Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Bargellini, Piero <1897-1980>
Domenico Tiburzi (Cellere, 28 maggio 1836 – Capalbio, 24 ottobre 1896) è stato un brigante italiano. Nacque da Nicola Tiburzi e Lucia Attili. Chiamato da tutti "Domenichino", fu il più famoso brigante della Maremma, divenuto una leggenda tra gli abitanti della provincia di Grosseto.
Atos Davini (San Giuliano Terme, 1937) è un attore italiano. Dal 1961 è attore nella compagnia teatrale in vernacolo pisano La brigata dei dottori. Ha fatto anche qualche apparizione nel campo cinematografico, ricoprendo piccoli ruoli in Tiburzi e Confortorio diretti dal noto regista Paolo Benvenuti, in Delitti privati per Rai Uno sotto la direzione di Sergio Martino e in Domani accadrà, opera prima di Daniele Luchetti. È anche un apprezzato poeta vernacolare, vincitore di numerosissimi premi.
Sandro Tiburzi (... – ...) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Luigi Solidati Tiburzi (Contigliano, 10 dicembre 1825 – Contigliano, 23 agosto 1889) è stato un politico italiano. Fu deputato del Regno d'Italia dal 1865 al 1886, nelle legislature dalla IX alla XV, e senatore dal 1886 alla morte, nella XVI legislatura.
Il brigantaggio fu un fenomeno di natura criminale, frutto dell'attività di bande di malfattori che infestavano campagne o vie di comunicazione a scopo di rapina od omicidio. Tra i crimini, particolarmente violenti, perpetrati dai briganti spiccano la grassazione, l'omicidio, l'abigeato, lo stupro, oltre che varie forme di minaccia e angherie. Sebbene il fenomeno abbia origini remote e riguardi periodi storici e territori diversi, nella storiografia italiana questo termine si riferisce generalmente alle bande armate presenti nel Mezzogiorno d'Italia tra la fine del XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1861. L'attività brigantesca è stata in varie occasioni strumentalmente utilizzata a fini politici, anche ricorrendo a motivazioni religiose. All'inizio del XIX secolo furono assoldati briganti e ogni genere di criminale dalle armate sanfediste del Cardinal Ruffo per abbattere la Repubblica Napoletana (1799); in seguito, il brigantaggio fu duramente represso durante la reggenza napoleonica e murattiana del Regno di Napoli, così come in linea di massima condannarono l'attività brigantesca le leggi borboniche, restando però le stesse leggi inapplicate e i briganti, grazie ai loro protettori e manutengoli e alla interessata cecità delle autorità, che anzi si servivano dei criminali come soldataglia e strumento di controllo del territorio (alleanza col potere risalente almeno al regno di Ferdinando I), continuarono ad affliggere e taglieggiare la già misera popolazione. Durante il processo risorgimentale, il neonato Regno d'Italia dovette fronteggiare tale piaga in maniera risoluta, tanto più che alcuni elementi tenevano contatti con Francesco II di Borbone, il quale cercava di recuperare il trono attraverso i briganti. In questa fase storica, più che nelle precedenti, i briganti compivano la loro attività criminosa senza motivazioni di natura sociale o politica, accomunati, banditi e sparuti gruppi di ex militari borbonici, solo dalle promesse di ricompensa da parte del re sconfitto.
La criminologia è una scienza che studia i comportamenti criminali, l'insieme ordinato delle conoscenze empiriche sul crimine, sul reo, sulla condotta socialmente deviante e sul controllo di tale condotta e sulla vittima.
Record aggiornato il: 2025-09-11T01:36:23.867Z