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La lingua yiddish, jiddisch o giudeo-tedesco (scritto: ייִדיש yidish oppure אידיש idish, lett. giudeo/giudaico; anche chiamata: מאַמע־לושן mame-loshn, lett. lingua-madre; in tedesco: Jüdisch o Jüdisch-Deutsch; in ebraico: ייִדִישׁ yiddish, אִידִית idìth oppure יהודי yehudì) è una lingua germanica occidentale parlata dagli ebrei aschenaziti. È utilizzata da numerose comunità in tutto il mondo ed è scritta con i caratteri dell'alfabeto ebraico.
La lingua longobarda o longobardo era l'idioma germanico usato dai Longobardi, popolo che invase la penisola italiana nel 568. L'uso di tal lingua declinò rapidamente a partire dal VII secolo poiché gli invasori adottarono in effetti rapidamente i volgari neolatini parlati dalle popolazioni locali. A comprova di ciò l'Editto di Rotari del 643 - che pure era promulgato per i soli Longobardi secondo il principio della personalità della legge - fu composto già in latino, anche se esso contiene numerose parole longobarde, in forma latinizzata o meno. Questi termini si riferivano in genere a istituti giuridici tipici del diritto longobardo, per i quali non esisteva, dunque, un corrispondente vocabolo latino. Le ultime attestazioni dell'uso della lingua longobarda non giungono oltre l'anno 1000; secondo lo storico belga François-Louis Ganshof (1895–1980), la lingua longobarda si estinse tra l'VIII e il IX secolo.
La lingua gotica è una lingua germanica estinta che era parlata dai Goti. Quello che sappiamo su questa lingua lo dobbiamo principalmente al Codex Argenteus, una copia del VI secolo della traduzione della Bibbia del vescovo Ulfila risalente al IV secolo. Questa lingua è la sola del germanico orientale che avesse un corpus considerevole; tutte le altre, incluse il burgundo e il vandalico, sono conosciute solo tramite i nomi propri sopravvissuti nei resoconti storici. Come lingua germanica, il gotico è parte della famiglia indoeuropea. È la lingua germanica di più antica attestazione, ma non ha discendenti nelle lingue moderne. I più antichi documenti in gotico risalgono a prima del IV secolo. La lingua era in declino già verso la metà del VI secolo. Ciò era dovuto in parte alle sconfitte militari inflitte ai Goti dai Franchi, all'espulsione dei Goti dall'Italia, alla massiccia conversione al Cattolicesimo Romano che parlava principalmente latino ed in parte anche all'isolamento geografico. La lingua sopravvisse nella Penisola iberica (odierne Spagna e Portogallo) al massimo fino all'ultimo decennio dell’VIII secolo e lo scrittore franco Valafrido Strabone scrisse che si parlava ancora il gotico nell'area del basso Danubio e in isolate regioni montane della Crimea nel primo IX secolo (vedi gotico di Crimea). I termini ritrovati nei manoscritti tardi (dopo il IX secolo) e che sembrano di provenienza gotica potrebbero non appartenere alla stessa lingua. L'esistenza di corpora attestati di epoche così antiche rende il gotico una lingua di considerevole interesse per la linguistica comparativa. Il nome nativo della lingua non è attestato e la ricostruzione *gutiska razda si basa sull'opera Gothiskandza "limite (o confine) gotico" di Giordane. Razda "lingua" è attestato, p. es. in Matteo 26:73 Gothic Bible, Matthew 26:73 (CA), token 17. Le parole in gotico scritte in questo articolo sono traslitterate in alfabeto latino (vedi Alfabeto gotico).
I Goti (in latino Gothones) furono una federazione di tribù germaniche orientali che invase l'Europa centro-meridionale nell'ultimo periodo dell'Impero romano d'Occidente. Secondo le loro stesse tradizioni, queste tribù erano originarie dell'isola di Gotland e della regione di Götaland in Svezia. A ondate sbarcarono sulle coste del Mar Baltico e da qui si spinsero a sud imponendosi sulle popolazioni che trovarono sul loro cammino. Due tribù strettamente apparentate, i Gutar e i Götar, che rimasero in Scandinavia, sono anche annoverate fra i Goti con i nomi, rispettivamente, di Gotlandi e Geati. Plinio il Vecchio sosteneva nella sua Naturalis Historia che questa popolazione facesse parte dei Vandali, insieme a Varinni, Carini e Burgundi.Arrivati a contatto con il mondo romano nella zona della foce del fiume Danubio e del Regno del Bosforo Cimmerio attorno al 230, erano considerati più vicini agli Sciti che ai Germani, e furono a più riprese nemici dei vari imperatori e a volte alleati contro altre popolazioni barbariche nel corso di tutto il III e IV secolo. Sappiamo che la prima suddivisione interna di questa federazione di tribù, fu tra le due maggiori tribù (si pensa fossero non meno di dodici): quella dei Tervingi a occidente e Grutungi a oriente.La divisione successiva in Visigoti (ramo occidentale; dal tedesco Westgoten) e Ostrogoti (ramo orientale; dal tedesco Ostgoten) e in Gepidi (ramo settentrionale) avvenne solo sul finire del IV secolo, anche se è diventato uso comune accomunare i primi ai Tervingi e i secondi ai Grutungi. Nel IV e V secolo furono spinti a occidente dagli Unni e, dopo la fine dell'Impero romano d'Occidente (476), fondarono i regni romano-barbarici visigoto, grosso modo tra le attuali Francia e Spagna, e il regno ostrogoto, che comprendeva l'Italia e la Penisola balcanica nordoccidentale.
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