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Autore principale: Maffi, Pietro
La Pasqua è la principale solennità del cristianesimo. Essa celebra la risurrezione di Gesù, avvenuta, secondo le confessioni cristiane, nel terzo giorno dalla sua morte in croce, come narrato nei Vangeli. La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, cade la domenica successiva al primo plenilunio della stagione primaverile, determinando anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste. La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con la Pasqua ebraica.
Il rito ambrosiano è il rito liturgico ufficiale adottato dalla Chiesa latina nella maggior parte dell'arcidiocesi di Milano e in alcune zone che ne facevano precedentemente parte, che si distingue da quello utilizzato comunemente nel resto dell'Occidente, detto invece rito romano. Il capo del rito ambrosiano è l'arcivescovo di Milano.
Raniero Cantalamessa (Colli del Tronto, 22 luglio 1934) è un cardinale, teologo e predicatore italiano dell'Ordine dei frati minori cappuccini, dal 23 giugno 1980 predicatore della Casa Pontificia.
Il Tempo ordinario è quel periodo dell'anno liturgico della Chiesa cattolica e di altre chiese cristiane che copre la parte dell'anno nella quale non ci sono tempi forti: nella forma ordinaria del rito romano va dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore all'inizio del tempo di Quaresima (che inizia con il mercoledì delle ceneri), e riprende dopo la solennità di Pentecoste per arrivare alle soglie del tempo di Avvento. La durata complessiva è di trentatré settimane, divise tra i due periodi. Nei tre anni A, B e C si leggono rispettivamente il Vangelo secondo Matteo, il Vangelo secondo Marco e il Vangelo secondo Luca. La prima lettura è una lezione dell'Antico Testamento, mentre la seconda lettura, l'Epistola, propone la lettura semicontinua delle lettere di Paolo e degli altri apostoli. Il colore liturgico che si usa nelle celebrazioni è il verde: è il colore della vita e della quotidianità feriale. Prima della riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II e nella forma straordinaria del rito romano il tempo per annum è costituito da tre periodi: le domeniche dopo l'Epifania, il Tempo di Settuagesima e le domeniche dopo Pentecoste.
Le lettere pastorali sono tre lettere tradizionalmente attribuite a Paolo di Tarso e incluse nel Nuovo Testamento: la Prima lettera a Timoteo, la Seconda lettera a Timoteo e la Lettera a Tito. Oggi la maggior parte degli studiosi ritiene che questi scritti non siano opera diretta di Paolo, ma siano riconducibili a una tradizione a lui successiva. Le tre lettere sono generalmente considerate come un gruppo per similarità di stile e contenuti e perché, a differenza degli altri scritti paolini, non sono indirizzate ad una Chiesa o ad un gruppo di Chiese ma si rivolgono piuttosto a una singola persona. Sono inoltre chiamate pastorali perché in esse l'autore istruisce Timoteo e Tito nel loro compito di pastori di una chiesa. L'espressione Lettere pastorali è comunque relativamente recente: viene infatti utilizzata per la prima volta in Germania da Paul Anton nel 1753, mentre Cosma Magliano aveva precedentemente, nel 1609, raggruppato i tre scritti sotto il nome di Lettere pontificali.
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