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Autore principale: Di Gesaro, Pinuccia
L'ora delle streghe (titolo originale The Witching Hour), pubblicato nel 1990 è il primo libro della saga delle Streghe Mayfair di Anne Rice.
La storia delle donne nella Resistenza italiana rappresenta una componente fondamentale per il movimento partigiano nella lotta contro il nazifascismo. Esse lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese ricoprendo funzioni di primaria importanza. In tutte le città le donne partigiane lottavano quotidianamente per recuperare i beni di massima necessità per il sostentamento dei compagni e trasportavano risorse poiché considerate meno pericolose. Vi erano gruppi organizzati di donne che svolgevano propaganda antifascista, raccoglievano fondi ed organizzavano assistenza ai detenuti politici ed erano impegnate anche nel mantenimento delle comunicazioni oltre che nelle operazioni militari. Le donne che parteciparono alla Resistenza, facevano parte di organizzazioni come i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e le Squadre di Azione Patriottica (SAP), e inoltre, fondarono dei Gruppi di difesa della donna, "aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all'opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione", per garantire i diritti delle donne, sovente diventate capifamiglia, al posto dei mariti arruolati nell'esercito. Dall'interno delle fabbriche (dove avevano preso il posto degli uomini impegnati in guerra), organizzarono scioperi e manifestazioni contro il fascismo.
L'iconografia è un ramo della storia dell'arte che si occupa della descrizione e classificazione di quanto raffigurato nelle opere d'arte. Il termine significa anche l'insieme delle raffigurazioni di un determinato soggetto. Con altro significato nell'arte cristiana-ortodossa l'iconografia è l'arte di dipingere icone, secondo canoni prestabiliti. Il termine deriva dal greco εἰκών (eikón, immagine) e γράφειν (grapheïn, scrivere). L'iconografia può riferirsi a personaggi o avvenimenti storici, così come a ricerche su specifici temi, come ad esempio quelli religiosi, che a partire dal XVI secolo hanno visto una fioritura notevole di studi e pubblicazioni. Nell'ambito della ricerca storica, l'iconografia si occupa di quelle immagini che possono essere una fonte documentale utile alla ricostruzione di eventi storici specifici, usanze di determinate popolazioni, mezzi di locomozione terrestri e navali, mentre gli studi archeologici traggono dall'iconografia la documentazione relativa a dettagli architettonici, abbigliamento, monete, gioielli e oggetti di uso comune. Nell'ambito della ricerca musicale l'iconografia serve a definire il contesto storico-culturale di un determinato compositore, a potenziare e completare le ricerche relative all'organologia, a comprendere la dimensione socio-culturale della musica e l'uso degli strumenti musicali di determinati gruppi umani (innestandosi dunque con l'etnomusicologia e la storia sociale) o di particolari epoche storiche. A un uso pratico dell'iconografia si faceva ricorso nelle catacombe per richiamare qualche passo del Vangelo o per indicare il rango o lo stile di vita del defunto.
I processi degli Scipioni furono due importanti casi politico-giudiziari avvenuti nel II secolo a.C. nella Roma repubblicana, che coinvolsero i fratelli Lucio e Publio Scipione, il vincitore di Zama. I processi rappresentarono uno scontro politico che oppose tra loro due ali della classe aristocratica romana. Quella capeggiata da Catone, ma che ebbe, in questo caso, anche l'appoggio di elementi democratici, formata dai grandi latifondisti interessati allo sfruttamento in larga scala del lavoro schiavile, all'ampliamento dei mercati, al grande commercio, contro quella rappresentata dagli Scipioni, formata dai proprietari terrieri legati all'economia tradizionale italica e ai rapporti clientelari, poco interessata alla politica delle conquiste e della trasformazione in province degli Stati sottomessi. Per questo motivo Catone - che decenni dopo vorrà a tutti i costi la completa distruzione di Cartagine - si dimostrò sempre ostile agli Scipioni e ai Flaminini, che avevano vinto ma concluso con Annibale, con Filippo V e con Antioco III tre trattati di pace relativamente miti. Non solo: mentre Publio Scipione sembrò incarnare uno spirito nuovo, aperto alla cultura politica ellenistica, fondata sul principato, Catone fu un conservatore intransigente, nemico della civiltà greca e deciso difensore dei princìpi tradizionali della Repubblica, e vide in Scipione un pericolo per le stesse istituzioni di Roma.
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