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Titolo uniforme: Storia del sindacalismo italiano
Autore principale: Barbadoro, Idomeneo
Comprende:
1: La Federterra
2: La Confederazione generale del lavoro
Serie: Biblioteca di storia ; 5
Serie: Biblioteca di storia ; 5
Serie: Biblioteca di storia
Serie: Biblioteca di storia ; 5
Serie: Biblioteca di storia ; 5, 1-2
Serie: Biblioteca di storia ; 5
Serie: Biblioteca di storia ; 5
Serie: Biblioteca di storia ; 5/1-2
Serie: Biblioteca di storia [La Nuova Italia] ; 5
Serie: Biblioteca di storia, ; 5,2
Serie: Biblioteca di storia ; 5
La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) è una confederazione sindacale italiana fondata a Roma il 30 aprile 1950. È una confederazione autonoma dal suo retroterra politico e confessionale.
Il Trades Union Congress (TUC; in italiano Federazione Sindacale) è una confederazione che unisce i sindacati del Regno Unito. Sono 58 i sindacati che vi sono affiliati in rappresentanza di circa 6.2 milioni di iscritti, di cui circa la metà sono rappresentati dagli iscritti all'Unite e all'UNISON, i maggiori sindacati inglesi. L'organo decisionale del TUC è il suo congresso che si tiene annualmente in settembre. Nel periodo fra un congresso e l'altro le decisioni sono prese dal Consiglio Generale che si riunisce ogni due mesi. Un Comitato Esecutivo è eletto dal consiglio fra i suoi membri. Il funzionario più alto del TUC è il suo segretario generale.
La storia della CGIL è la storia del sindacato italiano chiamato Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL).
La Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) è stata l'organizzazione sindacale fondata a Milano, tra il 29 settembre e il 1º ottobre del 1906, per iniziativa delle Camere del Lavoro, dalle Leghe di resistenza e federazioni sindacali e da 700 sindacati locali per un totale di 250.000 iscritti. La gran parte dei suoi dirigenti e degli iscritti furono anche attivi nel Partito Socialista Italiano (furono socialisti sia il fondatore Rinaldo Rigola, primo segretario della CGdL, sia i suoi successori Ludovico D'Aragona e Bruno Buozzi). Col fascismo la sua esistenza cesserà e continuerà nella clandestinità per poi rinascere nel 1944, con il Patto di Roma, nella CGIL Unitaria che nel 1950 attraverso le sue scissioni darà vita alle attuali confederazioni sindacali italiane CGIL - CISL - UIL.
Il sindacalismo nazionale (anche nazionalsindacalismo e falangismo) è una variante del sindacalismo, tipicamente associato con quella parte interventista del movimento operaio in Italia, che in seguito avrebbe sostenuto il Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini all'interno del sindacalismo fascista. Oggi, esso si basa sul rifiuto del concetto puro di lotta di classe, anteponendo gli interessi nazionali a quelli di classe, e negando l'avversione tra capitalismo e lavoratori, collocandosi nell'ambito politico della destra sociale, a destra del sindacalismo classico, tradizionalmente collocato a sinistra.
Record aggiornato il: 2023-10-10T02:01:03.090Z