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Pubblicazione: Firenze : Giunta regionale toscana ; Venezia : Marsilio, 1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Deposizione dalla croce è un dipinto a olio su tavola (375x196 cm) di Rosso Fiorentino, firmato e datato 1521, e conservato nella Pinacoteca di Volterra. La firma si trova su un'iscrizione sul piede della scala in basso: RUBEUS FLOR. A.S. MDXXI.
L'Annunciazione è un dipinto a tempera su tavola (282x205 cm) di Luca Signorelli, firmato e datato 1491, e conservato nella Pinacoteca e museo civico di Volterra.
Giovan Battista di Jacopo di Gasparre, detto il Rosso Fiorentino (Firenze, 8 marzo 1494 – Fontainebleau, 14 novembre 1540), è stato un pittore italiano, uno dei principali esponenti dei cosiddetti "eccentrici fiorentini", i pionieri del manierismo in pittura. Come il Pontormo, suo alter ego pittorico per molti anni, fu allievo di Andrea del Sarto e fu, sotto molti punti di vista, un ribelle alle costrizioni classiciste ormai in crisi. Partendo dalle costruzioni equilibrate del suo maestro, ne forzò le forme esprimendo un mondo inquieto e tormentato. Artista originale e anticonformista, riscosse tiepidi consensi a Firenze, a Roma prima di rifugiarsi nella provincia umbro-toscana. Da qui fece il grande passo, trasferendosi alla corte di Fontainebleau, dove divenne lo stimatissimo pittore di corte di Francesco I di Francia, incarico già ricoperto dal suo maestro Andrea del Sarto e da Leonardo da Vinci. Assieme a Francesco Primaticcio, che gli succedette, portò oltralpe il gusto sofisticato ed elitario della Roma clementina prima del Sacco, diventando la scintilla che accese la scuola di Fontainebleau e, di conseguenza, il manierismo internazionale.
La Vergine in trono e santi è un dipinto a tempera su tavola (282x205 cm) di Luca Signorelli, firmato e datato 1491, e conservato nella Pinacoteca e museo civico di Volterra.
La Pinacoteca di Brera è una galleria nazionale d'arte antica e moderna, collocata nell'omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24 000 metri quadri di superficie. Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, specializzata in pittura veneta e lombarda, con importanti pezzi di altre scuole. Inoltre, grazie a donazioni, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all'arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo. Un tratto caratteristico di Brera, che lo differenzia da altri musei italiani, è la presenza di grandi capolavori di diverse scuole: lombarda, toscana e dell’Italia Centrale, veneta oltre che di dipinti importanti di scuola fiamminga. Questo deriva dall’impostazione data al museo fin dall’epoca napoleonica, quando fu concepito come luogo rappresentativo di tutta l’arte italiana di ogni epoca e di ogni regione, accogliendo opere prelevate da chiese e conventi (parte dei quali soppressi), nell’ottica illuministica e “rivoluzionaria” (che condivide con il Louvre) di mettere a disposizione del pubblico quadri fino allora difficilmente accessibili. Nell’ottobre 2018 si è concluso il riallestimento di tutte le 38 sale, promosso dal direttore James Bradburne, nominato nel 2015.
Giovan Battista di Jacopo di Gasparre, detto il Rosso Fiorentino (Firenze, 8 marzo 1494 – Fontainebleau, 14 novembre 1540), è stato un pittore italiano, uno dei principali esponenti dei cosiddetti "eccentrici fiorentini", i pionieri del manierismo in pittura. Come il Pontormo, suo alter ego pittorico per molti anni, fu allievo di Andrea del Sarto e fu, sotto molti punti di vista, un ribelle alle costrizioni classiciste ormai in crisi. Partendo dalle costruzioni equilibrate del suo maestro, ne forzò le forme esprimendo un mondo inquieto e tormentato. Artista originale e anticonformista, riscosse tiepidi consensi a Firenze, a Roma prima di rifugiarsi nella provincia umbro-toscana. Da qui fece il grande passo, trasferendosi alla corte di Fontainebleau, dove divenne lo stimatissimo pittore di corte di Francesco I di Francia, incarico già ricoperto dal suo maestro Andrea del Sarto e da Leonardo da Vinci. Assieme a Francesco Primaticcio, che gli succedette, portò oltralpe il gusto sofisticato ed elitario della Roma clementina prima del Sacco, diventando la scintilla che accese la scuola di Fontainebleau e, di conseguenza, il manierismo internazionale.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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