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Serie: Forma e colore : i grandi cicli dell'arte ; 5
Serie: Forma e colore : i grandi cicli dell'arte ; 5
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I mosaici bizantini della Sicilia sono un esempio dell'arte bizantina in Italia. Sebbene i bizantini avessero occupato la Sicilia dal 535 fino all'invasione islamica dell'isola nell'827 (anche se l'ultima roccaforte Rometta capitolò solo nel 965), furono i principi normanni, che consolidata la conquista della Sicilia e proclamato nel 1130 il Regno di Sicilia, si avvalsero di maestranze bizantine (o di scuola bizantina), per i loro palazzi e le chiese. È infatti con Ruggero II, e primo re, che le chiese palermitane incominciano a rivestirsi di mosaici, e non esistendo in situ, si fece ricorso, come del resto per tante altre manifestazioni al centro in quel momento di più risonante prestigio, e con il quale intercorrevano scambievoli rapporti: cioè i mosaicisti di Costantinopoli.
Sotto il termine pittura pompeiana si riassume tutta la pittura parietale presente nelle case di Pompei del periodo compreso tra la fine del II secolo a.C. e il 79 d.C. Le opere murali pompeiane venivano eseguite a fresco, a tempera e ad encausto. La pittura a fresco veniva eseguita su intonaco di calce fresca con colori macinati e diluiti in acqua. La pittura a tempera veniva eseguita diluendo i colori in solventi collosi e gommosi, con il rosso d'uovo e la cera. La pittura ad encausto, invece, la si otteneva con colori miscelati con la cera.
Record aggiornato il: 2025-10-23T01:27:31.303Z