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Titolo uniforme: Language and style.
Autore principale: Ullmann, Stephen
Lo stile è un concetto di ampia applicazione, utilizzato nel campo delle arti e delle lettere, oltre che nella moda, nell'architettura, nel disegno industriale e nei fenomeni sociali. L'insieme dei tratti formali che individuano uno stile non sono fissi, ma tendono a modificarsi sia storicamente, sia geograficamente, mescolandosi e aprendo prospettive diverse all'analisi dello stile. L'attenzione allo stile però è tratto comune, avendo a che fare con nozioni variabili ma che vanno comunque individuate. In questo senso si parla di stile letterario, cinematografico, musicale, stile sportivo di un atleta, stile di un'acconciatura ecc. (come bagaglio di istruzioni tecniche, scelta degli argomenti del discorso, intonazione, gestualità, modo di produzione e altro).
Lo stile severo è una fase della scultura greca databile tra il 480 e il 450 a.C., ovvero il periodo di transizione tra l'arcaico maturo e il pieno classicismo.
Lo stile Fosbury, o semplicemente Fosbury, è una tecnica utilizzata nel salto in alto, che si differenzia dalle precedenti per il fatto che l'atleta esegue il salto con la schiena rivolta verso l'asticella.
La semantica (dal greco sêma, "segno") è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle singole lettere (negli e degli alfabeti antichi) e delle frasi (semantica frasale) e dei testi. È una scienza in stretto rapporto con altre discipline, come la semiologia, la semiotica, la logica, la psicologia, la teoria della comunicazione, la stilistica, la filosofia del linguaggio, l'antropologia linguistica e l'antropologia simbolica. Un insieme di termini che hanno in comune un fattore semantico viene detto campo semantico. Il termine "sema" indica la più piccola unità di significato individuata dalla semantica.La posizione della semantica, studiata nell'ambito di una teoria generale dei segni, diventa più chiara se messa a confronto con la pragmatica e la sintassi. Si può infatti affermare che: la pragmatica studia il linguaggio in rapporto all'uso contestuale che ne fa il parlante; la semantica considera il rapporto tra l'espressione e la realtà extralinguistica; la sintassi studia le relazioni che intercorrono tra gli elementi dell'espressione linguistica.
La stilistica, che propriamente è l'insieme dei mezzi stilistici propri di ciascuna lingua o degli stilemi (cioè di quegli elementi formali o linguistici che contraddistinguono le consuetudini scrittorie di un'opera o di uno scrittore) propri di ogni autore, si è costituita, all'inizio del secolo XX, come disciplina innovativa rispetto alla tradizione dei precedenti secoli. Essa è andata configurandosi in indirizzi improntati a differenti presupposti filosofici e tecniche d'indagine, diventando studio e analisi storico-critica delle risorse espressive e dei procedimenti stilistici di una lingua e, in particolare, di un periodo, di una scuola o di un autore. Il termine stilistica, che viene ricalcato dal tedesco "Stilistik", utilizzato nel 1837 da Simon Herling nel Theoretisch-Praktisches Lehrbuch der Stilistik (Manuale teorico-pratico di stilistica) si diffonde a partire dalla metà dell'Ottocento con il significato di "arte del comporre" e con questo significato sopravvive fino ad oltre la metà del XX secolo. Fino ai primi del Novecento tutto quanto rientrava nell'ambito della stilistica apparteneva alla retorica e si deve a Charles Bally (1905 e 1909) il nome della disciplina e la sua autonomia.
Record aggiornato il: 2025-09-09T02:02:28.947Z