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Autore principale: De Sanctis, Francesco
Serie: Biblioteca classica economica
Serie: Serie storia e filosofia
Serie: Biblioteca classica economica ; 126-127
Serie: I capolavori della letteratura italiana ; 0035
Serie: Biblioteca storica
Serie: Scrittori d'Italia
Fa parte di: Storia della letteratura italiana / Francesco De Sanctis ; Nuova edizione a cura di Benedetto Croce
Serie: Scrittori d'Italia
Serie: Scrittori d'Italia ; 0031 ; 0032
Serie: Italiani contemporanei. Ser. 1 ; 42-44
Serie: Biblioteca storica
Serie: Collezione scolastica [Laterza]
Serie: Collezione scolastica [Laterza]
Serie: Biblioteca storica
Serie: Opere di Francesco De Sanctis
Serie: Biblioteca storica
Serie: Scrittori d'Italia ; 31-32
Serie: Collezione scolastica
Serie: Edizioni del Cinquantenario
Serie: Edizione del cinquantenario
Serie: I classici
Serie: Scrittori d Italia ; 31-32
Serie: Scrittori d'Italia ; 31-32
Serie: Universale Economica ; 16 ; 17 ; 18 ; 19 ; 20
Serie: Universale economica ; 223
Serie: Universale Economica. Serie Storia e Filosofia ; 16-20
Serie: Serie storia e filosofia ; 16-18; 20
Serie: Opere complete di Francesco De Sanctis
Fa parte di: Opere complete di Francesco De Sanctis
Serie: Universale economica. Storia e filosofia ; 223-224
Serie: Universale economica ; 0223
Serie: I classici azzurri ; 32 ; 33
Fa parte di: Opere
Fa parte di: Opere di Francesco De Sanctis
Fa parte di: Storia della letteratura italiana
Serie: Opere di Francesco De Sanctis ; 0009
Serie: Gli Struzzi ; 0022
Serie: Le piccole storie illustrate ; 51
Serie: Universale economica ; 223
Fa parte di: Opere / Francesco De Sanctis ; a cura di Niccolò Gallo ; introduzione di Natalino Sapegno
Serie: Biblioteca dei Classici Italiani ; 17
Serie: Collezione scolastica
Serie: Universale economica
Serie: Universale Sansoni ; 8
Serie: Opere di Francesco de Sanctis
Serie: Scrittori d'Italia ; 31-32
Serie: Collana dei classici ; IV-V
Serie: Opere di Francesco De Sanctis ; 8
Serie: Storia della letteratura italiana
Serie: Classici italiani ; 95/1
Serie: Classici italiani. Universale economica ; 223-224
Serie: Universale economica. Classici italiani
Serie: Universale economica ; 0223-0224
Serie: Classici italiani / collezione fondata da Ferdinando Neri ; diretta da Mario Fubini
Serie: Classici italiani
Serie: Classici italiani
Serie: Classici Italiani ; 95/1
Serie: Universale economica. Classici italiani ; 223-224
Serie: Universale economica
Serie: Universale economica ; 223/224
Serie: Opere di Francesco De Sanctis ; 8
Serie: Gli struzzi - Einaudi ; 22
Serie: Classici Italiani
Serie: Gli struzzi ; 22
Serie: Classici italiani / collezione fondata da Ferdinando Neri ; diretta da Mario Fubini
Serie: Gli struzzi ; 22
Serie: Gli struzzi ; 0022
Serie: Classici Italiani
Serie: Universale Economica Feltrinelli ; 223-224
Serie: I classici
Serie: Tea classici italiani ; 3
Serie: I Classici italiani Tea ; 3
Serie: I classici italiani TEA ; 3
Serie: Bur. Classici ; I classici della BUR
Serie: Grandi Tascabili Economici ; 100
Serie: Grandi Tascabili Economici [Newton Compton] ; 100
Serie: Oscar classici ; 197
Serie: Oscar classici ; 197
Serie: Grandi Tascabili Economici ; 100
Serie: Grandi Tascabili Economici ; 100
Serie: Grandi Tascabili Newton : Serie speciale rilegata ; 18
Serie: Grandi tascabili economici ; 100
Serie: I classici dell' orsa maggiore
Serie: Biblioteca della Pléiade
Serie: Biblioteca della Pléiade ; 0022
Serie: Radici BUR
Serie: Biblioieca [!] Réclame ; 211-213
Serie: Scrittori d'Italia ; 31-32
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Francesco Saverio de Sanctis (Morra Irpina, 28 marzo 1817 – Napoli, 29 dicembre 1883) è stato uno scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo italiano. Fu tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo.
Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro, pronuncia classica o restituta: [ˈpuːblɪ.ʊs wɛrˈɡɪlɪ.ʊs ˈmaroː]; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C. – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l'Eneide (Æneis). Al poeta vengono attribuiti anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un'unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana). Virgilio, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonché l'interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell'Impero ad opera di Augusto. L'opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall'antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell'Inferno e del Purgatorio.
Gaetano De Sanctis (Roma, 15 ottobre 1870 – Roma, 9 aprile 1957) è stato uno storico, accademico, antifascista e politico italiano, specializzato in storia antica. Negli ultimi anni della sua vita fu nominato senatore della Repubblica e direttore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Il Purgatorio è la seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. Le altre cantiche sono l'Inferno ed il Paradiso. Il Purgatorio dantesco è diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre. La struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria. A questa fanno da cornice, in apertura, l'Antipurgatorio, e in chiusura il Paradiso terrestre. Costruito specularmente all'Inferno, inteso quindi non più come voragine, ma come montagna, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante è infatti dal peccato più grave a quello più lieve (ancora una volta la lussuria, ovvero l'amore che eccede nella misura). Il custode del Purgatorio è Catone l'Uticense, che viene presentato nel primo canto. Ogni cornice ha inoltre un custode angelico, e precisamente gli angeli dell'umiltà, della misericordia, della mansuetudine, della sollecitudine, della giustizia, dell'astinenza e della castità; in ogni cornice, inoltre, gli espianti hanno sotto gli occhi esempi del loro vizio punito e della virtù opposta. Giunto alle soglie del Paradiso terrestre, Virgilio deve abbandonare il poeta; alla guida di Dante si pone il poeta latino Stazio, che lo condurrà nel giardino celeste, dove lo accoglierà Matelda, a sua volta anticipazione dell'apparizione di Beatrice. Le anime del Purgatorio sono già salve, ma prima di arrivare al Paradiso, per espiare i propri peccati, devono salire il monte come facevano ai tempi di Dante i pellegrini che per far penitenza partivano per Roma o per Santiago di Compostela. Ogni anima deve dunque percorrere tutto il cammino e purificarsi in ogni cornice del peccato corrispondente; ma per facilitare l'incontro con determinati personaggi, il poeta li colloca nella cornice propria del loro peccato più rilevante. Il Purgatorio ha la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento, ed è solo attraverso il cammino, quindi il pellegrinaggio verso Dio, che l'anima può aspirare alla redenzione. Questo vale anche per Dante, che all'inizio ha incise sulla fronte sette P, simbolo dei sette peccati capitali; alla fine di ciascuna cornice l'ala dell'angelo guardiano cancella la P indicando così che quella specifica espiazione è compiuta. Virgilio, nel canto XVII del Purgatorio (vv. 91-139), spiega l'ordinamento morale del secondo regno ultraterreno. Anche qui, come nell'Inferno, i peccatori sono divisi in tre grandi categorie a seconda che la loro colpa sia stata determinata da: malo obietto, cioè scelte rivolte al male (superbia, invidia, ira); poco di vigore nel perseguire il bene (accidia); troppo di vigore nel perseguire i beni materiali (avarizia e prodigalità, gola e lussuria).Sulla cima della montagna Dante colloca il Paradiso terrestre la cui amena selva che lo ricopre è in posizione simmetrica rispetto alla selva oscura dell'Inferno. Qui il ciclo di purificazione viene completato con l'immersione nelle acque del fiume Letè, che annulla il ricordo delle colpe, e dell'Eunoè, che vivifica il ricordo del bene compiuto nell'esistenza terrena.
Record aggiornato il: 2024-09-11T01:05:55.072Z