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Titolo uniforme: Realizzando Diabolik
Autore principale: Silvestri, Simone
Pubblicazione: Eboli : NPE, 2021
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Diabolik (AFI: /djaˈbɔlik/ o /djaboˈlik/; secondo il sito ufficiale, tuttavia, la pronuncia corretta è la prima) è un personaggio immaginario dei fumetti, creato nel 1962 da Angela Giussani e protagonista dell'omonima testata pubblicata dalla casa editrice milanese Astorina.In poco tempo raggiunse alte tirature arrivando a diventare un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Ha portato alla nascita del genere del fumetto nero italiano del quale è stato il precursore generando numerosi epigoni a partire dal 1964, quando il fenomeno esplose, pubblicati nel caratteristico formato libretto tascabile che la testata fece diventare famoso e imitato dopo aver esordito in edicola nel novembre 1962; viene da allora edito senza interruzioni e ha superato gli 800 numeri pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni nel mercato del collezionismo. Il personaggio ha poi avuto due trasposizioni cinematograficheː la prima nel 1968 diretta dal regista Mario Bava, la seconda nel 2020 diretta dai Manetti Bros., una serie animata e un vasto merchandising. Dal 1962 ha venduto quasi 150 milioni di copie.Edizioni tradotte sono state pubblicate in molti paesi europei, americani, e africani. Il successo del personaggio è tale da generare anche parodie sia a fumetti, come Cattivik, personaggio creato da Bonvi nel 1965 che a film, come Arriva Dorellik diretto da Steno o Sadik, episodio del film Thrilling. Il personaggio è stato impiegato come testimonial per campagne sociali e in spot pubblicitari commerciali.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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Record aggiornato il: 2023-09-24T09:21:08.209Z