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Autore principale: Slobin, Dan I.
Serie: Problemi di psicologia [La nuova Italia] ; 48
Per storia della psicologia si intende la storia della psicologia come scienza a sé stante.
La psicologia cognitiva, anche detta cognitivismo, è una branca della psicologia applicata allo studio dei processi cognitivi, teorizzata intorno al 1967 dallo psicologo statunitense Ulric Neisser, che ha come obiettivo lo studio dei processi mentali mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, elaborate, memorizzate e recuperate.
In psicologia e in psicologia clinica il costruttivismo è un approccio derivante da una concezione della conoscenza come costruzione dell'esperienza personale anziché come rispecchiamento o rappresentazione di una realtà indipendente.
La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intrapsichiche), ambientali e/o relazionali (interpsichiche).
La psicologia generale, spesso anche chiamata psicologia sperimentale per il metodo seguito, o psicologia cognitiva, per l'orientamento teorico prevalente, rappresenta la corrente principale della ricerca scientifica sulle funzioni psicologiche di base, e si prefigge di studiare con metodologia sperimentale la mente e il comportamento. Utilizzando metodiche classiche della psicologia sperimentale, come le metodologie di derivazione comportamentista, la misurazione dei tempi di reazione o le tecniche psicometriche, la psicologia generale si focalizza notevolmente sui processi cognitivi, e quindi rappresenta il contesto epistemico principale per gli studi di psicologia cognitiva di tipo sperimentale. La psicologia generale è inoltre in parte influenzata dai progressi delle neuroscienze, e spesso la ricerca in questo settore non è disgiunta dall'utilizzo di metodiche non originariamente psicologiche, come le tecniche elettrofisiologiche (ad esempio gli ERPs, nello studio dei processi cognitivi), o le tecniche di neuroimmagine, sempre allo stesso scopo. Queste ultime però sono utilizzate maggiormente in neuropsicologia. Una tendenza della psicologia sperimentale vede la diffusione della simulazione dei processi cognitivi al computer. La psicologia generale non è assolutamente una sorta di "riassunto" di tutti i settori della psicologia. Essa rappresenta invece un ben specifico ambito di studio, con una specifica metodologia ed un quadro epistemologico di riferimento; si deve quindi distinguere la "psicologia generale" dalla "psicologia in generale". I classici manuali di psicologia generale trattano quindi gli argomenti specifici di tale settore di ricerca, e non sono solitamente "trattazioni esaustive" di tutti gli ambiti psicologici.
La psicolinguistica o psicologia del linguaggio può essere definita come lo studio dei fattori psicologici e neurobiologici che stanno alla base dell'acquisizione, della comprensione e dell'utilizzo del linguaggio negli esseri umani. È un campo di studio interdisciplinare, che si avvale dell'apporto di differenti discipline come la neuropsicologia, la psicologia cognitiva, la linguistica ed in generale delle scienze cognitive.
Record aggiornato il: 2023-06-29T02:13:24.683Z