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Titolo uniforme: Tempo di uccidere
Autore principale: Flaiano, Ennio
Serie: I grandi premi letterari italiani: i premi Strega ; 47
Serie: I grandi premi letterari italiani: i premi Strega / collana diretta da Maria Bellonci
Serie: I Premi Strega / collana diretta da Maria Bellonci ; 47
Serie: I grandi premi letterari italiani
Serie: Opere di Ennio Flaiano / coll.a cura di Giulio Cattaneo e Sergio Pautasso
Serie: I grandi premi letterari italiani: i premi Strega / collana diretta da Maria Bellonci
Serie: I libri di Millelibri ; 330
Serie: Biblioteca universale Rizzoli ; 330
Serie: Oscar Classici moderni ; 83
Serie: I grandi romanzi italiani ; 27
Serie: I grandi romanzi italiani ; 27
Serie: Scrittori contemporanei
Serie: Biblioteca Universale Rizzoli. Scrittori contemporaneiÿ
Serie: BUR. Scrittori contemporanei
Serie: Premio strega
Serie: I grandi romanzi italiani ; 27
Per guerra si intende un fenomeno sociale che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati. Nel suo significato tradizionale la guerra è un conflitto fra stati sovrani o coalizioni per la risoluzione, di regola in ultima istanza, di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici. Il termine deriverebbe dalla parola werran dell'alto tedesco antico che significa mischia. Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato", applicabile a scontri di qualsiasi dimensione e tipo. La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola. Le testimonianze archeologiche indicano che la guerra fa parte della vita umana da tempo immemorabile: secondo le teorie passate, si presumeva che i primi popoli nomadi (cacciatori-raccoglitori) fossero più pacifici rispetto ai loro omologhi sedentari (coltivatori) degli anni successivi, ma i ritrovamenti dei luoghi di sepoltura di massa in tutto il mondo hanno portato gli studiosi a rivedere questa teoria. Una sepoltura di massa a Jebel Sahaba (nota come Cimitero 117), nel Sudan settentrionale, per esempio, contiene i resti di 61 tra adulti e bambini; circa il 40% dei quali sono deceduti per morte violenta e mostrano gravi ferite o delle punte di freccia incastrate tra le ossa. Questo sito risale all' 11.740 a.C. circa.
Record aggiornato il: 2025-08-28T03:17:58.303Z