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Autore principale: Di Giammatteo, Fernaldo
Serie: Paperbacks [La nuova Italia]
Il cinema (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere. La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921, quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
Premium Cinema è un gruppo di canali televisivi editi da Mediaset, disponibili sulle piattaforme a pagamento Sky Italia ed Infinity, dedicati alla trasmissione di contenuti cinematografici. Ha cominciato la sua programmazione l'8 maggio 2009 con il solo canale Premium Cinema. I canali, disponibili anche in HD (e, solo per Premium Cinema 1, anche in versione timeshift di 24 ore), fanno parte del pacchetto Cinema di Sky e della sezione Canali Live di Infinity.
Il cinema dell'orrore o cinema horror è un genere cinematografico caratterizzato da personaggi immaginari e mostruosi, situazioni macabre, irrazionali o di origine soprannaturale e con atmosfere da brivido. Il genere fu presente già dagli albori del cinema muto e continuerà a esserlo per tutto il XX secolo e oltre anche con lungometraggi di grande successo, realizzati anche da grandi registi, che entrarono nella storia del cinema a partire da film come Nosferatu il vampiro (1922) di Murnau, Frankenstein di James Whale o Dracula di Tod Browning (1931), seguiti nei decenni successivi da altre opere di successo di altri grandi registi come Alfred Hitchcock, Federico Fellini, Werner Herzog o Stanley Kubrick che realizzarono rispettivamente Gli uccelli (1963), Tre passi nel delirio (1968), Nosferatu, il principe della notte (1979) e Shining (1980).
Il cinema di fantascienza (o fantascientifico) è uno dei generi cinematografici più popolari. In esso, i temi tipici della fantascienza sono colonna portante per lo sviluppo della trama. Nei film di fantascienza, il meccanismo narrativo viene innescato dalla presenza di elementi scientifici immaginari o ipotetici, come potrebbero essere ad esempio la formulazione di una nuova teoria matematica, l'invenzione di apparecchiature tecnologiche innovative o la scoperta di nuovi e promettenti sviluppi nel campo della bioingegneria. Solitamente questo genere di film viene ambientato in un contesto legato a una visione più o meno lontana del futuro, come quello dei viaggi interstellari, quello del contatto con entità extraterrestri, quello dei conflitti nucleari o delle catastrofi climatiche globali. Benché il cinema di fantascienza sia stato riconosciuto come genere autonomo solo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Nel corso degli anni, il cinema fantascientifico ha saputo esplorare un'enorme rosa di soggetti e temi differenti, molti dei quali non avrebbero potuto essere rappresentati in altro modo. Una delle qualità che rende affascinante questo genere è la sua propensione a comunicare messaggi filosofici o politici con elegante sottigliezza: le opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per affrontare delicati temi sociali e di attualità – come il pacifismo, la guerra fredda, la xenofobia, le conseguenze dell'inquinamento – in periodi storici attraversati da crisi morali, pur senza rinunciare, nel contempo, a offrire intrattenimento per gli spettatori meno smaliziati. Le produzioni fantascientifiche hanno sempre figurato in prima linea per quanto riguarda l'aspetto più tecnico degli effetti speciali e con il tempo le platee di appassionati si sono abituate alla rappresentazione realistica di forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi a energia e mondi surreali, a conseguenza del sempre più rapido progredire delle tecnologie animatronica e computer grafica. Vi sono molti film di fantascienza memorabili e un numero ancora maggiore di opere mediocri, o che possono essere annoverate addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica di tutti i tempi. Sono occorsi molti decenni – e gli sforzi collettivi di innumerevoli cineasti di talento – perché il cinema fantascientifico iniziasse a essere considerato una forma d'arte. All'interno della fantascienza e dei suoi confini si registra una notevole contaminazione di generi, in particolare con il cinema del terrore.
Il cinema muto è il periodo cinematografico riconducibile al periodo antecedente l'avvento del sonoro, vale a dire dal 1895 fino al 1927, anno in cui venne distribuito il primo film sonoro, Il cantante di jazz. Il completo e definitivo passaggio al sonoro, tuttavia, non avvenne prima del 1930. In realtà i film non erano del tutto "muti", quantomeno la fruizione: era infatti costume, dal grande teatro di città a quello di periferia, accompagnare le proiezioni con musica dal vivo, che fungeva da colonna sonora, eseguita solitamente da un pianista o organista, o addirittura da un'orchestra per i teatri che se lo potevano permettere. Il teatro fu il luogo deputato alla proiezione del film muto, non necessitando altro che un semplice schermo piuttosto che di apparecchiature tecnologiche. Era usanza accompagnare la proiezione con spiegazioni chiarificatrici delle scene proiettate, lettura delle didascalie da parte di un commentatore, aggiungere commenti scritti. Fu però subito evidente quanto la musica fosse la componente essenziale dell'immagine, rafforzandone, anticipandone, predisponendo emozionalmente lo spettatore alla scena proiettata. Il primo film (muto) della storia del cinema è variamente considerato Roundhay Garden Scene del 1888, ma gli inventori del cinema, ovvero della macchina da presa e del proiettore cinematografico, sono considerati Auguste e Louis Lumière, che brevettarono il loro strumento il 13 febbraio 1895; la prima pellicola venne da loro girata il 19 marzo 1895; il film era L'uscita dalle officine Lumière (La sortie des usines Lumière). Il film Don Giovanni e Lucrezia Borgia di Alan Crosland del 1926 fu il primo film con la colonna sonora e quindi non aveva bisogno di un pianista, un organista o un'orchestra per accompagnare la proiezione del film. Il film Il cantante di jazz di Alan Crosland con Al Jolson del 1927, primo film sonoro, viene considerato il film che pone fine al cinema muto; in realtà, alcuni attori recitarono film muti ancora per qualche anno e anche Charlie Chaplin, strenuo difensore del cinema muto, recitò il suo primo film sonoro solo nel 1940 con Il grande dittatore.
Il cinema italiano è attivo sin dall'epoca dei fratelli Lumière. I primi filmati risalgono al 1896 e sono stati realizzati nelle principali città della penisola. Questi brevi esperimenti incontrano subito la curiosità del ceto popolare incoraggiando gli operatori a produrre nuove pellicole fino a porre le basi per la nascita di una vera industria cinematografica. Nei primi anni del novecento si sviluppa il cinema muto che avrà il merito di portare alla ribalta numerosi divi italiani e che troverà una battuta d'arresto alla fine della prima guerra mondiale.Negli anni trenta, con l'avvento del sonoro e la nascita di Cinecittà, il cinema italiano vive nuove fasi produttive, sotto il controllo politico e finanziario del regime fascista. Una nuova stagione si compie alla fine della seconda guerra mondiale con la nascita del cinema neorealista che raggiunge per tutto il dopoguerra un vasto consenso di pubblico e critica. Dalla metà degli anni cinquanta fino alla fine degli anni settanta, grazie al cinema d'autore, alla commedia all'italiana ed a molti altri generi, il cinema italiano raggiunge una posizione di grande prestigio sia nazionale che estera. A partire dagli anni ottanta, a causa di molteplici fattori, la produzione italiana attraversa una profonda crisi che non ha impedito la realizzazione di pellicole di qualità, premiate ed apprezzate in tutto il mondo.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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