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Autore principale: Parmegiano Palmieri, Vladimiro
Pubblicazione: Grosseto : Innocenti, 2016
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il termine pampa (dalla parola quechua che significa "pianura") si riferisce alle vaste pianure fertili (le maggiormente coltivabili della regione, grazie alle piogge favorite dai venti provenienti dall'Atlantico) dell'Argentina (in particolare delle province di Buenos Aires, La Pampa, Santa Fe e Córdoba), dell'Uruguay e della parte meridionale del Brasile (Rio Grande do Sul). È uno degli esempi più importanti di prateria dopo quella dell'America del Nord ed uno degli esempi di steppe più importanti oltre a quelle siberiane. Il clima predominante sui circa 750.000 km² di estensione della pampa è quello temperato. A sud-est il clima è reso talvolta secco a causa di El Niño e La Niña. La pianura è priva di boschi ed è caratterizzata da una vegetazione formata quasi esclusivamente di graminacee, spesso perenni e molto alte, con arbusti e piante xerofile. Le porzioni più alte della pampa, superiori ai 500 m s.l.m., sono situate in Uruguay e Rio Grande do Sul, dove il paesaggio è più ondulato. La cremesina arborea, originaria dello stato del Paraná, era in precedenza l'unico albero che cresceva in zona senza formare una foresta a superare i 2-3 m nella steppa erbosa. Se si percorrono i circa 700 km che separano le città di Buenos Aires e Córdoba, il paesaggio è quasi del tutto pianeggiante se non per qualche eccezionale serie di colline.
Internet delle cose (IdC o IoT, acronimo dell'inglese Internet of things), nelle telecomunicazioni è un neologismo riferito all'estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Introdotto da Kevin Ashton, cofondatore e direttore esecutivo di Auto-ID Center (consorzio di ricerca con sede al MIT), durante una presentazione presso Procter & Gamble nel 1999, il concetto fu in seguito sviluppato dall'agenzia di ricerca Gartner.
L'entomologia è un ramo della zoologia (a sua volta ramo della biologia) dedicato allo studio degli Esapodi (insetti in senso lato, comprendendo anche le forme primitive degli Esapodi). Date le strette relazioni, gli entomologi estendono spesso il loro interesse e il loro ambito di studio anche ad altri raggruppamenti sistematici del phylum degli Artropodi. È ripartita in diverse sottobranche secondo l'ambito di studio.
L'apicoltura (o apicultura) è l'allevamento di api allo scopo di sfruttare i prodotti dell'alveare dove per tale si intenda un'arnia popolata da una famiglia di api. Le arnie "razionali" sono quindi le strutture modulari strutturate con favi mobili dove l'apicoltore ricovera le api. Le arnie più primitive non avevano favi mobili ed erano dette bugno o "bugno villico". Malgrado le specie allevate siano diverse, per la sua produttività ha netta predominanza l'Apis mellifera. Il mestiere dell'apicoltore consiste sostanzialmente nel procurare alle api ricovero e cure, e vegliare sul loro sviluppo; in cambio egli raccoglie una quota discreta del loro prodotto, consistente in: miele, polline, cera d'api, pappa reale, propoli, veleno. Praticata in tutti i continenti, questa attività varia a seconda delle varietà delle api, del clima e del livello di sviluppo economico dell'agricoltore, e in essa pratiche ancestrali come l'affumicamento si mischiano a metodi moderni come l'inseminazione artificiale delle regine. Tale allevamento è branca della zootecnica, seppure intesa in accezione ampia, e viene insegnata a livello accademico nei moduli di apicoltura come attività zootecnica, per quanto riguarda le scienze e tecnologie delle produzioni animali, nei corsi di zootecnia in medicina veterinaria, e nei corsi di zoocolture nell'ambito di scienze biologiche e naturali.
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