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Autore principale: Martini, Fausto
Pubblicazione: Livorno : Centro studi sociali A. Grandi, 1985
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La provincia di Pordenone (province di Pordenon in friulano, provincia de Pordenon in veneto) è stata una provincia italiana del Friuli-Venezia Giulia, istituita nel 1968 per distacco dalla provincia di Udine. Venne soppressa come ente locale il 30 settembre 2017 e attualmente è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale, che ne ricalca i confini e ne ha ereditato alcune strutture. Rimane invece inalterata come circoscrizione delle amministrazioni statali sul territorio.
Pordenone (IPA: [pordeˈnone], , Pordenon in friulano e in veneto, Portenau in tedesco) è un comune italiano di 51 794 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Principale città del Friuli occidentale (o destra Tagliamento), posta lungo le sponde del fiume Noncello (il cui breve decorso confluisce poco oltre nel fiume Meduna, principale affluente del Livenza), al centro di un'area urbana di circa 86 000 abitanti costituita con il comune di Cordenons, a est, e quello di Porcia, a ovest, la sua passata vocazione portuale si evidenzia nel nome Portus Naonis (in latino "porto del [fiume] Naone" [o "Noncello"]). Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), ed operativo dal 1º luglio 2020. Anche a seguito della soppressione della provincia, il comune di Pordenone (come quelli di Trieste, Gorizia e Udine) mantiene comunque le prerogative connesse alla qualificazione di "capoluogo di provincia".
La Biblioteca del seminario diocesano di Concordia-Pordenone è una storica biblioteca pordenonese, che ha avuto origine a metà del XVIII secolo all'interno del seminario vescovile della diocesi di Concordia (dal 1971 diocesi di Concordia-Pordenone), all'epoca situato a Portogruaro, nell'edificio che attualmente ospita il Collegio Marconi, trasferitasi a Pordenone dopo la Prima guerra mondiale.
Il Duomo di San Marco è il principale luogo di culto cattolico di Pordenone. Il 26 ottobre 1974 fu elevato alla dignità di concattedrale della diocesi di Concordia-Pordenone, con decreto della Congregazione per i vescovi, in seguito al trasferimento della sede vescovile da Portogruaro a Pordenone.
Le Giornate del cinema muto di Pordenone (titolo internazionale: Pordenone Silent Film Festival) rappresentano una delle più importanti manifestazioni cinematografiche mondiali dedicate alla riscoperta ed allo studio del cinema muto e al cinema delle origini. Sono organizzate dalla Cineteca del Friuli e si svolgono a Pordenone, nel mese di ottobre, dal 1982. Negli otto giorni di rassegna intervengono al festival vari storici del cinema, corrispondenti delle riviste specializzate ed esperti di restauro del cinema muto che giungono in Friuli da varie parti del mondo. Il livello internazionale delle Giornate è stato riconosciuto dalla rivista Variety, che nel settembre 2007 le ha inserite fra i 50 festival cinematografici più significativi. Le "Giornate del cinema muto" sono un'associazione no-profit presieduta da Livio Jacob. Il direttore artistico è stato dal 1997 al 2015 David Robinson, dal 2016 è il critico di Variety Jay Weissberg. Gli altri componenti del consiglio direttivo sono Paolo Cherchi Usai, Lorenzo Codelli, Piero Colussi, Luciano De Giusti, Carlo Montanaro, Piera Patat. Una peculiarità delle Giornate del cinema muto, oltre alla rarità dei film proposti, provenienti da archivi cinematografici e collezioni private, è quella delle proiezioni accompagnate da esecuzioni musicali dal vivo.
Giovani turchi (turco ottomano ژون تركلر turco Genç Türkler o Yeni Türkler o Jön Türkler) è la denominazione con cui la storiografia fa riferimento agli appartenenti a un movimento politico della fine del XIX secolo (prima noti col nome di Giovani ottomani) affermatosi nell'Impero ottomano, ispirato dalla mazziniana Giovine Italia, costituito allo scopo di trasformare l'impero, allora autocratico e inefficiente, in una monarchia costituzionale, con un esercito modernamente addestrato ed equipaggiato. Essi raccoglievano inoltre l'eredità dei Giovani ottomani, movimento semi-clandestino della seconda metà dell'Ottocento che si proponeva obiettivi liberali e costituzionali, contribuendo alla costituzione (Kanun-i Esasi) del 1876. Nel 1915 furono i responsabili del genocidio del popolo armeno, di quello dei greci del Ponto e di quello degli assiri.
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