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Autore principale: Paolucci Antonio
Pubblicazione: Milano : Silvana Editoriale e Il sole 24 ore, 2003
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Pala di Brera, o Pala Montefeltro (Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore Federico da Montefeltro), è un'opera di Piero della Francesca, tempera e olio su tavola (251x173 cm), databile al 1472 circa e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, che le dà il nome. Venne prelevata dall'altare maggiore della chiesa di San Bernardino a Urbino e trasferita a Milano nel 1811 in seguito alle requisizioni napoleoniche. Alcune parti della pala (in particolare le mani del duca) sono da attribuire ad un intervento di completamento o modifica da parte di Pedro Berruguete, pittore di corte, databile a dopo il 1474 circa.
Il Polittico della Misericordia è un'opera, tecnica mista su tavola (273x330 cm), di Piero della Francesca, realizzata tra il 1445 e il 1462 e conservata nel Museo Civico di Sansepolcro.
Il De quinque corporibus regularibus è un trattato sulla geometria euclidea scritto da Piero della Francesca. La datazione dell'opera è incerta e in ogni caso legata alla tarda maturità dell'autore, tra gli anni sessanta e ottanta del Quattrocento. L'opera tratta dei cinque solidi geometrici regolari iscrivibili in una sfera e non ulteriormente semplificabili (solidi platonici): il tetraedro, il cubo, l'ottaedro, il dodecaedro e l'icosaedro. L'opera si ispira alla trattazione di Platone, ma l'autore è interessato al carattere puramente matematico-geometrico delle figure, tralasciando le combinazioni filosofiche con gli elementi e l'interpretazione del loro carattere segnico che contraddistingueva l'opera del filosofo greco. Piero della Francesca era essenzialmente interessato quindi alle finalità pratiche degli studi geometrici, soprattutto rapportati al disegno ed alle arti figurative.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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