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Autore principale: Menchelli, Mariella
Pubblicazione: Pisa : Scuola normale superiore, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
La letteratura greca, espressione dell'antica Grecia e della sua ricchissima cultura, è tra gli elementi fondanti dell'idea moderna di Occidente e di gran parte della cultura occidentale. Essa è usualmente datata dal IX-VIII secolo a.C. al 529, anno in cui l'imperatore Giustiniano ordinò la chiusura della scuola neoplatonica di Atene. La letteratura successiva in lingua greca è detta, pertanto, letteratura bizantina.
Con letteratura greca alto imperiale si intende il periodo successivo a quello ellenistico, il cui inizio è convenzionalmente fissato nel 27 a.C. (anno in cui Ottaviano divenne il primo imperatore romano) e la cui fine con l'inizio del periodo tetrarchico di Diocleziano, nel 285 d.C..
Ipàzia (in greco antico: Ὑπατία, Hypatía, in latino: Hypatia; Alessandria d'Egitto, 350/370 – Alessandria d'Egitto, marzo 415) è stata una matematica, astronoma e filosofa greca antica. Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti parabolani, l'ha resa secondo il teosofo Augusto Agabiti una «martire della libertà di pensiero».
Con letteratura latina del periodo 117 - 192 si intende un periodo della storia della letteratura latina il cui inizio è convenzionalmente fissato alla morte dell'Imperatore romano Traiano (nel 117 d.C.) e la cui fine è identificata con la morte dell'Imperatore Commodo, ultimo della dinastia degli Antonini (nel 192 d.C.). Faceva parte del cosiddetto periodo argenteo, chiamato anche imperiale.
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