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Autore principale: Papini, Giovanni
Ricostruzione dei mosaici della Cappella Palatina di Palermo per localizzazione, tema, ciclo sulla base delle descrizioni dell'architetto Alexander Pomerantsev Nikanorovich integrate dai dettagli di Cesare Pasca, dai riscontri fotografici e dai sopralluoghi.
L'Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione (da ἀποκάλυψις, apokálypsis, termine greco che significa "rivelazione"), è l'ultimo libro del Nuovo Testamento (e quindi l'ultimo libro della Bibbia) ed è la sola apocalisse presente nel canone della Bibbia, di cui costituisce uno dei testi più difficili da interpretare. L'Apocalisse appartiene al gruppo di scritti neotestamentari noto come "letteratura giovannea", in quanto scritta, se non dallo stesso apostolo, nei circoli che a lui e al suo insegnamento facevano riferimento. Di 404 versetti, 278 contengono almeno una citazione veterotestamentaria. I libri che si ritiene abbiano maggiormente influenzato l'Apocalisse sono i libri dei Profeti, principalmente Daniele, Ezechiele, Isaia, Zaccaria ed anche il Libro dei Salmi e l'Esodo.
La scritta Terribilis est locus iste la cui corretta traduzione è "questo luogo incute rispetto" compare sul frontone della chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château e in altri edifici religiosi.
Il concetto della Gerusalemme Celeste è presente nell'Ebraismo sin dai tempi dei Patriarchi del popolo d'Israele: l'evento della scala su cui degli angeli salivano e scendevano, vista in sogno da Giacobbe, ne è l'esempio più significativo e questo anche con riferimento ai commenti sulla Merkavah e a quelli a essa correlati, sebbene si tratti di due visioni profetiche differenti. Dopo il sogno in cui Dio gli parlò e lo benedisse, lo stesso Giacobbe chiamò Porta del Cielo quel luogo della rivelazione: si trattava di Sion. Sion è legata alla Gerusalemme Celeste in un legame indissolubile e rappresenta l'aspetto corrispettivo della Gerusalemme Terrena. Nel Taanit (5a), trattato del Talmud, se ne fa riferimento parlando della sua santità nonché del fatto che, metaforicamente, Dio non entra nella Gerusalemme Superna prima di essere entrato in quella terrena; nella stessa parte del Talmud si pone la domanda: Esiste davvero una Gerusalemme Superna? Come è scritto: "La Gerusalemme ricostruita sarà come la città unita ad essa" che Rashi interpreta dicendo: Dov'è quest'altra Gerusalemme se non nei Cieli? Anche lo Zohar vi fa riferimento nello Shelach, commento alla Parashah. Nell'era messianica, la santità del Mondo sarà come quella della Terra d'Israele e quella di quest'ultima sarà come quella della Gerusalemme Celeste. Come la Terra d'Israele è fonte di santità e benedizione per il Mondo, così è Gerusalemme per tutta la Terra d'Israele e Sion, nel luogo del Tempio di Gerusalemme, per Gerusalemme; questo concetto, e il legame tra le due Gerusalemme, rispecchiano anche il principio d'emanazione riferito al rapporto tra Mondo Superiore e Mondo Inferiore; si ritiene infatti che il terzo Tempio di Gerusalemme sarà collegato direttamente con il Tempio Celeste di Gerusalemme rappresentato dall'angelo Metatron e nella totalità della Merkavah, il Carro celeste. Questa idea è molto simile a quella che esprime la corrispondenza tra il Gan Eden, dove le anime degli individui giungono dopo la morte, e il Giardino dell'Eden del mondo terreno, quello dove furono creati Adamo ed Eva e da cui poi furono scacciati per aver commesso il peccato originale. L'ultimo libro del Nuovo Testamento, l'Apocalisse di Giovanni (21, 1 - 22,15), contiene la prospettiva finale della storia della salvezza e descrive la Gerusalemme celeste. Alla formazione dell'immagine della Gerusalemme celeste apocalittica contribuirono racconti di contenuto escatologico e messianico sia del Vecchio Testamento (Libro di Ezechiele 40-48; libro di Isaia 54; 60; 66), sia del Nuovo Testamento (lettera ai Galati 4, 24-26; lettera agli Ebrei 12, 2-24). La Gerusalemme celeste giovannea è splendida "come una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino". "È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele". "Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i nomi dei dodici apostoli dell'Agnello". La città ha la forma di un quadrato e "le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose".
Il Palazzo Ducale, anticamente anche Palazzo Dogale in quanto sede del doge, uno dei simboli della città di Venezia e capolavoro del gotico veneziano, è un edificio che sorge nell'area monumentale di piazza San Marco, nel sestiere di San Marco, tra l'omonima piazzetta e il molo di Palazzo Ducale, contiguamente alla basilica di San Marco. Contraddistinto da uno stile che, traendo spunto dall'architettura bizantina e da quella orientale, ben esemplifica di quale intensità fossero i rapporti commerciali e culturali tra la Serenissima e gli altri stati europei, la sua bellezza si basa su un astuto paradosso estetico e fisico, connesso al fatto che la pesante mole del corpo principale è sorretta da colonnati intarsiati apparentemente esili. Gli interni, oggi in parte privati delle opere che un tempo li decoravano, conservano ancora un'ampia pinacoteca, che comprende opere realizzate dai più famosi maestri veneziani, tra i quali Jacopo e Domenico Tintoretto, Tiziano Vecellio, Francesco Bassano, Paolo Veronese, Giambattista Zelotti, Jacopo Palma il Giovane, Andrea Vicentino e Antonio Vassilacchi. Antica sede del doge e delle magistrature veneziane, fondato dopo l'812, più volte colpito da incendi e di conseguenza ricostruito, ha seguito la storia della Serenissima, dagli albori sino alla caduta: annessa Venezia al regno d'Italia e passato l'edificio sotto la giurisdizione di quest'ultimo, esso divenne sede museale. Oggi ospita il Museo civico di Palazzo Ducale, parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE). Nel 2018 ha registrato 1.405.439 visitatori.
Record aggiornato il: 2023-06-29T02:02:18.088Z