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Autore principale: UPS conference, 12., 2001, Firenze
Pubblicazione: Firenze : L. S. Olschki, 2003
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: eng, Paese: IT
Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft Godwin (Londra, 30 agosto 1797 – Londra, 1º febbraio 1851), è stata una scrittrice, saggista e filosofa britannica. È l'autrice a 19 anni del romanzo gotico Frankenstein (Frankenstein: or, The Modern Prometheus), pubblicato nel 1818; curò, inoltre, le edizioni delle poesie del marito Percy Bysshe Shelley, poeta romantico e filosofo. Era figlia della filosofa Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, e del filosofo e politico William Godwin. La madre morì dieci giorni dopo averla messa al mondo. Mary, insieme alla sorella più grande Fanny Imlay Godwin, nata da una precedente relazione della madre con Gilbert Imlay, crebbe col padre William Godwin, di idee anarchico-comuniste, il quale decise di adottare Fanny. Quando Mary aveva tre anni suo padre sposò Mary Jane Clairmont, sua vicina di casa. Godwin fornì a Mary un'educazione ricca e informale, incoraggiandola ad aderire alle sue idee politiche. Nel 1814 Mary si innamorò di uno dei discepoli di Godwin, Percy Bysshe Shelley, all'epoca già sposato con Harriet Westbrook. Assieme alla sorella Claire Clairmont, seconda figlia di Mary Jane Clairmont, Mary fuggì in Francia con Percy con il quale, dopo aver attraversato insieme l'Europa, dovette rientrare in Inghilterra per mancanza di denaro per sopravvivere. Mary aspettava una figlia da Percy e la bambina che ne nacque morì pochi giorni dopo il parto prematuro, senza aver ricevuto nemmeno un nome. Mary e Percy si sposarono nel 1816, dopo il suicidio della moglie di lui. Nel 1816 la coppia trascorse un'estate con Lord Byron, John William Polidori e Claire Clairmont nei pressi di Ginevra, in Svizzera, dove Mary ebbe l'ispirazione per la stesura del suo romanzo Frankenstein. Nel 1818 lasciarono l'Inghilterra per l'Italia, dove morirono Clara Everina e William, rispettivamente seconda e il terzo figlio di Mary e Percy, e dove nacque Percy Florence, l'unico a sopravvivere ai genitori. Nel 1822 suo marito annegò durante una traversata del Golfo della Spezia. Un anno dopo Mary ritornò in Inghilterra dove si dedicò totalmente alla carriera di scrittrice, in modo da poter mantenere il figlio. Trascorse l'ultima decade della sua vita nella malattia, probabilmente ebbe un tumore al cervello, di cui morì all'età di 53 anni, nel 1851. Fino al 1970 Mary Shelley è stata principalmente conosciuta per l'apporto che ha dato alla comprensione e alla pubblicazione delle opere del marito e per il suo romanzo Frankenstein, che ebbe grande successo e ispirò numerosi adattamenti teatrali e cinematografici. Studi recenti hanno però permesso una più profonda conoscenza del profilo letterario di Mary Shelley; in particolare, questi studi si sono concentrati su opere meno conosciute dell'autrice, tra cui romanzi storici come Valperga (1823) e The Fortunes of Perkin Warbeck (1830), romanzi apocalittici come L'ultimo uomo (1826), e gli ultimi due romanzi, Lodore (1835) e Falkner (1837). Altri suoi scritti meno conosciuti, come il libro di viaggi A zonzo per la Germania e per l'Italia (1844) e gli articoli biografici scritti per la Cabinet Cyclopedia di Dionysius Lardner (1829-46), contribuirono a supportare l'opinione che Mary Shelley rimase una politica radicale per tutta la sua vita. Le opere di Mary Shelley sostengono spesso gli ideali di cooperazione e di comprensione, praticati soprattutto dalle donne, come strade per riformare la società civile. Questa idea era una diretta sfida all'etica individualista-romantica promossa da Percy Shelley e alle teorie politiche illuministe portate avanti da William Godwin.
Il Museo arte Gallarate (noto anche con l'acronimo di MAGA), già conosciuto dal 1966 come Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, è gestito dal 2009 dalla Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella che vede come soci fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Gallarate, e come partner istituzionali Regione Lombardia e Provincia di Varese. Il Maga, nel marzo 2010, ha così aperto, a quarant'anni dalla sua nascita, in un complesso architettonico di 5.000 metri quadri e con una collezione che all'oggi conta 5.500 opere. Il 14 febbraio 2013 il museo venne colpito da un incendio , che danneggiò gravemente la struttura ma non lesionò le opere d'arte. Gli spazi furono riaperti nei due anni successivi.
Il blackface, in senso stretto, è uno stile di makeup teatrale, diffuso nel XIX secolo, che consiste nel truccarsi in modo marcatamente non realistico per assumere le sembianze stilizzate e stereotipate di una persona nera. L'utilizzo del blackface si è gradualmente concluso negli Stati Uniti con il Movimento per i diritti civili degli afroamericani di Martin Luther King, che ne denunciò i preconcetti razzisti e denigratori negli anni sessanta. La stilizzazione era così evidente da permetterne l'uso, per assurdo, agli stessi neri, che parodiavano così se stessi o, meglio, ironizzavano in modo singolare e straniante sulle parodie dei bianchi da cui venivano imitati, ottenendo spesso il risultato di parodiare la parodia.
La spettroscopia, in fisica, indica la misurazione e lo studio di uno spettro elettromagnetico. Uno strumento che permette di misurare uno spettro viene chiamato spettrometro, spettrografo o spettrofotometro; quest'ultimo termine si riferisce ad uno strumento per la misura dello spettro elettromagnetico.
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