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Titolo uniforme: L'adaptation et la rénovation de la vie religieuse.
Fa parte di: Tradizione e evoluzione nel passato e nel presente della vita religiosa / Jean Leclercq osb.
Serie: Punti scottanti di teologia ; 43
Serie: Punti scottanti di teologia ; 43
Un istituto di vita consacrata è, secondo la chiesa cattolica, una società (eretta dall'autorità ecclesiastica) di persone del medesimo sesso o miste che professano i voti religiosi pubblici di povertà, castità e obbedienza. Gli istituti di vita consacrata si distinguono in religiosi e secolari. Se l'istituto di vita consacrata è maschile può essere sacerdotale o laicale.
La Perfectae Caritatis è un decreto emanato dal Concilio Vaticano II sul rinnovamento della vita religiosa. È uno dei documenti più corti del Concilio. Approvato con 2321 voti favorevoli e 4 contrari dai vescovi riuniti in concilio, fu emanato dal papa Paolo VI il 28 ottobre 1965. Il titolo Perfectae Caritatis significa dal latino: la perfezione della carità. Tratta della vita religiosa dei membri degli istituti di vita consacrata (ordini religiosi e congregazioni religiose). Ha inteso portare il rinnovamento del Concilio nella vita religiosa.
I frati francescani dell'Immacolata (in latino Congregatio Fratrum Franciscanorum Immaculatae) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio riconosciuto dalla Chiesa cattolica nel 1990. I membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla F.I.
Negli ordini religiosi cavallereschi (ordini religioso-militari), gli aderenti fanno voto di combattimento accanto a quelli di castità, obbedienza e povertà personale, che sono caratteristici della tradizione monastica. Lo status d'uomo d'armi che caratterizza gli appartenenti a tali ordini, li differenzia nettamente da qualunque altro ordine religioso d'area cristiana.Gli ordini religioso-militari hanno avuto una parte importante nella storia della cristianità medievale. Storicamente nacquero con le Crociate, che affermarono un nuovo significato del termine miles Christi: esso non indicava più solo il "martire della fede", ma anche il "combattente al servizio della fede". A quel tempo vi era però una proibizione che impediva ai cavalieri di prendere gli ordini sacri: un monaco non può spargere sangue altrui. La creazione degli ordini religioso-militari superò questa proibizione: all'interno di tali ordini si poteva essere al tempo stesso monaci e cavalieri. Oltre che alle Crociate, essi sono legati alla sconfitta dei musulmani in Spagna e dei pagani in Europa Orientale e nel Baltico (nell'ambito, soprattutto, della Crociata livoniana).La maggior parte di questi ordini si estinse dopo la fine delle crociate. Una parte dei nomi di tali ordini sono stati ripresi in vario modo da associazioni moderne di laici, ma la Santa Sede, oltre ai propri ordini equestri, riconosce e tutela due soli ordini cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:33:55.372Z