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Autore principale: Chiti, Alfredo
La provincia era la più grande unità amministrativa dei possedimenti stranieri dell'antica Roma. Con la riforma amministrativa iniziata da Diocleziano, divenne una suddivisione amministrativa di terzo grado dell'Impero romano, ovvero una suddivisione delle diocesi imperiali (a loro volta suddivisioni delle Prefetture imperiali). L'odierno termine di uso generale provincia venne introdotto dai Romani.
La storia dell'Alto Adige (o anche del Sudtirolo) comprende le vicende storiche inerenti al territorio della provincia autonoma di Bolzano, in Italia. Il territorio provinciale, in antichità abitato da popolazioni di origine retica, fu conquistato nel 15 a.C. dai romani, che lo organizzarono come provincia di Rezia. Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente nel 476, la zona passò ai Regni romano-germanici, ai longobardi e infine ai franchi, entrando a far parte del Sacro Romano Impero. Di conseguenza il territorio subì un lungo processo di germanizzazione, soprattutto ad opera dei bavari. Nell'XI secolo, il suo territorio fu spartito dalla dinastia salica fra il principato vescovile di Trento, quello di Bressanone e la diocesi di Coira. Il loro potere fu poi gradualmente eroso dalla contea del Tirolo, nata con i conti Albertini a partire dal XII secolo e poi passata dal 1363 alla Casa d'Asburgo, seguendone le sorti. Tra il 1810 e il 1814 la parte meridionale e quella orientale della provincia appartennero al Regno d'Italia napoleonico come parte del Dipartimento dell'Alto Adige e del Dipartimento della Piave, la parte settentrionale fece invece parte del Regno di Baviera. Nel 1814 il territorio, in quanto parte del Tirolo, passò assieme al Trentino all'impero austriaco e nel 1867 all'Impero austro-ungarico. Nel 1920, a seguito della sconfitta dell'impero austro-ungarico dopo la prima guerra mondiale, il territorio venne annesso al Regno d'Italia. Dopo la seconda guerra mondiale, il territorio in base all'accordo De Gasperi-Gruber del 1946 siglato fra l'Italia e l'Austria, rimase sotto la giurisdizione dello stato italiano, che riconobbe nella sua costituzione del 1948 i diritti specifici di tutela della minoranza germanofona, concedendo, allo scopo, lo status di regione italiana a statuto speciale al Trentino-Alto Adige con particoilari norme di tutela delle minoranze linguistiche non-italiane presenti sul terrtorio. Nel 1972 l'accordo, dopo l'internazionalizzazione della questione sudtirolese dinnanzi l'ONU e dopo le proteste sudtirolesi e dell'Austria per la mancata applicazione dei diritti autonomistici da parte italiana, venne aggiornato ed ampliato con l'istituzione della provincia autonoma di Bolzano, con ampie competenze e ambiti di autogoverno. Sul territorio altoatesino, che fu segnato da una forte politica di italianizzazione durante il fascismo e da episodi di terrorismo secessionista da parte del Befreiungsausschuss Südtirol (BAS) nel secondo dopoguerra, coesistono in modo pacifico, seppur non esente da tensioni, popolazioni di lingua tedesca, italiana e ladina.
La provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige (Autonome Provinz Bozen – Südtirol in tedesco; provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan – Südtirol in ladino) è la più settentrionale delle province della regione Trentino-Alto Adige e d'Italia, con 533 349 abitanti e una superficie di 7398,38 km², la seconda provincia più estesa d'Italia dopo la provincia di Sassari. Assieme alla provincia autonoma di Trento e al Tirolo, costituisce l'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino, corrispondente (con buona approssimazione) al territorio della regione storica del Tirolo, a cui è legato da motivi linguistici e culturali; inoltre, unitamente al Veneto ed al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macro-area geografica del Triveneto.
La provincia di Genova è stata una provincia italiana della Liguria di 862.175 abitanti, con capoluogo a Genova. I confini amministrativi erano a nord con il Piemonte (provincia di Alessandria) e con l'Emilia-Romagna (provincia di Piacenza e provincia di Parma), a sud con il mar Ligure, a ovest con la provincia di Savona e a est con la provincia della Spezia. L'amministrazione provinciale aveva sede dal 1879 presso il palazzo Doria-Spinola a Genova, sede anche della prefettura.Dal 1º gennaio 2015 la provincia ha cessato di esistere in favore della Città metropolitana di Genova, in attuazione della legge del 7 aprile 2014, n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni". Il nuovo ente di secondo livello (al pari delle "nuove" province) ha la funzione di coordinare e supportare l'azione dei 67 comuni del precedente ente provinciale genovese.
La provincia di Monza e della Brianza è una provincia italiana della Lombardia di 878 267 abitanti istituita l'11 giugno 2004, e divenuta operativa nel giugno 2009 con l’elezione del primo consiglio provinciale; ha come capoluogo la città di Monza, già residenza estiva del regno longobardo all'epoca di Teodolinda e Agilulfo. Nata dallo scorporo dell'allora provincia di Milano, ne fanno parte 55 comuni ed è la diciottesima provincia della penisola per numero di abitanti, la terza più piccola d'Italia, con un'estensione di 405,49 km², preceduta solo dall'ex-provincia di Trieste e dalla provincia di Prato, e la seconda come densità di popolazione (dopo la città metropolitana di Napoli). Da un punto di vista demografico, economico e urbanistico, il territorio della Provincia fa interamente parte dell'area metropolitana di Milano, della quale costituisce una delle aree più densamente popolate. La superficie urbanizzata è più alta rispetto alla media delle province italiane: l'indice medio di consumo di suolo, calcolato come rapporto tra superficie urbanizzata e superficie totale, supera infatti il 53 %, la più alta percentuale fra le province lombarde. I comuni più urbanizzati sono Lissone, Vedano al Lambro e Bovisio Masciago, che arrivano anche a superare l'80 %.
Record aggiornato il: 2024-04-24T02:06:07.509Z