Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Serie: Educatori antichi e moderni ; 372
Serie: Educatori antichi e moderni ; 372
Serie: Educatori antichi e moderni ; 372
Serie: Educatori antichi e moderni ; 372
Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 – Noordwijk, 6 maggio 1952) è stata un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo; fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.
Il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) è un movimento nato il 4 novembre 1951 a Fano nella abitazione della maestra Anna Marcucci Fantini, costituito da insegnanti, pedagogisti, operatori della formazione che si ispirano e condividono la metodologia della Pedagogia Popolare di Célestin Freinet, insegnante francese, introdotta nella metà del XX secolo. L'ispirazione a Freinet, alle sue idee sulla cooperazione e sull'uso della stampa tipografica, era sottolineata anche dal nome assunto in origine del movimento: Cooperativa della tipografia a scuola (CTS). Possiede un suo specifico sito web (http://www.mce-fimem.it/ ). Il MCE aderisce alla rete internazionale FIMEM (sito web https://www.fimem-freinet.org/) delle associazioni locali ispirate alla pedagogia popolare di Celestin Freinet).
Il termine educazione omogenea in senso lato fa riferimento a un'azione educativa realizzata in contesti nei quali i giovani (o gli adulti) a cui l'azione educativa è indirizzata sono accomunati da uno o più elementi caratterizzanti un dato gruppo. Tale omogeneità può avere diversi gradi e può riguardare molteplici aspetti: l'età, il sesso, la lingua, il livello d'istruzione, le competenze acquisite, elementi socio-culturali legati alla provenienza etnografica, e così via. Negli ultimi decenni del secolo scorso, l'espressione "educazione omogenea" ha assunto progressivamente anche una connotazione più precisa laddove indica un modello educativo basato sull'attenzione alle specificità maschili e femminili, perseguita attraverso l'organizzazione di momenti educativi nei quali alunni e alunne vengono separati per sesso. In questo senso si parla anche di "educazione specifica". Nei Paesi anglofoni si usa l'espressione "single sex education".
Si intende per pedagogia istituzionale un orientamento pedagogico non accademico (alcuni lo chiamano militante), che si prefigge di modificare, in termini migliorativi, la concreta organizzazione della didattica, sviluppatosi in Francia nei decenni 1960 e 1970, nell'alveo della prassi delle classi attive e della cooperazione educativa ispirata a Célestin Freinet. La pedagogia istituzionale si è subito caratterizzata, nel panorama pedagogico contemporaneo, in quanto: considera i bambini (i soggetti in formazione) non come singole monadi, ma come esseri psicosociali, con propri bisogni e desideri, che si definiscono nell'ambito del contesto di relazioni di un gruppo classe; l'attività educativa deve essere pensata in maniera tale da mettere i soggetti in formazione in grado di controllare se stessi nelle relazioni sociali e di collaborare con i compagni, nell'ambito del gruppo classe; l'attività educativa, così intesa, è favorita dall'introduzione di mediatori fra educatori e bambini e fra bambini e bambini (strumenti organizzatori del contesto educativo).
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:01:45.722Z