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Serie: Universale Cappelli. Serie Lettere ed Arti ; 62
Serie: Universale Cappelli ; 62. Serie letter
Serie: Universale Cappelli : Serie Lettere ed Arti ; 62
La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger. Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini, oltre ad essere ritenuta da molti musicologi il capolavoro di Beethoven. È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del mondo attribuita alla Germania.
Ludwig van Beethoven ([beˈtɔven] o [beˈtoven]; in tedesco [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩]; Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco. Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi. Annoverato tra i massimi geni della storia della musica, nonostante la sordità (ipoacusia) che lo colpì prima ancora di aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni.La sua influenza fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del XIX secolo e per quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven "artista eroico", capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; tuttavia, pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie, la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del classicismo.Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione orchestrale, quella pianistica e quella cameristica. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni sacre, come la Missa Solemnis, e teatrali, come Fidelio.
La Missa Solemnis in Re maggiore, Op. 123, è una composizione di Ludwig van Beethoven.
Antonio Salieri (Legnago, 18 agosto 1750 – Vienna, 7 maggio 1825) è stato un compositore e insegnante di musica italiano del classicismo, autore sia di musica sacra che operistica. Cittadino della Repubblica di Venezia, trascorse la maggior parte della sua vita alla corte imperiale asburgica di Vienna per la quale fu compositore e maestro di cappella. Salieri ebbe come allievi molti musicisti famosi: Beethoven, Schubert, Liszt, Czerny e Hummel, a dimostrare la validità della sua scuola di composizione. Fu un musicista eccezionale e un ottimo insegnante; tuttavia, il suo nome è rimasto legato nell'immaginario collettivo ad una presunta rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart, che alimentò voci su accuse di plagio e perfino di aver causato la morte del compositore salisburghese, supposizione priva di qualunque fondamento storico ma riproposta da Peter Shaffer nel dramma Amadeus nel 1979 e poi dal regista Miloš Forman nel film omonimo. La pretesa invidia alla base della sceneggiatura del film e la conseguente inimicizia tra i due compositori è del tutto improbabile, anche perché Salieri riscosse grande celebrità nel corso della sua lunga carriera (Mozart, invece, raggiunse l'apice della fama dopo la morte); inoltre, tra i suoi pupilli vi fu uno dei figli dello stesso Mozart, Franz Xaver Wolfgang.
Johann Wolfgang von Goethe (in tedesco , [ˈjoːhan ˈvɔlfɡaŋ fɔn ˈɡøːtə]; Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco. Considerato dalla scrittrice George Eliot «… uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra», viene solitamente reputato uno dei casi più rappresentativi nel panorama culturale europeo. La sua attività fu rivolta alla poesia, al dramma, alla letteratura, alla teologia, alla filosofia, all'umanismo e alle scienze, ma fu prolifico anche nella pittura, nella musica e nelle altre arti. Il suo magnum opus è il Faust, un'opera monumentale alla quale lavorò per oltre sessant'anni. Goethe fu l'originario inventore del concetto di Weltliteratur (letteratura mondiale), derivato dalla sua approfondita conoscenza e ammirazione per molti capisaldi di diverse realtà culturali nazionali (inglese, francese, italiana, greca, persiana e araba). Ebbe grande influenza anche sul pensiero filosofico del tempo, in particolare sulla speculazione di Hegel, Schelling e, successivamente, Nietzsche.
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