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Titolo uniforme: Historia Apollonii regis Tyri
Pubblicazione: [Milano] : Fondazione Lorenzo Valla : Arnoldo Mondadori, 2018
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: lat, ita, Paese: IT
La Storia di Apollonio re di Tiro (Historia Apollonii regis Tyri) è un'opera della letteratura latina di autore ignoto, composta ipoteticamente tra la fine del II secolo e l’inizio del III secolo d.C.. Il testo si compone di 51 capitoli. Dei tre romanzi latini giunti fino a noi – gli altri sono il Satyricon di Petronio (frammentario) e le Metamorfosi di Apuleio – è il più tardo e l’unico di cui non si possa identificare l’autore.
Didone è una figura mitologica. Persona di grande importanza, è la fondatrice e prima regina di Cartagine ed era stata precedentemente regina consorte del regno fenicio di Tiro. Secondo la narrazione virgiliana dell'Eneide, si innamorò dell'eroe troiano Enea, figlio di Anchise, quando egli approdò a Cartagine colpa di una tempesta causata da Giunone prima di arrivare nel Lazio, ed ebbero una relazione. Disperata per la partenza improvvisa di Enea, costretto dal Fato, Didone si uccise con la spada di Enea, chiedendo al suo popolo di vendicarla e profetizzando i futuri scontri tra Cartagine e i discendenti di Enea, futuri romani.
La storia dell'Africa, secondo il modello paleoantropologico dominante, inizia con la Storia dell'umanità stessa: è infatti in questo continente che avviene la comparsa dell'Homo sapiens. Dall'Africa si sono altresì originate e da lì sono poi migrate, in epoche preistoriche e protostoriche, le prime culture umane, come la cultura litica olduvaiana, aree di pertinenza di paleontologia e archeologia. La storiografia basata sui ritrovamenti archeologici con documentazione scritta di varie culture, ci è nota a partire dalla nascita e lo sviluppo della civiltà egizia, del regno nubiano, di altri regni e società e della loro interazione. Dal VII secolo d.C., l'Africa ha ricevuto una forte influenza islamica, sia sulle coste orientali, sia in Egitto, nelle regioni del Maghreb e del Sahel. La tratta degli schiavi, avviata dagli Arabi sin dal X secolo e proseguita con maggiore intensità verso la tratta atlantica gestita dagli Europei dal XVI secolo in poi, ha interessato tutto il continente fino al XIX secolo e preceduto il colonialismo. Occorre però dire che nella zona di influenza islamica la schiavitù è rimasta una realtà viva sino ad oggi. La stagione delle indipendenze è iniziata nel 1951, quando la Libia è formalmente diventata una nazione libera. La storiografia che interessa l'Africa è stata a lungo appannaggio del pensiero culturale europeo. Dopo la pubblicazione, nell'ultimo quarto del XX secolo, della Cambridge History of Africa e della UNESCO General history of Africa (quest'ultima con la partecipazione di tutti i più importanti storici africani), si è giunti ad un nuovo approccio che tiene conto di documentazione prima non presa in considerazione.
Il centauro è una creatura della mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. Leggende minori in cui vengono probabilmente confusi con i satiri, ne fanno creature metà uomini e metà caproni. Loro particolarità era l'esasperare pregi e difetti del genere umano: dalla brama incontrollabile di re Euripione alle virtù di Chirone. Dalla Grecia, la figura del centauro passò alla mitologia romana ed ai bestiari del Medioevo, divenendo soggetto frequente nell'araldica europea. Una loro peculiarità era quella di essere dei campioni di tiro con l'arco.
Sisifo (in greco antico: Σίσυφος, Sísyphos; in latino: Sisyphus) è un personaggio della mitologia greca. Fondò la città di Efira (l'odierna Corinto) della quale divenne re. Sisifo è l'emblema dell'uomo ingannatore e astuto, tanto è vero che in una versione del mito viene considerato il padre di Ulisse.
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