laudadio — successivamente direttore della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, del Taormina Film Fest e presidente di Cinecittà Holding, nonché fondatore e direttore della Casa del Cinema di Roma e del Bif&st-Bari International Film Festival — con la stretta collaborazione di Federico Fellini, autore del marchio del festival e del suo primo manifesto, disegnato negli anni successivi da Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra, Ettore Scola, Marcello Mastroianni e Ingmar Bergman. Immediatamente impostasi come una delle più importanti manifestazioni italiane, EuropaCinema ha ospitato negli anni molte centinaia di opere di grandi autori e di registi ancora sconosciuti e destinati poco dopo a diventare celebri, come Stephen Frears, Pedro Almodóvar, Aki Kaurismäki, Giuseppe Tornatore, Francesca Archibugi. Dal 1990 al 1996 ha avuto, su iniziativa di Laudadio che l'ha curata, anche un'edizione americana a Palm Springs, diventando una sezione portante del festival internazionale della celebre città californiana, e una edizione a Bruxelles. Da EuropaCinema discende direttamente il Forum del Cinema Europeo di Strasburgo ideato da Laudadio con la collaborazione di Wim Wenders.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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