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Autore principale: Tabanelli, Mario
Pubblicazione: Firenze : L. S. Olschki, 1964
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Paolo di Egina (Egina, 625 ? – 690 ?) è stato un medico bizantino. Egli rappresenta l'ultimo esponente di importanza della medicina greco-romana ed è da considerarsi come il “ponte” tra quest'ultima e la medicina medievale. Il primo medico di rilievo dopo l'eginate è stato Abulcasis, nato ben tre secoli dopo.
La storia della medicina araba è in buona parte legata all'Islam anche se in essa è stato inglobato tutto il patrimonio di conoscenze empiriche acquisite in età preislamica (la cosiddetta medicina del Profeta) Dalla seconda metà dell'VIII secolo fino alla fine dell'XI secolo durante il periodo degli Abbasidi, l'arabo, che divenne presto per l'Oriente quello che il latino e il greco erano per l'Occidente, fu forse la principale lingua scientifica dell'umanità. La religione, che ebbe tanta parte nella trama della conquista araba, ebbe anche una parte di primo piano nello sviluppo della medicina araba, che in realtà araba fu più che altro per il veicolo linguistico in cui fu espressa ma non per una prevalenza etnica, visto che ad essa contribuirono possentemente i Persiani, i Siriaci, i mesopotamici, i Copti, gli ebrei convertiti e non, l'elemento indiano, centro-asiatico e berbero nordafricano. Ad essi potranno essere aggiunti infine i Cinesi.
La medicina medievale in Europa Occidentale fu una mistura di: idee preesistenti fin dall'antichità (Ippocrate e Galeno); un generale concetto filosofico per cui anima (immateriale) e corpo (mortale, creato e materiale) siano indissolubili; una globale rinuncia al godimento nella vita sociale e del corpo in genere influenze religiose;In questa era non esisteva ancora alcuna tradizione scientifica e le osservazioni andavano mano a mano con influenze spirituali. Nell'Alto Medioevo, a seguito della caduta dell'impero romano, la conoscenza medica standard era basata principalmente sui testi sopravvissuti greci e romani, preservati in monasteri.Le idee circa le origini di cure e malattie non erano comunque puramente secolari, ma basate su una visione della vita in cui il destino, il peccato, e le influenze astrali giocavano un grande ruolo. L'efficacia di una cura era più correlata alle credenze del paziente e del medico, piuttosto a un'evidenza empirica, cosicché i remedia physicalia (rimedi fisici) erano spesso subordinati ad interventi spirituali.
La chirurgia (dal greco, cheiros: mano e ergon: lavoro) è un ramo della medicina che manipola fisicamente la struttura del corpo a fine diagnostico, preventivo o curativo. Ambroise Paré, chirurgo francese del secolo XVI, le attribuì quattro funzioni: ridurre ciò che si è dislocato, separare ciò che è stato unito, riunire ciò che è stato separato, riparare ai difetti della natura.Da quando l'uomo produce ed usa utensili e strumenti ha anche utilizzato il proprio ingegno per sviluppare tecniche chirurgiche sempre più sofisticate. Sarà necessario però arrivare alla rivoluzione industriale per vincere i tre principali ostacoli con cui si scontrava questa specialità medica, ovvero: l'emorragia, il dolore e l'infezione. Gli avanzamenti in questi campi hanno trasformato la chirurgia da un'arte rischiosa (e quindi sottovalutata per questo), ad una capace dei risultati più sorprendenti.
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