Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Gamurrini, Gian Francesco
Pubblicazione: [Arezzo : s.n., 19--]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La cattedrale dei Santi Pietro e Donato è il principale luogo di culto cattolico della città di Arezzo e cattedrale della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Ubicata sulla sommità del colle dove sorge la città, è posta sul sito di una chiesa paleocristiana e, probabilmente, nel luogo dove anticamente sorgeva l'acropoli cittadina.
Rigutino è una frazione del comune di Arezzo (Toscana), situata nella Valdichiana, alle falde del Monte Lignano. Già abitata nella preistoria, nel periodo etrusco vide la nascita di alcune fattorie. Al periodo romano risalgono diverse ville-fattorie fra cui quella della famiglia Briccia, da cui prese il nome che portò fino al 1000 (Bricianum). All'età romana risale una statua di Silvano, il dio dei boschi e dei confini, qui ritrovata verso il 1930. Nel medioevo vi fu costruito un castello, chiamato "di Briciano", ma siccome si trovava in località Ruvetinum (luogo infestato da rovi) in seguito questo toponimo soppiantò quello più antico dando poi origine al nome attuale di Rigutino. Interessante l'antica Pieve di San Quirico, in località La Sassaia, costruita verso l'XI secolo e rimaneggiata nel XV secolo, come attesta un'iscrizione sull'architrave esterno. La Parrocchiale è stata costruita nei primi decenni del XX secolo. La Frazione, sede di Circoscrizione del comune di Arezzo, è nota per le sue iniziative ricreative e culinarie che si svolgono nei vari periodi dell'anno come ad esempio la sagra della polenta che si tiene agli inizi di ottobre. Il 14 maggio 1799 vi si svolse il combattimento fra popolani aretini e soldati polacchi, comandati dal celebre generale Jan Henryk Dąbrowski passato alla storia come Battaglia di Rigutino.
Tinia o Tin (secondo alcune versioni d'epoca romana si registra anche Tunia) è la più importante divinità etrusca, marito di Thalna o di Uni, "corrisponde" allo Zeus greco o al Giove romano. Insieme a Menrva e Uni formava una potente triade divina, che dominava il pantheon etrusco. Era il padre con Uni di Hercle. Da Tarquinia e dal suo territorio (Ferento) provengono le più antiche iscrizioni votive per Tinia, apposte su frammenti di bucchero. In una incisione sulla Chimera di Arezzo leggiamo TINSCVIL o TINS'VIL che possiamo tradurre con donata a Tin. La divinità è quella più menzionata nel Fegato di Piacenza: vi sono cinque caselle o regioni in cui Tin viene nominato, sempre insieme al nome di altre divinità. Non sono stati identificati con sicurezza i suoi luoghi di culto. Solo recentemente, a Tarquinia, è stata rinvenuta una parte di trono imperiale con dedica a Giove (Tinia) appartenente al grande tempio detto "Ara della Regina", dinanzi al quale si svolgevano i ludi. Si ritiene, poi, che Tinia debba essere identificato con lo stesso Voltumna, dio della Federazione etrusca.
A circa 7 km da Arezzo, dopo il Ponte di Pratantico, percorrendo la Strada Statale 69 si raggiunge la frazione di Pratantico, sita a quota 274. Non è facile dire quando sorse qui l'abitato . È sicuro che nell'epoca romana vi si trovavano delle abitazioni: vi sono infatti rinvenuti frammenti di un'iscrizione romana, resti di edifici e di pavimenti. Ed è probabile che anche durante l'alto medioevo e nel primo basso medioevo vi fosse un modesto nucleo di abitazioni. Nel 1269 a “Prato antiquo” sono documentati possessi dei Tarlati che vengono ricordati ancor più spesso nel corso del Trecento. Il visitatore può godere da Pratantico, dalla piccola salita che fa la strada prima di entrare nel paese, di una bellissima veduta su Arezzo. A Pratantico, nel 1908, nasce la Regia Cantina Sperimentale, collegata alla Cattedra ambulante di agricoltura, con il compito di effettuare ricerche in campo enologico ed eseguire analisi di mosti e vini per conto di Enti pubblici e privati. Nel 1936 si trasforma in “Istituto Enologico Toscano”, vigilato dal Ministero dell'Agricoltura con la partecipazione degli Enti locali, ed opera senza sostanziali variazioni nel suo assetto istituzionale fino al 1968, quando, entra a fare parte della rete degli Istituti Sperimentali del Ministero dell'Agricoltura e Foreste. Diviene così Sezione operativa periferica dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano. Dal 2004 la Struttura è inserita nella rete scientifica del C.R.A., dal 2015 C.R.E.A. e ha assunto la denominazione attuale di Unità di ricerca per la Viticoltura ed Enologia, CREA-VE. In passato la Cantina Sperimentale, sotto la direzione di studiosi come Giuseppe De Astis e Trofimo Paulsen, ha svolto importanti attività di studio dei vitigni, di sperimentazione delle tecniche e dei prodotti enologici, di promozione del comparto vitivinicolo.
Vera Croce è il nome dato alla croce sulla quale Gesù fu crocifisso. La reliquia sarebbe stata ritrovata a Gerusalemme nell'anno 327-328 dalla madre dell'imperatore romano Costantino I, Flavia Giulia Elena. Secondo la tradizione cristiana, la Vera Croce sarebbe stata in parte conservata a Gerusalemme, in parte a Costantinopoli e in parte a Roma. La reliquia di Gerusalemme vi rimase fino al 1187, quando se ne persero le tracce dopo la conquista della Città Santa da parte del Saladino. In diversi luoghi esistono frammenti che si vorrebbe provengano da essa.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-04-11T02:07:03.464Z