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Pubblicazione: Firenze : Le lettere, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il nome Via del Volto Santo è stato assegnato solo recentemente a un ramo della Via Francigena. È una direttrice viaria medievale, un ramo di quelle vie Francigene o Romee che univano Roma "Caput Mundi" alla Francia. La "Via del Volto Santo" che passa parallela e a nord delle Alpi Apuane è alternativa al famoso viaggio di Sigerico di Canterbury che percorse, durante il ritorno da Roma, la strada fra Lucca e la Lunigiana lungo la costa Tirrenica aggirando Le Alpi Apuane da sud. È praticamente il percorso montano di quel fascio di strade che univano la Lunigiana alla Garfagnana e quindi a Lucca, importantissima meta del pellegrinaggio medievale per la devozione al Volto Santo, il crocifisso ligneo esposto nel Duomo di Lucca. Deve il suo nome, di assegnazione attuale, per distinguerlo dal percorso di costa fatto da Sigerico nel 990 d.C. ma di fatto non è che un ramo montano di quelle vie medievali che dalla Lunigiana attraverso la Garfagnana, percorrendo la Valle del Serchio, raggiungevano Lucca.
La Via degli Abati (o Via Francigena di montagna) è un cammino che fin dall'epoca longobarda metteva in comunicazione la città di Bobbio (PC) con Pavia, capitale del Regno longobardo e Pontremoli, passando per Bardi e Borgo Val di Taro verso Lucca e Roma. Veniva percorsa dagli abati e monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio per recarsi in visita Ad limina Apostolorum al Papa, in visita alla corte reale di Pavia, e per il controllo e gli scambi con i vasti possedimenti del grande feudo monastico reale ed imperiale che si estendevano dall'Oltrepò pavese fino in Toscana; il percorso era su un tracciato specifico documentato dal Codice diplomatico del monastero bobiense e dalle regole di gestione, accoglienza e di ospitalità degli abati da parte delle strutture dedite all'ospitalità lungo il percorso. Era percorsa inoltre dai sovrani longobardi ed imperatori del Sacro Romano Impero, religiosi e monaci e da numerosi pellegrini, che lasciavano testimonianza di passaggio al monastero bobbiese ed alla rete di altri monasteri e xenodochia che li ospitavano.
Se con storia del Medioevo si intende la storia dal 476, anno della deposizione dell'ultimo imperatore d'occidente, al 1492, anno della scoperta dell'America, con Italia medievale dobbiamo forse più precisamente intendere quel periodo della storia d'Italia che va dall'invasione longobarda (568) fino alla discesa del re di Francia Carlo VIII nel 1494, un evento che diede inizio alle cosiddette guerre d'Italia del XVI secolo e segnò la fine dell'equilibrio politico sancito quarant'anni prima con la Pace di Lodi. A sua volta il Medioevo tradizionalmente si divide in alto Medioevo (fino all'anno 1000) e basso Medioevo. È bene puntualizzare che tali datazioni sono semplicemente delle convenzioni per riferirsi con maggiore chiarezza ad un periodo tanto lungo quanto complesso. Infatti, spesso, dietro alle nette datazioni ci sono molteplici sfumature tipiche della storia. All'inizio dell'alto Medioevo l'Europa e l'Italia romane vengono germanizzate, con la formazione dei regni romano-barbarici. Dopo la sedentarizzazione dei nomadi germanici, è la volta di nuovi nomadi, gli Arabi che rompono l'unità del Mediterraneo. Inoltre parte dell'Italia venne occupata anche dalle truppe dell'Impero romano d'Oriente, comunemente detto bizantino. Il tentativo di unire l'Europa da parte di Carlo Magno (742-814) non avrà fortuna, ma il sistema con cui organizzò la sua società, il feudalesimo, attecchirà un po' dovunque, per breve tempo anche in Italia, dove però le città di origine romana sapranno riprendersi sul fronte economico prima delle altre. Così all'inizio del basso Medioevo, mentre in Europa si diffondono le monarchie feudali, in Italia si sviluppa la civiltà comunale, che si scontrerà politicamente e militarmente con il Sacro Romano Impero Germanico. Successivamente, mentre in Europa si affermano gli stati nazionali, in Italia si sviluppano delle potenze regionali che continuano a guerreggiare fra loro. Così, alla fine del Medioevo e nel Rinascimento – nonostante l'elevato livello culturale di entrambi i periodi – le piccole potenze italiane non saranno in grado di affrontare il pericolo costante di una dominazione straniera.
Il feudo monastico di Bobbio o feudo monastico di San Colombano di Bobbio fu un territorio molto vasto il cui centro religioso, culturale e politico era l'abbazia di San Colombano di Bobbio, oggi in provincia di Piacenza. Il territorio si estendeva in buona parte delle attuali provincie di Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Genova, La Spezia, Massa-Carrara, Lucca e Pisa. In più vi erano feudi sparsi sia come abbazie, priorati o semplici monasteri e celle monastiche isolate in tutta la zona del centro-nord d'Italia. L'abbazia venne fondata nel 614 dal santo irlandese Colombano, monaco, abate missionario e uomo d'azione che partendo dalla natia Irlanda evangelizzò tutta l'Europa ri-cristianizzandola dopo le invasioni barbariche pagane od ariane, fondando centinaia di abbazie, monasteri o semplici chiese tutte seguenti la sua regola dettata attorno al 591 nell'abbazia di Luxeuil in Francia denominata poi regola dell'Ordine di San Colombano. Il monastero fu per tutto il Medioevo uno dei più importanti centri monastici d'Europa, celebre per il suo Scriptorium che tra il VII e il IX secolo fu il maggior centro di produzione libraria in Italia, uno dei maggiori in Europa. Nel 1014 Bobbio diverrà sede vescovile nella persona dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo formando la Contea di Bobbio sul medesimo territorio.
La storia di Bobbio segue la storia dell'Italia, specie settentrionale, ma anche europea. Dal periodo romano e soprattutto all'arrivo di San Colombano (614) e alla poi formazione del Feudo monastico di Bobbio che diverrà in seguito: Sede vescovile (1014), Contea vescovile (1028), Signoria prima del Malaspina (1304) e poi dei Visconti (1341), Contea del Ducato di Milano sotto i Dal Verme (1436-1805), Marchesato sempre sotto i Dal Verme (1516) sotto il Principato di Pavia, Provincia di Bobbio (1743-1861) sotto i Savoia (con la parentesi ligure: 1805-1859), Circondario (1861) e dal 1923 comune piacentino.
Strade perdute (Lost Highway) è un film del 1997 diretto da David Lynch. È una crime story considerabile un esempio di film noir moderno, ma con immaginario e tematiche surreali. Lynch ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Barry Gifford. La colonna sonora originale è stata composta da Angelo Badalamenti.
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