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Autore principale: Doni, Rodolfo
Rodolfo Doni, pseudonimo di Rodolfo Turco (Pistoia, 20 marzo 1919 – Firenze, 2 ottobre 2011), è stato uno scrittore e banchiere italiano ritenuto uno dei più rappresentativi scrittori di ispirazione cattolica.
Wilhelm Richard Wagner (in italiano pronunciato /ˈvaɡner/; in tedesco ['vɪlhɛlm 'ʀɪçaʀt 'va:gnɐ]; Lipsia, 22 maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) è stato un compositore, poeta, librettista, filosofo, regista teatrale, direttore d'orchestra e saggista tedesco. Citato a volte nei testi in lingua italiana come Riccardo Wagner, è riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca e, in particolare, come il più grande del romanticismo. Wagner è soprattutto noto per la riforma del teatro musicale. Diversamente dalla maggioranza degli altri compositori di opera lirica, Wagner, autodidatta, scrisse sempre da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori. Le composizioni di Wagner, in particolare quelle del suo ultimo periodo, sono rilevanti per la loro tessitura contrappuntistica, il ricco cromatismo, le armonie, l'orchestrazione e per l'uso della tecnica del Leitmotiv: temi musicali associati a persone, luoghi o sentimenti. Inoltre fu il principale precursore del linguaggio musicale moderno: l'esasperato cromatismo del Tristano avrà infatti un effetto fondamentale nello sviluppo della musica classica. Egli trasformò il pensiero musicale attraverso la sua idea di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale), sintesi delle arti poetiche, visuali, musicali e drammatiche. Questo concetto trova la sua realizzazione nel Festspielhaus di Bayreuth, il teatro da lui costruito per la rappresentazione dei suoi drammi, dove tuttora si svolge il Festival di Bayreuth, dedicato completamente al compositore di Lipsia. La sua arte rivoluzionaria, su cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della mitologia norrena, germanica e dei poemi cavallereschi, nonché quelle della filosofia di Arthur Schopenhauer, e dal punto di vista musicale influssi dell'intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in "wagneriani"(Richard Strauss, Anton Bruckner e Gustav Mahler) e "antiwagneriani" (tra i secondi, nomi famosi come Brahms o Robert e Clara Schumann): fu anche per questo che il compositore conobbe il successo solo negli ultimi anni della sua vita. Il filosofo Friedrich Nietzsche, durante il periodo di amicizia con il compositore, considerò la musica delle sue opere fino alla tetralogia L'anello del Nibelungo come la rinascita dell'arte tragica in Europa, rappresentando il massimo esempio dello spirito dionisiaco nella storia della musica stessa, ossia il suo aspetto istintuale. In seguito, dopo una rottura umana e intellettuale che proseguirà anche dopo la morte di Wagner, lo stesso Nietzsche ritrattò le proprie idee definendo, al contrario, l'opera wagneriana come espressione di una civiltà decadente. Paradossalmente le argomentazioni del filosofo, nei due periodi contrastanti, sono fra le più citate sia dagli ammiratori che dai critici del compositore tedesco.
Sotto il titolo di The Idler è raccolta una serie di 103 saggi, tutti, tranne dodici, scritti da Samuel Johnson, e pubblicati tra il 1758 e il 1760 sul settimanale londinese The Universal Chronicle. È probabile che il Chronicle sia stato pubblicato al solo scopo di inserire The Idler, poiché era stato stampato un solo numero della rivista prima che iniziasse la serie di saggi e cessò le pubblicazioni quando anche i saggi finirono. Gli autori dei saggi oltre a Johnson furono Thomas Warton, Bennet Langton, e Joshua Reynolds. Il biografo di Johnson, James Boswell, ricordava che Johnson scrisse alcuni dei saggi contenuti in The Idler con la "rapidità con cui si scrive una lettera". Infatti, in occasione di una visita ad Oxford, Johnson scrisse nel giro di mezz'ora, prima che partisse l'ultimo corriere postale, un saggio che doveva essere pubblicato il giorno dopo. I saggi riscossero tale successo che altre pubblicazioni li ristampavano senza il consenso dell'autore, per questo Johnson si decise ad inserire un avviso nel Chronicle con il quale minacciava di comportarsi allo stesso modo con gli scritti dei suoi concorrenti e di distribuire il ricavato delle loro vendite fra le prostitute di Londra. Quando la raccolta The Idler fu pubblicata in libro, uno dei saggi scritti da Johnson, The Vulture, non venne inserito, pare perché la sua satira contro la guerra era ritenuta sediziosa. Johnson lo sostituì con un saggio sulla detenzione dei debitori.
Record aggiornato il: 2021-11-25T01:27:46.785Z